Lo Swiss Made come battistrada

Secondo Dominique Leimer, la multiculturalità di Dubai è positiva per gli istituti svizzeri che vi lavorano swissinfo.ch

"Solo in Svizzera c'è gente che non crede più nella forza dell'immagine e del marchio elvetico" afferma Dominique Leimer della banca Julius Bär.

Ad esempio in Medio Oriente, sottolinea il responsabile dell’istituto di credito, la Swissness aiuta ad aprire delle porte e ad allacciare i primi importanti contatti.

Se le banche private elvetiche hanno un tale successo all’estero, lo si deve in particolare ad alcune loro virtù apprezzate a livello internazionale: professionalità, affidabilità e discrezione.

“In Medio Oriente, le banche sfruttano l’immagine della Svizzera”, afferma il banchiere di Nyon, che lavora da alcuni anni negli Emirati Arabi.

Il giusto profilo di rischio

“Sulla base del loro attaccamento ai valori tradizionali nazionali, le banche svizzere favoriscono una politica d’investimento piuttosto conservatrice”, prosegue Leimer.

“La competenza principale del banchiere in questo ambito consiste nell’individuare il giusto profilo di rischio dei diversi clienti”.

Secondo Leimer, dei gruppi multiculturali composti da svizzeri e indigeni si rivelano particolarmente adatti all’elaborazione di questi profili.

A Dubai, la multiculturalità sotto l’egida svizzera si estende non solo a collaboratori della regione del Golfo, ma anche a libanesi o palestinesi. Oppure anche pachistani, indiani o iraniani.

Grande potenziale

Secondo numerosi esperti, la regione del Golfo rappresenta un potenziale non indifferente per gli affari bancari.

Tuttavia, sulla piazza finanziaria di Dubai la gran parte della clientela continua ad essere composta dai cittadini degli Emirati, spiega Leimer.

I grandi paesi confinanti, come Iran, che dispongono di una popolazione molto numerosa, controllano infatti in modo severo l’esportazione di capitali, sull’esempio di modelli adottati fino agli anni ’80 anche da Francia o Italia. Da parte sua, l’Iraq è confrontato con seri problemi di stabilità politica.

Per i cittadini di questi paesi è dunque difficile trasferire i loro capitali negli Emirati per farli amministrare.

Affidabilità

In questo ambiente, l’affidabilità svizzera, come pure la sua discrezione e correttezza, sono particolarmente apprezzate, afferma Leimer.

Negli Emirati, questa immagine positiva degli istituti elvetici non interessa soltanto i cittadini locali ma pure i numerosi immigrati dallo Sri Lanka o dai vicini paesi arabi.

A causa delle annose crisi politiche nei loro paesi d’origine, molte di queste persone sono da anni in contatto con la Svizzera, per esempio attraverso la sua politica di pace o la Croce rossa.

“Succede non di rado che questi contatti incidano positivamente anche sulle relazioni d’affari”, dice Leimer.

Un’immagine globale

Per questo motivo, il banchiere ritiene che l’immagine della Svizzera sia piuttosto qualcosa di globale, non associabile semplicemente a dei prodotti o a dei marchi.

“La Swissness riguarda sia le macchine industriali che il turismo. Oppure il settore bancario” afferma Leimer.

“Se in Medio Oriente un prodotto o un servizio viene associato al marchio Swiss Made, in genere ciò aiuta ad aprire delle porte e a creare un lungo rapporto d’affari”.

Strumento d’azione

Secondo Janwillen Acket, capo economista della banca Julius Bär, il “Going Global” delle imprese svizzere ha anche parecchi effetti positivi.

“I buoni risultati di molte imprese di servizio svizzere provengono dall’estero”.

Gli utili che nel 2005 hanno fatto crescere così tanto la borsa elvetica non sono stati ottenuti solo in patria. Anche se, naturalmente, sono poi stati trasferiti in Svizzera.

swissinfo: Alexander Künzle
(traduzione: Anna Luisa Ferro Mäder)