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La canapa “droga” i prezzi dei terreni agricoli ticinesi

Il Piano di Magadino destinato a diventare un centro per la coltivazione della canapa? Keystone

La coltivazione di canapa indiana fa volare il prezzo dei terreni agricoli: in certe zone l'affitto di un metro quadrato di terreno è quasi decuplicato.

I coltivatori tradizionali sono in allarme: la cannabis sottrae spazio alla produzione di ortaggi e per loro diventa sempre più difficile tenere testa a canoni di affitto che stanno arrivando alle stelle. Il Piano di Magadino e alcune aree del Mendrisiotto sono diventati ormai il luogo privilegiato per la coltivazione della canapa. Secondo la Polizia cantonale la fornitura dei quaranta canapashop ticinesi è garantita quasi esclusivamente da produttori locali.

“Arrivano dalla Svizzera interna e per i terreni offrono somme a cui è difficile resistere. Già un buon 10% di agricoltori ha preferito affittare per la coltivazione della canapa. Se non si fa subito qualcosa, l’anno prossimo la percentuale sarà ancora più alta” afferma Carlo Cattori presidente onorario della Federazione ortofrutticola ticinese (FOFT), che conta un centinaio di soci e un giro di affari di circa 20 milioni di franchi annui.

Il business della canapa e dei suoi derivati, dai sacchetti profumati per gli armadi agli spinelli, gira alla grande. Il costo di una pianta madre, da cui si ricavano altre piantine, non supera i 400 franchi, il prezzo di un sacchetto profumato da dieci grammi, da cui si possono facilmente ricavare spinelli, va dagli 80 ai 50 franchi. Moltiplicando queste cifre per qualche ettaro di terreno si hanno le dimensioni dell’affare.

Secondo gli esperti, il Ticino offre le condizioni climatiche ideale per la cannabis, una produzione che rende senza eccessiva fatica. E utilizzando serre, lampade e sofisticati sistemi d’irrigazione si possono fare più raccolti all’anno e produrre una canapa più ricca di THC, la sostanza stupefacente.

Sul Piano sono almeno una decina le aziende che lavorano con la cannabis, dopo aver abbandonato le vecchie colture. Oggi la Federazione si vede sottrarre di continuo terreno per la produzione ortofrutticola che all’80% è destinata oltre Gottardo. ” Il rischio concreto – spiega Cattori – è quello di perdere spazi e mercati che poi sarà difficile riconquistare. I contadini si trovano attualmente in una difficile situazione a causa della concorrenza sui prezzi agricoli, per questo molti si lasciano tentare dall’offerta di canoni esorbitanti per la canapa”.

Del problema si parlerà alla prossima assemblea, in primavera, della FOFT e si profila anche la possibilità di estromettere dalla Federazione chi affitta i campi ai produttori di canapa. Qualche giorno fa la Polizia cantonale ha tenuto una conferenza presso la FOFT per mettere a fuoco una situazione che, quanto prima, potrebbe diventare una vera emergenza.

Ma intanto, tra i contadini cresce anche la paura per reati che si consumano ai bordi delle coltivazioni di marijuana. Reti tagliate per impossessarsi di qualche piantina, effrazioni di magazzini e loschi figuri che si aggirano di notte tra le coltivazioni del Piano.

Settimana scorsa il colpo grosso: 300 quintali di canapa, valore oltre un milione di franchi, rapinati alla Pura Vida for flower power un’azienda agricola di Sementina, che aveva già subito altri due furti. A fine settembre era toccato alla Boscerina, una fattoria di Claro, subire l’incursione di malviventi che si sono portati via un bel po’ di erba.

Libero D’Agostino

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