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Liste 03: l’alternativa giovane

Il provocatorio manifesto della Liste 03 (fonte: www.liste.ch) LISTE 03

Non solo Art Basel. In questi giorni di fermento artistico nella città renana sboccia pure la Liste: trampolino di lancio per i grandi nomi del futuro.

Un appuntamento che completa l’Art, la fiera principe. Molti visitatori apprezzano l’offerta alternativa.

Una ragazza ripresa in primissimo piano. Occhi spalancati e lingua sbeffeggiante mostrata all’obiettivo. Il manifesto che la pubblicizza è significativo.

La Liste vuole stupire, innovare, dare spazio a nuove tendenze creative. In un ambiente che più internazionale non si può: il 90% degli espositori viene dall’estero. Tra i visitatori domina la lingua inglese.

Pure lo spazio che gli organizzatori mettono a disposizione degli artisti è inabituale. Niente stand professionali. Niente musei. Ma una vecchia fabbrica di birra. All’ombra dell’ormai spenta ciminiera, in uno stabile in mattoni rossi che ricorda un centro sociale.

Qui va in scena quella che molti definiscono la mostra leader a livello mondiale per giovani galleristi ed artisti.

Logistica spartana

Scantinati trasformati in atelier, spazi angusti ai quali si accede soltanto attraverso scale a chiocciola semi-nascoste, pavimenti in asse compensato. Aria condizionata? Non scherziamo! L’ambiente è molto semplice. Sembra un laboratorio. In certi punti senza logica e disordinato.

La galleria Maze di Torino è alla sua prima partecipazione. In pratica è costretta ad esporre in cantina. “Ma non ci sono problemi”, ci dice Judith Wielander della Maze, “Questi spazi segnano lo spirito della manifestazione: giovane, alternativa, innovativa. La “cantina” non è ottimale. Ma, ragazzi, siamo alla Liste! Va bene anche così”.

Un’altra gallerista, già alla terza partecipazione, non ne può invece più. Non vuole parlare, ma lo lascia chiaramente capire. Forse, come i tanti che ce l’hanno già fatta, sperava nel grande salto all’Art. Il mondo dei “grandi”.

Mondi paralleli

In effetti Art Basel e Liste si completano a vicenda. Da una parte i pezzi grossi, rinomati e di fama internazionale. Dall’altra quelli ancora sconosciuti. Ma rampanti e di talento. Alla Liste non si arriva per caso.

“La selezione è dura”, rileva Dominique Mollet, portavoce della fiera. “Quest’anno, dopo una prima scrematura, abbiamo invitato 180 gallerie a concorrere. Ne abbiamo selezionate 47 provenienti da 19 paesi”.

“Vogliamo costantemente gente ed idee nuove”, continua Mollet. “Perciò accogliamo soltanto gallerie istituite da meno di 5 anni. Gli artisti devono avere meno di 40 anni”. Poi, per i più meritevoli, si aprono le dorate porte dell’Art. “Circa un terzo delle gallerie che passano da noi riesce a farcela”.

Ospite d’onore ticinese

Mario Casanova, fondatore e direttore del Centro d’Arte Contemporanea del Ticino, ne va particolarmente fiero. L’invito quale ospite d’onore alla Liste è un importante riconoscimento alla sua attività.

“Per restare nell’ambito della fiera, anch’io presento artisti non conosciuti”, sottolinea Casanova. “La Liste? È importante che ci sia. Laddove ci sono più scuole, più manifestazioni culturali, più luoghi alternativi, c’è più cultura”.

Pubblico interessato

Il pubblico c’è e si vede. “Il vernissage è stato tra i più frequentati degli ultimi anni”, ci dice Dominique Mollet. “E anche in questi primi giorni la gente non è mancata”

“Stiamo vendendo bene”, rileva Judith Wielander. Ricaviamo giudizi più o meno dello stesso tenore da un’altra mezza dozzina di partecipanti. Nessuno si lamenta. Anzi, in molti sottolineano entusiasti la competenza e l’interesse dei visitatori.

Una coppia di giapponesi si appresta ad entrare. Hanno l’aria di non essere qui per caso. Avete già visitato l’Art? “Of course, certamente. Ma oggi vogliamo dare un’occhiata ai lavori dei giovani…”.

swissinfo, Marzio Pescia, Basilea

Liste 03: dal 17 al 22 giugno 2003;
Orari d’apertura: 13.00 – 21.00;
47 gallerie provenienti da 19 paesi;
Prezzi delle opere in vendita: da 2’000 a 50’000 franchi;

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