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Le reazioni alla ristrutturazione

Tagliare per volare, ma sul come le opinioni sono discordi Keystone

Immediatamente dopo la presentazione del piano di ristrutturazione della compagnia aerea sono arrivate le reazioni da parte della politica e dei sindacati.

Per gli esperti di aeronautica civile dopo la cura dimagrante ci saranno le condizioni per il successo.

Il Consiglio federale vuole ancora una compagnia nazionale



Il Consiglio federale si pronuncerà solo mercoledì sulla ristrutturazione di Swiss. Ma il consigliere federale Joseph Deiss, ministro dell’economia, si è espresso immediatamente dopo la comunicazione delle reazioni.

Per Deiss la massiccia soppressione di posti di lavoro annunciata martedì da Swiss è uno «choc»: «A ogni modo in qualità di capo del Dipartimento dell’economia farò di tutto per garantire il mantenimento della compagnia aerea nazionale».

Il Dipartimento federale dell’economia (DFE) da lui diretto offrirà l’appoggio per attenuare le conseguenze per le persone licenziate. La Confederazione non parteciperà tuttavia al finanziamento di un piano sociale per il personale licenziato.

I partiti non vogliono spendere di più

Anche le reazioni dei partiti alle drastiche decisioni di Swiss non si sono fatte attendere: se per i socialisti la ristrutturazione è indispensabile, liberali radicali, popolari democratici avvertono che a Swiss non deve essere più dato denaro pubblico.

Più radicale ancora la reazione dalla segreteria dell’Unione democratica di centro: «Sono state smascherate le menzogne di PLR, PS e PPD su Swiss. Questi partiti avevano detto al popolo che con 2 miliardi di franchi si poteva salvare la situazione».

Indignato il sindacato del personale di terra

Il principale sindacato del personale di terra di Swiss, GATA si è detto “indignato” dalle misure di risparmio definite “precipitose e unilaterali”.

Una giornata di protesta è stata organizzata a Basilea davanti alla sede della direzione, accusata di agire «senza cervello», senza strategia né piano finanziario.

Management fallimentare

Anche il sindacato Unia, legato ai servizi, critica le scelte proposte martedì. Ma la ragione profonda delle difficoltà sarebbe da ricercare nell’incapacità della direzione di trovare una strategia vincente. Negli ultimi mesi, toccati da una profonda crisi di tutto il settore, Swiss non avrebbe saputo fare altro che tentennare.

Tutti i sindacati coinvolti chiedono comunque l’elaborazione di un adeguato piano sociale che permetta in tempi brevi una reintegrazione dei licenziati nel mondo del lavoro.

Anche il decurtamento salariale previsto preoccupa le organizzazioni dei lavoratori. Chi non verrà licenziato guadagnerà il 10% in meno, con un salario che oscilla oggi tra i 3.000 e i 5.000 franchi. Si chiede dunque di rispettare i salari già ora al limite della soglia di povertà.

Carte in regola ora?

Guardando al futuro, un esperto si dice fiducioso: «Swiss ha ora i mezzi per riuscire», ha affermato Olivier Sutton capo redattore della rivista specializzata in lingua inglese Interavia. Le misure radicali annunciate devono riportare la compagnia su una buona rotta, così da poter concludere un’alleanza in un secondo tempo.

Dopo il ridimensionamento, Swiss potrà essere un partner interessante per una cooperazione approfondita con una compagnia americana ad esempio, grazie ai suoi buoni collegamenti con l’Africa, afferma Sutton.

Per il resto, lo specialista vede di buon occhio l’offensiva di Swiss nel campo dei voli a bassi prezzi, per quanto riguarda i collegamenti europei: «Swiss è obbligata a concorrenziare EasyJet». Per alimentare i voli di lungo raggio in partenza da Zurigo, la compagnia deve attirare i viaggiatori con un’offerta interessante.

Mezza misura senza alleanza

Marc Vifian, analista presso la Lombard Odier&Darier Hentsch si mostra più scettico. Swiss, rispettivamente la futura Swiss Express, non ha la struttura dei costi che le permette di battersi con le compagnie a bassi prezzi, rileva.

Egli si chiede inoltre se non sarebbe meglio che la società si concentri nell’alta gamma per l’insieme delle sue prestazioni. In ogni caso, aggiunge, la compagnia ha bisogno di un’alleanza per riempire i suoi velivoli. In mancanza di una collaborazione, la nuova ristrutturazione sarà «una mezza misura».

Oliver Sutton osserva però che per la compagnia sarà difficile differenziare i servizi tra un segmento di alta qualità e un’offerta a bassi prezzi. Gli apparecchi di una cinquantina di posti come gli Embraer non si prestano facilmente a tale tipo di distinzioni.

Dubbi sui risparmi

René Lüchinger, specialista di aviazione e autore di un libro sulla morte della Swissair, si chiede come mai Swiss abbia atteso due anni prima di interessarsi alla nicchia delle tariffe basse. L’aviolinea deve sforzarsi a diventare redditizia, piuttosto che fare pressioni sui fornitori, ha criticato l’esperto alla TV SF DRS.

Per Lüchinger è impensabile che Swiss riesca a economizzare 600 milioni di franchi all’anno presso i suoi fornitori. Lo specialista pensa che la compagnia continui a soffrire a causa degli errori commessi alla sua nascita, con una rete europea di dimensioni eccessive e non veramente redditizia.

swissinfo e agenzie

Attualmente Swiss collega 99 destinazioni (58 europee e 41 intercontinentali in 56 paesi)
La compagnia impiega poco più di 9’000 persone con una flotta di 112 velivoli
Il piano annunciato martedì prevede il licenziamento di 3’000 posti di lavoro e la rinuncia a 34 velivoli
650 piloti, 850 membri del personale di cabina e 1’500 dipendenti a terra verranno licenziati
I costi di ristrutturazione sono calcolati fra i 150 e i 200 milioni di franchi fino al 2004
Con la manovra, Swiss spera di risparmiare un miliardo di franchi l’anno.

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