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La malattia della mucca pazza è quasi sradicata

Poiché il periodo di incubazione può essere anche di 12 anni, è ancora presto per affermare che la malattia della mucca pazza è storia passata swissinfo.ch

Come lo scorso anno, nel 2005 in Svizzera sono stati diagnosticati solo tre casi di encefalopatia spongiforme bovina (ESB).

Dallo scoppio della malattia, il modo in cui la Svizzera ha lottato contro l’ESB è esemplare e l’esperienza elvetica è esportata all’estero.

Dai 70 casi di mucca pazza registrati a metà degli anni ’90, la malattia ha conosciuto una spettacolare regressione: nel 2005 i casi sono infatti stati solo tre, un dato identico a quello dell’anno precedente, mentre nel 2003 erano ancora 21.

Oggi è possibile «vedere l’inizio della fine della ESB in Svizzera», ha indicato a swissinfo Marcel Falk, dell’Ufficio federale di veterinaria (UFV).

Tendenza confortante

La tendenza è confortante – si legge nel comunicato diramato martedì dall’UFV – anche se nei prossimi anni si verificheranno verosimilmente ancora dei casi di ESB.

Per Marcel Falk è impossibile affermare quando la malattia scomparirà. Il periodo d’incubazione varia da un minimo di cinque anni a un massimo di 10-12.

Le tre mucche trovate malate quest’anno hanno probabilmente contratto il morbo diversi anni fa.

«Sappiamo che tutte le mucche che sviluppano la malattia sono infettate nel primo anno di vita. I tre bovini sui quali è stata diagnosticata l’ESB nel 2005 avevano tra sette e dieci anni d’età, ciò che significa che sono rimasti contagiati nella seconda metà degli anni ’90».

La sorveglianza continuerà

Le autorità veterinarie non abbasseranno comunque la guardia: il programma di sorveglianza proseguirà infatti nella sua forma attuale.

Tra il 2004 e il 2005 sono stati oggetto di particolare sorveglianza gli ovini e i caprini. Lo scopo principale di tale programma – si legge nel comunicato – era di sapere se la malattia avesse colpito anche la popolazione indigena di piccoli ruminanti.

Tra il mese di luglio del 2004 e il mese di giugno del 2005 sono stati sottoposti ad analisi circa 35’000 ovini e caprini adulti abbattuti o trovati morti. Gli esami non hanno rilevato nessun caso di BSE.

Ciò significa, sottolinea l’UFV, che la malattia non è presente nella popolazione indigena di piccoli ruminanti. Finora, è stato diagnosticato un solo caso di ESB su una capra abbattuta in Francia nel gennaio del 2005.

Diminuzione ovunque

A livello internazionale, la tendenza è simile a quella registrata in Svizzera, con una forte diminuzione dei casi.

In Gran Bretagna, uno dei paesi più colpiti dalla malattia, con oltre 80’000 casi dall’apparizione della malattia nel 1986, sono stati trovati malati quest’anno 151 bovini.

Diversi casi sono stati registrati pure in Spagna (75), Irlanda (68) e Portogallo (37). La Svizzera ha dato un contributo notevole alla lotta contro la malattia.

Dopo i primi casi, la Svizzera ha reagito rapidamente. Nel 1990, subito dopo il primo caso di ESB accertato in Svizzera, le autorità federali hanno emanato una serie di direttive, comprendenti il divieto di importare carne bovina dalla Gran Bretagna e di impiegare quali derrate alimentari degli organi a rischio, quali cervello, midollo, occhi…

Un’esperienza da prendere a modello

Inoltre è stato introdotto l’obbligo di notificare ogni caso di mucca pazza e di eliminare tutti i bovini degli allevamenti infetti.

Nello stesso anno è stato pure proibito l’uso di farine bovine per l’alimentazione del bestiame, divieto poi esteso a tutte le farine animali nel 2001.

Nel 2002 è pure stato istituito un gruppo di specialisti incaricato di coordinare a livello federale le misure di prevenzione e di lotta contro la malattia.

Inoltre, il leader mondiale nella produzione di test di depistaggio rapido della ESB, la Prionics, ha la sua sede a Zurigo.

Esperti elvetici hanno pure recentemente collaborato con le autorità statunitensi, dopo l’apparizione di alcuni casi alla fine del 2003 oltre Atlantico.

Un bilancio quindi che ha dato i suoi frutti. Del resto, la FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, aveva lodato l’impegno della Svizzera. Andrew Speedy, della sezione animali d’allevamento dell’organizzazione, non aveva esitato a dichiarare che la Svizzera dovrebbe essere presa a modello per il modo in cui ha lottato contro la malattia.

swissinfo

I paesi dell’UE con il maggior numero di casi di ESB nel 2005:
Gran Bretagna: 151
Spagna: 75
Irlanda: 68
Portogallo: 37
Germania: 31
Francia: 29
Italia: 3
Austria: 3
Svizzera: 3

Il primo caso di encefalopatia spongiforme bovina (ESB) è stato segnalato in Gran Bretagna nel 1986.

La Svizzera è stato il terzo paese europeo (nel 1990, dopo la Gran Bretagna e l’Irlanda) ad essere toccato da questa malattia, che distrugge progressivamente il cervello e il sistema nervoso dei bovini.

La Svizzera ha adottato molto rapidamente diversi provvedimenti per limitare i casi di mucca pazza. In particolare, è stato vietato il consumo degli organi a rischio (cervello, midollo, ecc.), si è inoltre proceduto all’eliminazione di tutti i bovini negli allevamenti infetti e all’incenerimento delle carcasse di animali ammalati.

Una nuova forma della malattia di Creutzfeld-Jakob – la variante umana dell’encefalopatia spongiforme bovina – è apparsa nel 1996. Si suppone che sia causata dal consumo di carne bovina contaminata.

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