La Svizzera punta sul commercio mondiale dell’OMC
In materia di economia esterna, il Consiglio federale intende fare avanzare i negoziati in seno all'OMC, ratificare ulteriori accordi di libero scambio ed elaborare strategie per i paesi emergenti.
Come sottolineato nel Rapporto sulla politica esterna della Svizzera, il governo punta in particolare a rafforzare le relazioni con Brasile, Russia, Cina e India.
Le regole internazionali dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) continuano ad essere di «importanza fondamentale» per la Svizzera. E questo nonostante la fase di stallo che sta caratterizzando il ciclo di negoziati di Doha.
È quanto emerge dal Rapporto sulla politica economica esterna 2006 che il governo ha trasmesso mercoledì al Parlamento. «Il fallimento provvisorio dei negoziati non deve mettere a repentaglio i risultati ottenuti dal sistema dell’OMC», scrive in un comunicato il Consiglio federale, il quale sottolinea che la Svizzera è pronta a contribuire «in modo importante» al successo finale del ciclo di Doha.
Libero scambio
Riaffermando l’importanza della via multilaterale in ambito economico, il governo ha rammentato che con la maggior parte dei più importanti partner commerciali (tra questi l’Unione europea, gli Stati Uniti e il Giappone) non è ancora stato concluso alcun accordo di libero scambio.
Anche alcuni paesi emergenti rivestono un’importanza crescente per l’economia elvetica. È in particolare il caso del Brasile, della Russia, dell’India e della Cina (BRIC).
Le statistiche lo confermano: nel 1995, le importazioni dai quattro paesi rappresentavano solamente il 2,4% del volume totale delle importazioni. Nel 2005, la loro parte è salita al 3,3%. Discorso analogo per le esportazioni, cresciute del 4,7% in dieci anni.
I paesi BRIC acquistano sempre più rilevanza anche per gli investimenti diretti svizzeri: tra il 2000 e il 2005, la Cina ha raggiunto un tasso di crescita del 70%, l’India dell’80% e la Russia addirittura del 200%.
Strategie specifiche
Di fronte all’espansione del commercio con i paesi BRIC, il Dipartimento federale dell’economia ha elaborato nei loro confronti delle strategie economiche specifiche, approvate dal Consiglio federale a fine 2006.
Le trattative sono pure in corso con il Canada, la Thailandia e gli Stati arabi del Golfo.
Recentemente – si legge nella nota del governo – sono invece entrati in vigore tre accordi di libero scambio AELS: il 1. giugno 2006 con la Tunisia, il 1. settembre 2006 con la Corea del Sud e il 1. gennaio 2007 con il Libano.
swissinfo e agenzie
L’idea di libero scambio si riferisce ad un sistema internazionale di scambi commerciali basato sulla riduzione e la tendenziale eliminazione delle barriere alla libera circolazione di beni e di servizi.
La Svizzera è entrata a far parte dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) nel 1960. A differenza della maggior parte dei paesi dell’AELS, la Svizzera non è però entrata a far parte dell’Unione europea, preferendo la via degli accordi bilaterali.
L’AELS, che comprende oggi oltre alla Svizzera il Liechtenstein, la Norvegia e l’Islanda, ha concluso accordi di libero scambio anche con paesi non europei come Singapore, Israele e Cile.
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