La Biblioteca nazionale sfidata da Google
La prestigiosa istituzione è confrontata alla concorrenza, come spiega la nuova responsabile Marie-Christine Doffey.
Nominata dal Governo, la friburghese dirige la Biblioteca nazionale dal 1. aprile scorso.
A partire dal 2006, la Biblioteca nazionale potrà disporre di nuovi fondi per realizzare il proprio mandato di prestazione. Questa nuova situazione le offrirà maggiore autonomia, ma sarà anche più semplice valutare i risultati ottenuti…
Marie-Christine Doffey ha assunto le redini di un’istituzione messa in difficoltà dai nuovi attori della scena multimediale, in un periodo di vacche magre per le finanze pubbliche.
swissinfo: Quale effetto Le fa dirigere una struttura così importante?
Marie-Christine Doffey: La Biblioteca nazionale non è nuova per me, vi lavoro dal 1991 e piano piano sono salita nella scala gerarchica. Diventarne la direttrice è un piacere, ma significa anche raccogliere una sfida non da poco. Soprattutto in periodo come quello attuale, caratterizzato dai forti tagli alla spesa pubblica.
Le finanze costituiscono un aspetto difficile del mestiere. Si tratta di un ostacolo reale e difficile da accettare per tutti, dal momento che negli ultimi quindici anni eravamo in una fase di crescita e sviluppo. La mia principale preoccupazione è quella di ridurre al minimo le conseguenze negative per i nostri utenti.
swissinfo: Quale sono le Sue ambizioni per questa istituzione?
M.-C.D: Io assicuro una continuità nell’innovazione, nel senso che la biblioteca è stata riorganizzata dal mio predecessore, Jean-Frédéric Jauslin. Al contempo, una struttura del genere deve essere innovativa, vista la forte concorrenza. È quindi necessario sviluppare nuove attività e offerte destinate al pubblico.
Nell’ambito del mandato di prestazioni concesso dal Consiglio federale per il 2006, saremo più flessibili e autonomi nei confronti dell’Ufficio federale della cultura, di cui facciamo sempre parte.
Avremo tuttavia degli obbiettivi chiaramente definiti, che si articolano in quattro settori. Il mio ruolo in qualità di direttrice della biblioteca è quello di realizzarli.
swissinfo: Quali sono ?
M.-C.D: Da un lato, la realizzazione del duplice mandato di conservazione e messa a disposizione di tutti i documenti.
Il secondo obbiettivo consiste nello sviluppare le prestazioni online destinate agli utilizzatori. Abbiamo infatti la missione di soddisfare le esigenze degli utenti in loco ma anche di facilitare l’informazione via internet.
Ciò comporta anche delle difficoltà, dal momento che dobbiamo sottostare alla legge sul diritto d’autore. Non è dunque possibile digitalizzare e trasmettere tutti i documenti via internet.
È inoltre necessario intensificare le collaborazioni a livello nazionale e internazionale. Attualmente, la cooperazione è essenziale. Le risorse sono minori e le competenze sempre più specialistiche: si deve dunque condividere per avere una maggiore efficacia.
L’ultimo obbiettivo è quello di estendere e consolidare l’immagine della biblioteca presso il pubblico.
swissinfo: Internet è una sorta di concentrato del sapere. Come si posiziona, in questo contesto, una biblioteca nazionale?
M.-C.D: Una biblioteca nazionale, ma anche le biblioteche in generale, hanno sempre il loro posto. La funzione che ricoprono è diversa da quella di internet.
La Rete permette di accedere a una quantità enorme di informazioni, che spesso non sono però strutturate. In questa massa di dati, ci si perde molto facilmente.
La competenza specifica delle biblioteche è quella di organizzare queste fonti, e di fungere da intermediario tra l’informazione e l’utente. Questo ruolo di mediatore può essere assicurato solo da un bibliotecario. È vero che si stanno sviluppando diversi servizi in questo ambito e la concorrenza è quindi in aumento, ma i nostri compiti vanno oltre quanto può assumere internet.
swissinfo: Google ha annunciato lo scorso anno un gigantesco programma di numerizzazione di libri. In veste di concorrente, come giudica questo sviluppo?
M.-C.D: Abbiamo seguito quest’annuncio da vicino, discutendone insieme alle altre biblioteche europee. La Francia è intervenuta, riuscendo a far reagire un certo numero di paesi europei: un analogo progetto verrà lanciato su ampia scala. La decisione di Google è stata dunque utile, nel senso che ha obbligato le biblioteche europee a posizionarsi in merito alla digitalizzazione.
Il progetto che Google cerca di realizzare è molto interessante, ma il fatto che sia così ambizioso – si parla di 18 milioni di documenti digitalizzati – pone un certo numero di domande. C’è da chiedersi che tipo di testi saranno digitalizzati, in che maniera verranno risolti i problemi legati ai diritti d’autore e quali misure di conservazione saranno adottate.
swissinfo: Ma chi sono i veri concorrenti della Biblioteca nazionale?
M.-C.D: Appunto Google. È una società che dispone di mezzi importanti ed è quindi un concorrente in termini di capacità finanziaria, tecnologica, in materia di rapidità di risposta ai bisogni dell’utenza, di anticipazione delle nuove abitudini.
Ma Google è un concorrente soprattutto perché noi non riusciremo mai a lanciare dei progetti innovatori tanto velocemente e su una così larga scala. In ogni caso, non possiamo copiare Google, ma prendere spunto e vedere dove possiamo fare meglio, sulla base di altri interessi.
swissinfo, intervista di Pierre-François Besson
(traduzione e adattamento, Andrea Clementi)
Nata nel 1958, la friburghese Marie-Christine Doffey lavora per la Biblioteca nazionale svizzera dal 1991. La direttrice è laureata in Scienze dell’antichità ed è titolare di un master in gestione culturale, ottenuto all’Università di Basilea.
Marie-Christine Doffey è stata vice-direttrice della struttura a partire da gennaio 2003, prima di succedere – lo scorso 1. aprile – a Jean-Frédéric Jauslin, nuovo direttore dell’Ufficio federale della cultura.
Biblioteca nazionale svizzera significa:
110 anni di esistenza.
160 collaboratori.
Un budget di 18 milioni di franchi (2005).
3,7 milioni di documenti.
60’000 documenti nuovi ogni anno, vale a dire 1,5 km di scaffali
Oltre 220 fondi letterari, completi o parziali (Blaise Cendrars, Jaques Chessex, Friedrich Dürrenmatt, Hermann Hesse, Rainer Maria Rilke, etc).
Il Centro Dürrenmatt di Neuchâtel costruito da Mario Botta
La missione di arricchire le collezioni, conservarle, renderle accessibili proponendole in diversi formati.
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