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Le imprese si lasciano sfuggire un tesoro

L'agenzia SOFI aiuta le azende svizzere ad insediarsi all'estero Keystone

Cogliere le opportunità dell'Europa dell'Est diventa urgente per le PMI svizzere se non vogliono restare ferme al palo, inchiodate dalla concorrenza estera.

Sono per ora poche le piccole e medie imprese (PMI) pronte ad assumersi il rischio di tentare la carta dell’est, con le sue enormi potenzialità e il basso costo del lavoro.

A sostenerlo è l’Organizzazione svizzera per facilitare gli investimenti (SOFI, l’acronimo inglese). “Paesi come Germania, Austria, Italia e Grecia – osserva il direttore Hans-Peter Achermann – stanno invece già marcando il proprio territorio”.

“Le potenzialità nell’Europa dell’est sono tali – conferma il direttore a swissinfo – che le aziende svizzere non possono permettersi di ignorarle. Certo, ci sono sempre dei rischi quando si investe all’estero. Ma noi siamo qui per dare dei consigli, per orientare, per accompagnare le imprese nella fase di avviamento”.

“Il vero problema – commenta Achermann – è che gli svizzeri sono conservatori per natura e hanno bisogno di tempo per avere il quadro complessivo del problema”.

La vie verso il nuovo eldorado

Una delle aziende che ha tentato il salto all’Est si chiama Schätti, è situata nei pressi di Zurigo ed è attiva nel settore metallurgico. Nelle ultime due settimane ha aperto una fabbrica in Bulgaria, che produce componenti in metallo per le costruzioni.

Certo, non è stata una passeggiata. “Aprire una fabbrica nell’Est europeo – dichiara il direttore Jos Schätti – richiede tantissime energie e molto tempo. La cosa migliore per far funzionare le cose, è comunque sempre il coinvolgimento personale.”

“Non è infatti possibile – aggiunge l’imprenditore – delegare le responsabilità poiché in questi paesi sono troppo poche le risorse umane disponibili. Del resto bisogna tenere presente che le PMI svizzere sono da 5 a 6 volte più piccole rispetto ad altri paesi europei”.

“E, per di più, sono spesso gestite da una sola persona. Non è quindi possibile, per mancanza di una struttura sufficientemente grande, avviare una nuova ditta all’estero”.

L’imprenditore zurighese, come conferma lui stesso, ha potuto compiere il passo verso la Bulgaria perché alla base c’erano condizioni favorevoli e prospettive di sviluppo. Ma la scelta è stata anche possibile grazie al sostegno di personale qualificato.

Il basso costo del lavoro, e ci tiene a sottolinearlo, non è certamente stato il fattore determinante.

Economia, le nuove Tigri dell’Est

Jos Schätti non intende dipingere il quadro con tinte più chiare del necessario. Ma è convinto che i problemi e le difficoltà di partenza sono ripagati dalle eccellenti opportunità offerte dalla Bulgaria: per le PMI svizzere le potenzialità nel campo degli affari sono enormi.

“Il problema centrale – confida Schätti – risiede nella grande differenza culturale tra la Svizzera e i paesi dell’Europa dell’est. Hanno un modo sicuramente diverso di gestire gli affari e si prendono tempo per le trattative, fino a cinque volte di più rispetto ai tempi elvetici”.

“Quando sei la prima impresa estera sul terreno, devi istruire la gente sul mondo degli affari. Un’operazione che richiede innanzitutto molto tempo ma che può anche generare qualche attrito. Ciononostante credo che, fra qualche anno, Bulgaria e Romania saranno le nuove tigri dell’economia dell’Est”.

Occorre un po’ di ottimismo

I problemi nascono quando le aziende si lasciano prendere troppo presto dalle esitazioni e rinunciano alla distanza. “Occorre essere ottimisti – insiste Schätti – e credere nella conclusione positiva del proprio progetto fino alla fine”.

Occorre inoltre ricordare che le aziende svizzere che volgono lo sguardo su nuovi orizzonti, sono aiutate dalla SOFI,che dispone di uffici anche nell’Europa dell’est.

“Molti paesi dell’Est – ricorda il direttore Hans-Peter Achermann – fanno già oggi parte dell’Unione europea mentre altri hanno presentato la loro candidatura. Per le imprese svizzere operare all’interno dell’UE è indubbiamente un grande vantaggio”.

Voluta dal Segretariato di Stato per l’economia per aiutare le aziende svizzere ad insediarsi all’estero, l’agenzia SOFI rappresenta una piattaforma impareggiabile da cui partire per spiccare il volo.

swissinfo, Matthew Allen, Zurigo
(traduzione e adattamento dall’inglese Françoise Gehring)

Circa 400 imprese svizzere hanno beneficiato della consulenza di SOFI dalla sua fondazione
Avviati più di 300 progetti
20 gli esperti che lavorano per SOFI
Il personale parla 16 lingue
Giugno 2006: prevista a Zurigo l’organizzazione di un forum sugli investimenti all’estero

L’organizzazione per facilitare gli investimenti (Swiss Organisation for Facilitating Investments – SOFI) è stata creata nel 1997 sull’iniziativa del segretariato di stato all’economia (seco) in collaborazione con KPMG.

Il ruolo di SOFI è di promuovere i progetti d’investimento delle imprese Svizzere nei paesi con economie di sviluppo e di transizione.

SOFI ha concluso principali accordi destinati a facilitare e promuovere gli investimenti con più di 60 paesi.

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