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Niente soldi della Confederazione a Swiss

L'esonero dalle tasse sul cherosene non piace né ai verdi, né ai cristiano democratici Keystone

Per venire incontro a Swiss il Consiglio federale ha deciso di migliorare le condizioni quadro per la compagnia aerea nazionale.

Ma il governo, in rispetto della volontà dei partiti e delle regole europee contro le sovvenzioni statali, non elargirà aiuti finanziari diretti.

Il giorno dopo l’annuncio della soppressione di 3000 posti di lavoro e della riduzione della flotta, anche il Consiglio federale si esprime sulla vicenda Swiss.

Sebbene causi conseguenze pesanti alle persone e alle regioni toccate dal provvedimento, il governo ritiene «necessario» il ridimensionamento radicale per assicurare la sopravvivenza della compagnia aerea.

Swiss non è la sola compagnia in difficoltà

Il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger ha difeso i due miliardi che la Confederazione aveva investito due anni fa per il salvataggio di SAir Group.

A suo avviso, se non si fosse fatto nulla, “il fallimento di Swissair avrebbe innescato un effetto domino trascinando nel baratro le altre aziende collegate”.

Si è stimato, ha aggiunto, “che un fallimento avrebbe causato un aumento della disoccupazione nelle regioni direttamente toccate del 9%, senza contare un massiccio calo del potere d’acquisto”.

“Swiss non è la sola”, ha detto il ministro. A causa della crisi economica mondiale, della guerra in Iraq e della polmonite atipica in tutto il mondo sono diverse le compagnie costrette a drastiche ristrutturazioni.

Misure per i salariati

Il ministro dell’economia Joseph Deiss ha da parte sua annunciato che il dipartimento da lui diretto già giovedì preparerà delle misure d’aiuto per i casi più difficili.

il Segretariato di Stato per l’economia (seco) si occuperà insieme ai cantoni di Zurigo, Basilea, Ginevra e Lugano di cercare soluzioni per prevenire la tensione sociale risultante dai licenziamenti in massa di Swiss e fare in modo che le persone toccate possano ritrovare un impiego in tempi brevi.

Le misure proposte mercoledì dal governo rappresentano finanziariamente una somma piuttosto modesta, dell’ordine di 7 milioni di franchi.

È la Swiss, compagnia privata nella quale la Confederazione ha una partecipazione del 20%, che deve “fare tutto il possibile per sopravvivere su di un mercato mondiale in preda ad una forte concorrenza”, ha detto dal canto suo il ministro delle finanze Kaspar Villiger.

Villiger spera che Swiss sia in grado di superare questo “momento buio” e che possa presentare tra breve un «business plan» convincente grazie al quale riguadagnare la fiducia della banche e poter così finanziare il piano di ristrutturazione dell’azienda.

Imposta sul cherosene e voli di rimpatrio

Tra le decisioni adottate dal Consiglio federale per venire incontro alla compagnia in difficoltà vi sono alcune misure d’accompagnamento che riguardano il settore dei diritti di traffico e del mercato del lavoro.

Berna si è detta pronta ad esaminare un’eventuale richiesta di Swiss per ottenere la garanzia all’esportazione per i crediti d’esercizio di investitori esteri.

Il Consiglio federale è anche pronto a discutere una «letter of comfort», tecnicamente una dichiarazione di sostegno della capacità di credito di un’azienda, giuridicamente però non vincolante. Ciò in vista dell’acquisto da parte della compagnia area di nuovi apparecchi.

Vi è inoltre l’esonero per certi voli nazionali dall’imposta sul cherosene (6 milioni all’anno), e Berna è disposta anche ad assumersi i costi per il rimpatrio di persone non autorizzate a soggiornare in Svizzera (900 mila franchi), se queste persone non sono arrivate nel paese con un volo Swiss.

Inoltre, indica il Dipartimento federale dei trasporti (DATEC), la Confederazione farà tutto il possibile per mitigare le conseguenze sull’aeroporto di Zurigo/Kloten delle misure unilaterali di limitazione del sorvolo dello spazio aereo tedesco prese dalla Germania.

I partiti, ad eccezione dei cristiano democratici e dei verdi, sono d’accordo con le misure adottate dal Consiglio federale.


swissinfo e agenzie

La Confederazione ha una partecipazione del 20% al capitale di Swiss.

Le misure d’accompagnamento del governo in favore di Swiss toccano tra l’altro il il settore dei diritti di traffico e del mercato del lavoro.

Il governo è disposto fornire una “Letter of comfort”, dichiarazione di sostegno della capacità di credito di un’azienda e ad assumere i costi di alcuni voli di rimpatrio forzati.

Il Segretariato di stato all’economia (seco) lavorerà con i cantoni per mitigare le conseguenze sui salariati.

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