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La disoccupazione continua a diminuire

L'economia in crescita crea posti di lavoro Keystone Archive

In Svizzera la percentuale di disoccupati è sempre più bassa. Il tasso è di nuovo diminuito in giugno di 0,2 punti al 3,1%. Si tratta del livello più basso dal 2002.

La diminuzione è dovuta al vigore della congiuntura. E la tendenza dovrebbe proseguire. Tutti gli indicatori sono sul verde.

Alla fine dello scorso mese erano iscritti agli uffici di collocamento 122’837 disoccupati, ossia 6649 in meno rispetto al mese precedente, ha indicato venerdì il Segretariato di stato dell’economia (seco) in una nota.

Le persone in cerca di impiego erano complessivamente 189’892, 6746 in meno rispetto a maggio, mentre il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici del lavoro è aumentato di 189 unità raggiungendo quota 12’559.

Il tasso di disoccupazione corretto dalle variazioni stagionali si attesta sul 3,3%, in diminuzione di 0,1 punti rispetto al mese precedente.

Ginevra rimane il cantone svizzero con il più alto tasso di disoccupazione (6,8%, meno 0,1 punti rispetto al mese precedente), mentre Uri registra la percentuale più bassa, con lo 0,8% (meno 0,2%). In Ticino il tasso di disoccupazione in giugno è sceso al 4,3% (meno 0,2%).

I dati sulla disoccupazione rispecchiano l’andamento positivo della congiuntura economica elvetica, confermato da vari indicatori.

Valori più alti dal 2000

Mercoledì la banca UBS, presentando i dati del suo indicatore congiunturale, ha segnalato dei tassi di crescita annuale del prodotto interno lordo (PIL) del 3,5% per il secondo semestre del 2006.

Valori così alti non si registravano dal 2000. Le circa 330 imprese prese considerazione dall’UBS hanno parlato di “miglioramenti sensibili” di tutti i criteri considerati nell’analisi trimestrale.

Al pari del trimestre precedente, le vendite globali sono aumentate notevolmente, anche se i benefici, nella maggior parte dei casi non hanno seguito i ritmi dell’aumento dei volumi di scambio.

Raggiungendo l’88,7%, il tasso di occupazione medio delle capacità tecniche di produzione ha indotto un terzo delle imprese comprese nell’analisi ad assumere personale supplementare. Solo il 21% ha invece ridotto gli effettivi.

Anche la banca Julius Bär ha riveduto verso l’alto negli scorsi giorni le previsioni sull’evoluzione dell’economia elvetica. La banca privata si attende per quest’anno un aumento del prodotto interno lordo (Pil) del 3% e per l’anno venturo dell’1,6%.

La Banca nazionale svizzera (BNS) prevede dal canto suo una crescita economica del 2,5% per l’anno in corso e dell’1,5% per il 2007. “Nel 2007 ci potremo rallegrare di una crescita confortevole”, ha detto in un’intervista al settimanale Facts il direttore della BNS Jean-Pierre Roth.

Secondo Roth, la Svizzera dovrebbe però aumentare al 2-2,5% il suo potenziale di crescita, che attualmente è dell’1,5%, attraverso ulteriori deregolamentazioni

swissinfo e agenzie

Fino all’inizio degli anni Novanta, la disoccupazione svizzera aveva tassi molto bassi. Le ragioni di questa situazione stavano in una compensazione delle oscillazioni congiunturali con il ricorso a manodopera straniera, in un’evoluzione parallela della domanda e dell’offerta di lavoro e negli sforzi per mantenere la pace del lavoro.

Durante la recessione degli anni Novanta i tassi di disoccupazione sono però cresciuti rapidamente, raggiungendo nel 1997 il livello record del 5,7%.

In seguito la situazione è migliorata: alla fine del 2004 la disoccupazione era del 4%, durante il 2005 del 3,8% in media.

La disoccupazione è più forte nella Svizzera francese e italiana. Le donne ne sono più colpite degli uomini, gli stranieri più degli svizzeri. In generale il tasso di disoccupazione in Svizzera è più basso di quello dell’Unione europea.

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