“La democrazia vive di cittadini bene informati”
La diffusione incontrollata di informazioni non verificate è uno degli "effetti collaterali" della digitalizzazione. Cosa significa questo per la Svizzera, dove i cittadini possono votare su questioni complesse?
Video esplicativi di temi in votazione su YouTube, politici che twittano, petizioni online… La digitalizzazione ha un impatto anche sulla democrazia.
Il Centro per la democrazia di Aarau (ZDACollegamento esterno) ha perciò dedicato al tema della digitalizzazione alcuni eventi della decima edizione delle Giornate della democrazia di AarauCollegamento esterno.
Suggerimenti per una lettura critica delle fonti dei contenuti online:
- Verificare l’impressum della pagina web
- Controllare l’URL
- Nella pagina dei risultati di ricerca Google, cliccare anche sui risultati successivi
Cosicché, una sera, nell’idilliaco centro storico di Zofingen (nel cantone di Argovia), dei cittadini si sono riuniti tra gli scaffali della biblioteca comunale per parlare del tema, in apparenza, piuttosto arido, dell’ “educazione civica nell’era della digitalizzazione e un nuovo dominio pubblicoCollegamento esterno“.
Esaminandolo meglio ci si rende però conto che l’argomento è di scottante attualità. Viviamo tempi emozionanti: la digitalizzazione sta rivoluzionando la nostra democrazia.
Politici che twittano, cittadini che bloggano
La digitalizzazione offre una moltitudine di nuove possibilità:
● I politici usano Twitter per rivolgersi direttamente ai cittadini. Possono dibattere con i loro potenziali elettori.
● I cittadini possono diventare essi stessi politicamente attivi, ad esempio con un blog o un sito web.
● Il voto elettronico potrebbe presto permettere a tutti di votare online. La pigrizia non è dunque più un ostacolo.
Solo gli anziani guardano ancora la TV
Negli ultimi anni la digitalizzazione ha inoltre profondamente cambiato i comportamenti riguardo al consumo delle fonti di informazione:
● Sempre più persone in Svizzera leggono notizie online su portali in Internet e non più su giornali stampati.
● La televisione è ancora popolare solo tra gli anziani. I giovani preferiscono informarsi sui social network. Secondo uno studio, l’80% dei ragazzi dai 12 ai 19 anni usa Instagram e Snapchat, il 60% utilizza anche Facebook.
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False notizie non individuate
Cosa significa questo per la politica? “La democrazia vive di cittadini ben informati”, ha dichiarato durante l’evento a Zofingen, Monika WaldisCollegamento esterno, membro della direzione dello ZDA. Soprattutto in un paese con un sistema di democrazia diretta, dove i cittadini decidono su questioni concrete e complesse, un’informazione completa e corretta è particolarmente importante. In tale ottica, la digitalizzazione comporta perciò anche rischi:
● Algoritmi sui social network fanno sì che alla gente siano presentate molto più gli stessi temi. Invece di confrontarsi con punti di vista diversi, le persone sono così portate a rafforzare le proprie convinzioni.
● Uno studio statunitense è giunto alla conclusione che gli scolari non sanno distinguere la pubblicità online dai contenuti. Inoltre, non sono in grado di individuare fonti dubbie sul Web. “I risultati sono preoccupanti”, ha rilevato Monika Waldis.
In Svizzera vi sono però anche elementi incoraggianti. Da un sondaggio condotto tra i giovani in Svizzera, Singapore, Brasile e Stati Uniti è emerso i giovani elvetici dubitano il doppio dei loro coetanei degli altri paesi in questione dell’autenticità dei commenti su Facebook, Twitter e le piattaforme online.
“Nella condivisione e nella diffusione dobbiamo assumerci le nostre responsabilità”, ha concluso Monika Waldis. “Ognuno di noi ha questo dovere”.
10. Giornate della democrazia di Aarau
Alle Giornate della democrazia di Aarau vengono affrontate e discusse questioni politiche di attualità. La manifestazione annuale è rivolta a rappresentanti della scienza, della politica, dei media e del grande pubblico.
Le Giornate della democrazia di Aarau sono organizzate dallo ZDA. Entrambi compiono quest’anno il decimo anniversario. Per celebrarlo, è stato deciso di effettuare una sorta di “road tour” attraverso il cantone di Argovia al fine di far conoscere meglio il centro di ricerche.
#DearDemocracy, la piattaforma di swissinfo.ch sulla democrazia diretta, è partner mediatica delle Giornate della democrazia di Aarau.
Potete contattare direttamente l’autrice di questo articolo @SibillaBondolfi su FacebookCollegamento esterno o TwitterCollegamento esterno.
(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)
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