Nuovo giro di vite della banca centrale
La Banca nazionale svizzera ha deciso di stringere ulteriormente la politica monetaria: il tasso direttore viene aumentato per la quarta volta in nove mesi.
La decisione dell’istituto di emissione era attesa da tempo, dopo che il franco svizzero era sceso al suo più basso livello degli ultimi 6 anni rispetto all’euro.
Nuova stretta monetaria della Banca nazionale svizzera (BNS): l’istituto di emissione ha deciso giovedì di aumentare il Libor a tre mesi di un quarto di punto. La fascia di oscillazione del tasso di riferimento della banca centrale passa così all’1,25-2,25%.
Il Libor raggiunge così il suo più alto livello degli ultimi quattro anni. Fino a nuovo avviso, la BNS intende mantenere il tasso direttore nella zona mediana della banda di fluttuazione, ossia attorno all’1,75%.Il giro di vite dovrebbe tra l’altro permettere di garantire la stabilità dei prezzi sul medio e lungo periodo.
Il ritocco, il sesto consecutivo e il terzo dall’inizio dell’anno, era previsto dagli esperti, che si attendevano però anche una chiara indicazione sulla volontà della BNS di sostenere il franco, in calo da alcuni mesi rispetto all’euro.
“Ci aspettavamo un messaggio sul franco. Non esprimendo la sua intenzione di rafforzare la valuta svizzera, la BNS ha dato un segnale negativo al mercato”, ha dichiarato Janwillem Acket, capo-economista presso la banca Julius Bär.
Altri sviluppi
Banca Nazionale Svizzera (BNS)
Evoluzione economica positiva
Con questa decisione, la BNS adegua il corso della sua politica monetaria all’evoluzione dell’economia, si è limitato ad indicare l’istituto di emissione in una nota pubblicata giovedì.
L’evoluzione economica è tuttora positiva. La congiuntura poggia su larghe basi e influisce favorevolmente sul mercato del lavoro, rileva il comunicato.
La banca centrale ha inoltre riveduto al rialzo le sue previsioni circa la crescita di quest’anno. Ora si attende un tasso di espansione del Prodotto interno lordo di quasi il 3%, contro il 2,5% annunciato in giugno.
Favorita in particolare dall’evoluzione dei mercati internazionali, la crescita dovrebbe proseguire anche nel 2007, seppure con una leggera flessione rispetto all’anno in corso.
L’istituto di emissioni prevede un costante aumento delle esportazioni, anche se ad un ritmo meno dinamico di quello registrato negli ultimi mesi. L’aumento dell’occupazione dovrebbe inoltre incrementare i consumi in Svizzera.
Nel settore delle costruzioni si stanno invece già manifestando primi segnali di rallentamento. Una tendenza che potrebbe venir ulteriormente influenzata da nuovi aumenti sul fronte dei tassi ipotecari.
Inflazione sotto controllo
Nonostante il nuovo ritocco verso l’alto del tasso direttore, i responsabili della BNS affermano di non temere un aumento dell’inflazione a medio termine. Nell’anno in corso il tasso di inflazione dovrebbe attestarsi in media all’1,3%.
Nell’ipotesi di un Libor a tre mesi costante all’1,75%, i vertici prevedono un’inflazione dell’1,1% nel 2007 e dell’1,6% nel 2008.
La BNS “adeguerà ancora gradualmente la propria politica monetaria se l’economia continuerà a evolvere conformemente alle attese”, avverte l’istituto di emissione.
swissinfo e agenzie
La BNS rivede verso l’alto le sue previsioni di crescita economica per il 2006.
Il tasso di espansione del Prodotto interno lordo dovrebbe raggiungere il 3%, invece del 2,5% previsto finora.
L’inflazione dovrebbe salire dell’1,3% nell’anno in corso, al posto dell’1,2% pronosticato in precedenza.
Nel 2007, la crescita economica dovrebbe rallentare, pur mantenendo un alto livello, mentre l’inflazione potrebbe attestarsi sull’1,1%, invece dell’1,2% annunciato finora.
Il Libor rappresenta uno degli strumenti principali impiegato dalla Banca nazionale svizzera (BNS) e da diverse altre banche centrali per regolare la politica monetaria.
Il Libor (London Interbank Offered Rate) costituisce la media dei tassi d’interesse delle maggiori banche che operano a livello internazionale.
Il valore di questo tasso viene comunicato ogni giorno alle 11.00 (ora di Londra) dalla British Banker’s Association.
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