La Svizzera partecipa al dibattito sulla riforma dell’FMI
A Washington, la Svizzera sosterrà l'idea di una migliore rappresentazione dei paesi emergenti in seno al Fondo monetario internazionale (FMI).
Questo weekend si terrà la riunione dei consigli d’amministrazione della Banca Mondiale e dell’FMI che proseguono il dibattito sulle riforme.
La Svizzera, che in seno alla galassia FMI-Banca Mondiale è a capo di un gruppo di otto paesi, è dunque presente a Washington.
Per i due ministri partecipanti – Joseph Deiss (economia) e Hans-Rudolf Merz (finanze) – e i loro omologhi, è l’occasione per analizzare le difficoltà economiche attuali, i deficit americani in primis.
È pure l’occasione per valutare i lavori condotti sotto l’egida dei due pilastri del sistema economico e finanziario mondiale.
Sul tavolo dei ministri c’è la nuova strategia dell’FMI, proposta dal direttore generale Rodrigo de Rato. L’istituzione intende migliorare la sorveglianza sui tassi di cambio – una delle sue missioni di base.
“È un esercizio difficile a causa della sensibilità dei mercati finanziari, ma la Svizzera sostiene questa causa. Accrescere la trasparenza e la sorveglianza è importante”, spiega il capo della sezione ‘FMI e finanziamenti internazionali’ presso l’amministrazione federale delle finanze Paul Inderbinen.
“D’altra parte non siamo però favorevoli alla pubblicazione dei tassi di cambio che l’FMI potrebbe ritenere sotto o sopravalutati”. Al contrario degli Stati Uniti che tendono invece a strumentalizzare l’istituzione, ad esempio nei confronti della Cina.
Mandato atteso per Rato
Nella discussione sulla nuova strategia, i ministri evocheranno anche la risoluzione delle crisi economiche. E di uno strumento voluto dai paesi emergenti per ottenere più facilmente dei sostegni finanziari.
“Noi siamo scettici – indica Inderbinen. Di fronte ai mercati finanziari abbiamo sempre sottolineato l’importanza di limiti chiari sui crediti dell’FMI. Questa discussione prenderà parecchio tempo”.
Fuori agenda, il dibattito si concentrerà sulla delicata questione della quota parte dei paesi emergenti.
Cina, Corea del Sud, Singapore e altri paesi potrebbero beneficiare di una più ampia rappresentazione in seno all’FMI. È l’auspicio di Rodrigo de Rato, che a Washington dovrebbe ricevere mandato di presentare un progetto di riforma.
“Per principio, la Svizzera è aperta ad un aumento selettivo. Il funzionamento dell’istituzione poggia sulla legittimità e dunque sulla giusta rappresentazione dei paesi (mantenendo tuttavia le formule di calcolo attuali)”.
Controversia alla Banca Mondiale
Per quanto concerne la Banca Mondiale, i ministri si chineranno su un pacchetto di misure riguardanti l’energia e il clima. Daranno poi il loro avallo all’iniziativa per la riduzione del debito di 19 paesi annunciata lo scorso anno.
Altro punto caldo, il terzo rapporto sugli Obiettivi del Millennio dell’ONU (per la riduzione della povertà), che sarà discusso in un contesto controverso legato allo stile di condotta del nuovo presidente della Banca Mondiale, l’americano Paul Wolfowitz.
“L’impegno attuale di Wolfowitz contro la corruzione è importante. Ma deve essere fatto in un quadro strategico uguale per tutti i paesi e non con delle azioni ad hoc”, sostiene Pradeep Itty, della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione (DSC).
“Il rispetto dei diritti dell’uomo e quello delle convenzioni internazionali è pure importante”. In seguito a casi di corruzione, centinaia di milioni di dollari di crediti sono stati annullati negli ultimi mesi dalla Banca Mondiale.
Questo stile senza mezze misure del neoconservatore Wolfowitz suscita dei mugugni fuori e dentro le mura dell’istituzione.
Ciò che fa dire a Pradeep Itty che “servono delle regole chiare, discusse e accettate dal consiglio d’amministrazione della banca. Noi speriamo che le differenti parti riescano a trovare il proprio posto”.
swissinfo, Pierre-François Besson
(Traduzione: Michel de Marchi)
Le riunioni primaverili dell’FMI e della Banca Mondiale si terranno a Washington il 22 e 23 aprile 2006.
La delegazione svizzera è guidata dal ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz.
Anche il ministro dell’economia Joseph Deiss e direttore della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Roth vi prenderanno parte.
La Svizzera è membro della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale (FMI) dal 1992, dopo l’avallo all’adesione da parte del popolo svizzero.
La Svizzera siede nei consigli d’amministrazione delle due istituzioni ed è alla testa di un gruppo di paesi chiamato ‘Helvetistan’ del quale fanno parte: Azerbaijan, Uzbekistan, Kirghizistan, Polonia, Serbia-Montenegro, Tajikistan e Turkmenistan.
La Banca Mondiale fornisce prestiti, assistenza tecnica e consigli istituzionali. L’FMI invece promuove la cooperazione monetaria, la stabilità finanziaria e la prevenzione delle crisi finanziarie.
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