Prospettive svizzere in 10 lingue

Le nuove aziende confrontate alle sfide del lungo periodo

Per una nuova azienda, superare il primo anno non è impossibile: il difficile viene dopo... Visum

Circa l'80% delle imprese neocostituite in Svizzera riesce a superare il primo anno d'esistenza, ma il 50% di loro scompare poi durante i cinque anni seguenti.

È quanto risulta dalle analisi effettuate dall’Ufficio federale di statistica, il quale sottolinea inoltre che gli impieghi persi non sono compensati da quelli creati dalle ditte che riescono a sopravvivere.

Un anno dopo essere state create, l’80% delle nuove imprese esercita ancora un’attività economica. A distanza di cinque anni dalla creazione, però, soltanto il 50% delle ditte risulta infatti ancora operativo.

È quanto emerge dalle analisi effettuate dall’Ufficio federale di statistica in merito ai tassi di sopravvivenza delle aziende create tra il 2000 e il 2004, le cui conclusioni sono state presentate lunedì.

Inizio difficile

Nel primo anno di esistenza, quasi un’impresa su cinque ha cessato l’attività. Il tasso di sopravvivenza a un anno di vita è risultato dell’82%. Ma la lotta per l’esistenza è continua: a due anni di distanza dalla creazione, il tasso di sopravvivenza è sceso al 71%, a tre anni al 65%, a quattro anni al 60% e a cinque anni al 49%.

Il tasso di sopravvivenza delle imprese varia notevolmente in funzione della loro attività economica. In genere è più elevato nel settore secondario che in quello terziario. Tale risultato è in parte riconducibile al fatto che le aziende operanti nel settore terziario in linea di massima hanno bisogno di meno capitale umano e di investimenti (nell’infrastruttura e in capitale di rischio), da cui una maggiore flessibilità nell’apertura e nella chiusura delle aziende.

I tassi di sopravvivenza più elevati sono riscontrati nei rami «costruzioni», «industria», «alberghi e ristoranti» e «sanità e servizi sociali». Le ditte con tassi di sopravvivenza relativamente bassi sono quelle dei rami «commercio», «attività finanziarie, assicurazioni» e a, partire dal secondo anno di esistenza, il ramo «informatica».

Imprese sopravviventi, impiego in crescita

Nelle imprese che risultavano ancora attive in occasione del censimento delle aziende del 2005, il numero di impiegati era cresciuto rispetto all’anno di creazione.

Benché l’incremento dell’impiego risulti costante nel tempo, la vitalità delle imprese sopravviventi non è bastata a compensare il volume di impieghi andati persi con la cessazione di attività. Tuttavia, sull’insieme della popolazione d’imprese, le perdite di impieghi rispetto all’anno di creazione sono rimaste entro limiti contenuti (4%-7%).

Commercio in difficoltà

In tutte le attività economiche, il numero di salariati delle imprese sopravviventi è aumentato sin dal primo anno di vita. Nei rami «industria», «costruzioni», «trasporti e comunicazioni» i tassi di crescita sono risultati superiori ai valori totali delle cinque coorti analizzate, nei rami «commercio», «attività immobiliari, servizi alle imprese» invece inferiori.

Se nel settore secondario il tasso di crescita degli addetti nelle imprese sopravviventi è riuscito a pareggiare le perdite subite in seguito alla chiusura di imprese, nel settore terziario tale fenomeno non si è verificato.

Domanda e offerta

Secondo il professor Heiko Bergmann, attivo presso l’università di San Gallo e specialista in materia di piccole e medie imprese, «un’azienda di successo è orientata prioritariamente a ciò che i consumatori realmente desiderano».

A suo parere, quindi, «molte aziende falliscono anche perché si concentrano più sull’offerta che sulla domanda».


swissinfo e agenzie

Affinché un’impresa possa essere definita come «sopravvivente» e considerata nel calcolo del tasso di sopravvivenza, essa deve soddisfare il concetto di continuità. Deve ciò rispondere ai parametri seguenti: esercitare ancora un’attività produttiva da un punto di vista economico per almeno 20 ore la settimana e non aver subito in precedenza cambiamenti quali fusioni, acquisizioni o scissioni.

Le modifiche della forma giuridica, della ragione sociale, dell’attività principale o dell’ubicazione non minano il concetto di continuità secondo la definizione corrente.

Per quanto concerne le società, nel 2007 i fallimenti sono diminuiti del 4,7% a 4’314. Nel contempo, durante lo scorso anno, il numero delle nuove iscrizioni di società pubblicate nel Foglio ufficiale svizzero di commercio ha segnato un nuovo massimo a 36’396 (+6,6%).

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR