La disoccupazione cala, ma la fiducia non decolla
Il tasso di disoccupazione è in costante diminuzione da sei mesi, fissandosi al 3,6% nel mese di luglio.
Nonostante il miglioramento del mercato del lavoro, le prospettive future dei consumatori sono ancora velate da un certo pessimismo, come rileva il Segretariato di stato dell’economia.
La disoccupazione è al livello più basso dall’agosto 2003, ma nonostante ciò la fiducia dei consumatori stenta a migliorare.
Secondo i dati forniti dal Segretariato di stato dell’economia (seco), il tasso di disoccupazione ha continuato a regredire in luglio, per il sesto mese consecutivo. Il tasso nazionale si è iscritto al 3,6%, rispetto al 3,7% di giugno.
La diminuzione ha toccato soprattutto gli uomini già in età avanzata, raggiungendo quota 2,7% per i 45-49 anni e 2,5% per i 50-54 anni.
I giovani registrano invece un aumento. Il tasso di disoccupazione è cresciuto del 24,2% per la fascia d’età tra i 15 e 19 anni (stabilendosi al 3,2%) e del 2,1% per i 20-24 anni (5,5%).
Più lavoro, ma soddisfazione contenuta
Le cifre del mercato del lavoro giungono un giorno dopo la pubblicazione, sempre da parte del seco, dell’indice della fiducia dei consumatori. Nel mese di luglio ha raggiunto quota -12, solo lievemente più alto del -13 emerso nel rilevamento precedente dell’aprile scorso.
“Sebbene il mercato del lavoro si stia lentamente riprendendo, i cittadini temono ancora di perdere il loro posto, ciò che è confermato dal livello della fiducia”, indica Astrid Frey, economista presso la banca Sarrasin.
L’umore dei consumatori rimane quindi sostanzialmente orientato al pessimismo. Per la prima volta dall’ottobre 2002 è in calo la fiducia nella ripresa, resta molto cauto il giudizio sulla propria situazione finanziaria e continua a preoccupare la sicurezza del posto di lavoro.
Situazione economica, personale e posto di lavoro
I tre indici settoriali che concorrono a determinare la fiducia dei consumatori – rilevata attraverso un sondaggio telefonico presso 1’100 nuclei famigliari – hanno avuto un andamento differenziato, indica il seco.
Il giudizio sullo sviluppo della situazione economica negli ultimi dodici mesi è di nuovo migliorato (-20 punti in luglio, dopo il -26 di aprile).
Nello stesso periodo, la percezione della situazione finanziaria personale rimane invece pessimistica (-20 punti in luglio, -19 in aprile) ed i nuclei familiari si attendono prossimamente solo un lieve miglioramento su questo fronte.
L’insicurezza per il posto di lavoro è di nuovo lievemente diminuita, ma rimane elevata (-91 in luglio, -97 in aprile).
Grandi acquisti rimandati
Sempre più nuclei famigliari fanno fatica a risparmiare: l’indice è passato da +37 a +32, il livello minimo registrato dall’inizio del 1997. Il momento viene inoltre considerato sfavorevole per i grandi acquisti, come automobili, elettrodomestici o mobili.
Per quanto concerne l’andamento dei prezzi, secondo gli intervistati gli aumenti negli ultimi 12 mesi sono stati più marcati (il dato ha raggiunto +80, contro il +63 di aprile). La tendenza al rialzo è destinata a perdurare (+60 contro +49).
Mercato del lavoro ancora instabile
Nonostante il leggero incremento della fiducia, gli esperti si dicono delusi dei dati. Essi attribuiscono la stagnazione alla situazione sul mercato del lavoro, che non è ancora migliorata in modo sensibile.
L’Ubs si è detta sorpresa del dato pubblicato dal seco. “Ci aspettavamo sì un dato negativo, ma ad una sola cifra”, osserva Thomas Kägi.
L’economista dell’Ubs rileva che “sulla fiducia, continua a pesare la situazione occupazionale”.
Deluso anche Claudio Saputelli, economista del Credit Suisse: “I consumatori non si sono lasciati contagiare dall’euforia congiunturale degli scorsi mesi”.
Anche per Saputelli, l’incertezza regnante sul mercato del lavoro rimane alta. A ciò si aggiungono inoltre le tensioni geopolitiche.
Ci vuole un aumento dei salari
L’esperto del Credit Suisse si attende che la fiducia dei consumatori continui a muoversi sui livelli attuali, mentre Thomas Kägi prevede un miglioramento per la seconda metà dell’anno, in concomitanza con i primi impulsi positivi sul mercato del lavoro.
“È positivo che il miglioramento congiunturale sia percepito dalle economie domestiche”, afferma dal canto suo Bruno Parnisari, capo del settore congiuntura presso il seco.
“Ma non ci sono ancora stati progressi nei salari, perciò i consumatori non vedono subito un miglioramento nel loro portamonete”, aggiunge Parnisari.
Nel nostro paese, l’evoluzione è comunque in linea con quanto osservato all’estero. In Italia ed in Germania ad esempio, il clima di consumo non è molto dinamico.
“Solo la Francia ha conosciuto un leggero miglioramento all’ inizio dell’anno, per poi registrare una stagnazione in seguito”, afferma l’esperto del seco.
“Per la Svizzera si possono nutrire buone speranze, poiché di fatto la disoccupazione è già in lieve calo”, conclude Parnisari.
swissinfo e agenzie
La diminuzione del tasso di disoccupazione ha toccato soprattutto le persone oltre i 45 anni, mentre i giovani registrano un aumento.
Il calo generale si spiega, oltre che dalla ripresa economica, da fattori stagionali, come nel settore alberghiero e nell’industria.
La disparità tra i due sessi è evidente: la disoccupazione è aumentata per le donne ed è al contrario diminuita per gli uomini.
L’indice della fiducia dei consumatori nel mese di luglio 2004 è stato di -12 punti, mentre esattamente un anno prima era di -35.
3,6% il tasso di disoccupazione nel luglio 2004.
3,7% nel mese di giugno.
8’577 i posti vacanti annunciati nel mese di luglio.
Ginevra presenta il tasso più alto (7%).
Uri il più basso (0,9%).
Con il 4%, il Ticino si situa oltre la media nazionale.
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