Lo spionaggio informatico
Nel settore dell'informatica, la sicurezza totale non esisterà mai. Per il governo, sistemi di spionaggio come l'americano ECHELON costituiscono un rischio reale.
Il Consiglio federale ha risposto a un parlamentare preoccupato per la sicurezza dei dati memorizzati nella banche dati dell’amministrazione federale.
I casi di pirateria informatica si susseguono con una certa frequenza e l’amministrazione federale ha introdotto misure di protezione, che vanno dalle parole d’ordine assegnate a ciascun utente del sistema informatico all’allestimento dei cosiddetti “firewall”, sorta di muri informatici invalicabili per proteggere la rete della Confederazione da intrusioni di estranei. L’accesso fisico ai centri nevralgici è inoltre severamente disciplinato.
La pirateria interna è più pericolosa
Ma, nel caso di attacchi di pirati dell’informatica bisogna distinguere fra i rischi esterni e quelli interni. Sembra che i pericoli legati a persone che lavorano in un sistema siano più elevati di quelli costituiti da pirati esterni. Molti strumenti di pirateria liberamente disponibili su Internet sono efficaci soprattutto se utilizzati all’interno della rete da attaccare. Nuove minacce provengono oggi anche da reti di radiocomunicazione e dalle tratte di comunicazione dei telefoni cellulari, perché in quel caso i pirati non hanno bisogno di un accesso fisico alla rete che intendono attaccare.
Il governo sottolinea che i dati dell’amministrazione sono salvaguardati a scadenze regolari, per oltre una generazione, in diversi posti e su differenti supporti. Inoltre, i centri di calcolo dell’amministrazione sono in gran parte ben protetti contro le catastrofi naturali. Considerata l’ampiezza sempre maggiore delle attività d’intercettazione, l’impiego di procedure di crittografia, che permettono di cifrare le informazioni, assume un’importanza sempre maggiore.
Fino a un certo punto, le attività di spionaggio sono legali sulla base della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, sottolinea ancora il governo.
La Svizzera sviluppa un sistema proprio d’intercettazione
La Svizzera sta attualmente sviluppando il sistema d’intercettazione ONYX. Si tratta di un sistema di esplorazione elettronica che consente di intercettare e selezionare le trasmissioni e i trasferimenti di dati e che serve alla lotta contro il terrorismo internazionale, il crimine organizzato e lo spionaggio industriale.
Qualsiasi partecipazione a un sistema internazionale di spionaggio è invece escluso. Berna non intende dunque partecipare al controverso sistema americano ECHELON. Si tratta di un sistema che intercetta a livello mondiale i collegamenti telefonici, i fax, gli e-mail e la rete internet che potrebbero essere importanti per il governo e l’economia americani. Sviluppato nel 1948 dai servizi segreti americani, attualmente vi partecipano anche Canada, Gran Bretagna, Nuova Zelanda e Australia.
Mariano Masserini
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