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La Svizzera a prezzo più abbordabile per i turisti

L'estensione della libera circolazione delle persone permetterebbe anche a più turisti dell'Europa dell'Est di vedere il Cervino. picswiss.ch

Per fiorire, il settore turistico deve abbassare i prezzi, mantenendo alta la qualità: con più cooperazione e un marketing più efficace.

L’industria turistica si riprende a livello mondiale, ma la battaglia dei prezzi costringe un paese caro come la Svizzera a cercare di inventarsi nuove formule per clienti ormai abituati a barattare sul conto.

«Esiste una Svizzera a prezzo abbordabile. Certo non potremo mai competere con le offerte a prezzi stracciati del Sud della Turchia, dove i salari sono di 400-500 franchi al mese, spiega il direttore di Svizzera Turismo a swissinfo».

«Restiamo in un settore d’alta gamma, cari, in tutto quello che produciamo in questo paese, ma ci sono offerte abbordabili e bisogna semplicemente farle conoscere meglio», continua Jürg Schmid. «È nel settore classico delle vacanze, invernali ed estive, che da noi la pressione sui prezzi è maggiore: Grigioni, Vallese, Ticino».

Queste, tra l’altro, sono anche le mete preferite dai turisti italiani. Il Ticino, con i clienti del Nord Italia, ha buone prospettive nel settore del turismo legato all’organizzazione di congressi.

Cheap è chic

La Svizzera, dall’introduzione dell’Euro, è diventata effettivamente un po’ meno cara per gli europei, si calcola circa del 15%. Londra o Parigi non sono certo destinazioni a buon mercato e così Zurigo e altre città elvetiche attirano più turisti, anche italiani.

Però, indipendentemente dalla grandezza del portafoglio o dalla classe di hotel in cui si pernotta chiedere uno sconto sul prezzo non è più un tabù, spiega Schmid, «anche in un albergo di lusso». Una cosa che prima era considerata di cattivo gusto dai clienti più danarosi.

Per far conoscere le offerte speciali, Svizzera Turismo e Gastrosuisse hanno compilato una lista di circa 300 hotel , consultabile su internet all’indirizzo myswistzerland.com.

Ma è soprattutto nei settori para-alberghieri che la Svizzera ha un potenziale non ancora sfruttato appieno, come gli appartamenti di vacanza e l’agriturismo. Una moda, questa, iniziata in Svizzera forse un po’ in ritardo rispetto ad altri paesi, Italia in testa.

Ma per diventare meno cara, l’industria svizzera deve anche saper mettere da parte il campanilismo: i piccoli centri devono unirsi, collaborare di più tra loro, sottolinea Jürg Schmid. «Siamo un paese piccolo, ma abbiamo ancora 450 uffici di marketing diversi, praticamente uno per ogni villaggio».

Il Cervino non si sposta

Il paesaggio, la natura, nonostante l’urbanizzazione continua, restano comunque il patrimonio più importante per la Svizzera.

«Il turismo in Svizzera è uno dei settori più colpiti dalla globalizzazione. Costi elevati di produzione spingono l’industria e il terziario elvetici a spostare la produzione verso paesi meno cari, in estremo oriente o nell’Est europeo. Ma il Cervino non si può trasportare».

Franz Steinegger, presidente della Federazione svizzera del Turismo, riassume con questa battuta l’impasse in cui si trova il settore. Per questo motivo, aggiunge, il mondo politico deve continuare a sostenerlo. Come ha fatto ad esempio con le agevolazioni sull’IVA.

Ospitalità: buona cucina e saperci fare con la gente

Se gli svizzeri vogliono far meglio, emulando ad esempio il successo dell’Austria, che tra l’altro attira nelle sue stazioni alpine non pochi clienti elvetici, devono abbassare i prezzi e soprattutto migliorare l’ospitalità. E non solo introducendo negli hotel menu più interessanti, o l’angolo wellness e l’animazione per i bambini.

Devono mostrare di saperci fare con le persone. Ma questo è qualcosa che si può imparare o è una qualità innata? Risponde Christian Rey, presidente della società degli albergatori svizzeri: «È vero, lo svizzero è un po’ timido di natura, riservato. Fino a 50 anni fa un bravo “hotelier” era quello che si faceva sentire poco e che non si vedeva quasi mai. Le cose ora sono cambiate. Bisogna che impariamo ad aprirci, a prendere più iniziative con i clienti.»

Essere più efficaci, più simpatici, abbassare i prezzi, ma non la qualità del servizio… spostare le montagne sembra più facile! «Penso che sia possibile, perché andiamo nella buona direzione con i prezzi alimentari e quelli dell’elettricità. Perché la Svizzera dovrebbe ad esempio continuare a produrre elettricità ad un costo del 40% superiore agli altri, quando è il “castello d’acqua” d’Europa?», conclude speranzoso Christian Rey.

swissinfo, Raffaella Rossello

5,2%: contributo del settore turistico al PIL (Prodotto Interno Lordo) della Svizzera.
22,2 miliardi di franchi: fatturato annuo.
9,6 miliardi: cifra generata dai turisti svizzeri
12,6 miliardi: cifra generata dai turisti stranieri

In Svizzera il turismo rappresenta il terzo settore d’esportazione, dopo l’industria metallurgica e quella chimica.

È il settore più importante per le piccole e medie imprese.

È il quarto più importante datore di lavoro a livello nazionale.

Contrasta lo spopolamento delle zone periferiche e montane.

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