Votazione sull’adesione della Svizzera all’Onu, Anonym, 2002
«La via verso la vitalità e la salute porta a Davos», Otto Morach, 1926
Emile Cardinaux, 1908
Carlo Vivarelli, 1940
«La forza originaria», un grande istituto finanziario sponsorizza una manifestazione cantonale di lotta svizzera, agenzia pubblicitaria Publicis SA, 2007
«Le uova svizzere. Con il tuorlo d’oro», Niklaus Stoecklin, 1971
Augusto Giacometti, 1918
E. Kühni, 1959
«Senza? Senza di me!», agenzia pubblicitaria cR Basel SA, 1992
«Helvetia, l’amica per la vita», Anonym, 1942
Il Lago dei Quattro Cantoni, Otto Baumberger, 1928
In occasione dei festeggiamenti per i 700 anni della Confederazione, Heinz Jost ha trasformato il Matterhorn in un chifel, Heinz Jost, 1991.
«I contadini a tutto gas», Michael Schumacher fa pubblicità per i contadini svizzeri, Burson-Marsteller, 2006
S. Mach, Plakatentwurf, 1971
«Latte, corroborante naturale», Advico Young & Rubicam SA, 1996
Una mostra presenta il mito della Svizzera attraverso i manifesti pubblicitari.
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Dal 18esimo secolo, montagne, mucche e la croce rossocrociata sono diventati simboli di alcuni valori elvetici quali la naturalezza, la tradizione e la qualità. I manifesti fanno parte della collezione del Museum für Gestaltung di Zurigo e disegnano una Svizzera dalle molteplici facce. L’esposizione rimane aperta fino al 25 luglio 2010.
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La forza dei simboli
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Mucche, montagne, Heidi. Guglielmo Tell, formaggio, bandiera svizzera. Se li osservi, i soggetti dei manifesti dell’ultimo secolo non sono cambiati. Il rullo compressore della modernità non li ha scalfiti. Sono granitici e veicolano alcuni valori che ancora oggi vengono riconosciuti alla Svizzera: semplicità, tradizione e qualità. Non hanno la puzza sotto il naso e grazie…
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Monetine, francobolli, bottiglie per la birra, cioccolato… Guglielmo Tell compare su ogni tipo di oggetto di consumo. L’eroe nazionale e i suoi attributi (balestra, mela e freccia) sono un tema ricorrente anche nella pubblicità. Piccolo viaggio in immagini con il sociologo Uli Windisch, autore di «Tell al quotidiano».
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