Molti interrogativi sull’assicurazione malattia
Le assicurazioni sociali non sono solo dei temi ricorrenti di preoccupazione per numerosi svizzeri all’estero, ma sono pure fonte di molti interrogativi. È quanto emerso anche dell’atelier di discussione dedicato all’assicurazione malattia, tenuto dopo la pausa di mezzogiorno. I dibattiti hanno infatti mostrato che molti connazionali espatriati non hanno una visione chiara del complesso sistema assicurativo e, in particolare, delle prestazioni previste per l’estero dalle casse malati elvetiche.
Al momento della partenza dalla Svizzera, i connazionali espatriati perdono il diritto a rimanere affiliati all’assicurazione malattia obbligatoria, ha ricordato Roberto Engeler. Eccezioni sono previste solo per beneficiari di rendite delle assicurazioni sociali che proseguono la loro vita in alcuni paesi dell’UE.
Molte casse malati, hanno fatto notare altri delegati, non offrono neppure la possibilità agli svizzeri all’estero di contrarre un’assicurazione privata, se non disponevano già di una copertura assicurativa in Svizzera. Inoltre, coloro che possono approfittare di questa offerta devono quasi sempre assumersi il pagamento di premi molto più alti rispetto a quelli pagati dagli assicurati residenti in Svizzera.
Lo stesso problema si pone in caso di ritorno in Svizzera: i premi per l’assicurazione privata sono spesso esorbitanti per coloro che hanno già raggiunto una certa età. Oppure si vedono esclusi, sulla base di malattie già contratte, da determinate prestazioni. Da notare, però, che i connazionali espatriati possono di nuovo aderire all’assicurazione obbligatoria, senza essere svantaggiati. “Tutti coloro che ritornano in Svizzera hanno il diritto di affiliarsi all’assicurazione di base alle stesse condizioni degli altri assicurati”, ha confermato Oliver Peters, vicedirettore dell’ufficio federale della sanità pubblica.
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