Marchio DOC per lo Sbrinz
Denominazione di origine controllata (DOC) per lo Sbrinz. E' il quarto formaggio elvetico ad ottenere il riconoscimento.
Entro i tre mesi previsti per legge, non è infatti stata presentata alcuna opposizione alla richiesta inoltrata a metà gennaio, ha comunicato lunedì l’Ufficio federale dell’agricoltura.
Produzione in calo
Si tratta del quarto formaggio ad avere finora ottenuto una DOC dopo quello di Etivaz, prodotto nel Canton Vaud, della Gruyère friburghese e della «Tête de moine» di Belalley (prodotta nel Giura bernese e nel Giura). L’anno scorso sono state fabbricate 3.300 tonnellate di Sbrinz su una produzione totale di 160.000 tonnellate di formaggio svizzero. La sua produzione è diminuita di circa un quarto negli ultimi dieci anni.
Lo Sbrinz è un formaggio grasso della Svizzera centrale, a pasta extra-dura, che deve il suo sapore caratteristico all’alimentazione delle mucche priva d’insilati e alla fabbricazione a base di latte crudo, con l’uso di batteri lattici tradizionali e di contenitori di rame.
Molto apprezzato in Italia
È prodotto nei cantoni di Svitto, Lucerna, Zugo, Obvaldo e Nidvaldo, nel distretto di Muri, nel Canton Argovia, nei comuni bernesi di Obersteckholz, Lotzwil e Langenthal, nonché in tre zone di approvvigionamento di latte del cantone di San Gallo: See, Gaster eNeutoggenburg. Almeno il 70 per cento del foraggio non lavorato deve provenire da queste regioni geografiche. Le forme di Sbrinz, che pesano tra i 25 e 45 kg, devono stagionare almeno sedici mesi, di cui dodici in queste zone.
Il suo nome deriva da Brienz, località bernese dove già nel XVI secolo erano trasportati alcuni formaggi dalla Svizzera centrale per essere avviati verso l’Italia, che rimane tuttora il principale Paese d’esportazione. Secondo fonti storiche il nome si deve proprio agli italiani che avrebbero storpiato Brienz in Sbrinz.
swissinfo e agenzie
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