Parità uomo-donna: Svizzera sempre più in ritardo
La Svizzera accumula sempre più ritardo nel settore dell'uguaglianza. In questo ambito è passata in un anno dal 26esimo al 40esimo rango della classifica di 128 paesi stilata dal Forum economico mondiale.
Dallo studio, pubblicato giovedì, risulta che i primi della classe continuano ad essere i paesi scandinavi.
Il crollo in classifica registrato dalla Svizzera risulta da una correzione nel calcolo interno delle differenze salariali fra uomini e donne, spiega il Forum economico mondiale (WEF), autore della classifica. A parità di prestazione, una donna guadagna in media il 60% del salario dei colleghi maschi, contro il 90% dello scorso anno.
Lo studio del WEF si basa su quattro criteri: la partecipazione all’economia (impiego, salari, funzioni), l’accesso all’educazione, la rappresentazione a livello politico e la salute.
Paesi nordici ai primi posti
Come lo scorso anno, i paesi scandinavi sono gli esempi da seguire. Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda occupano le prime quattro posizioni della classifica.
Progressi anche per la Nuova Zelanda, che guadagna due posizioni e si piazza al quinto posto. Seguono le Filippine al sesto rango, davanti a Germania, Spagna, Gran Bretagna e Olanda.
La Lettonia e la Lituania si situano dal canto loro al 13esimo e al 14esimo posto. Guadagnano rispettivamente sei e sette posizioni rispetto allo scorso anno, grazie soprattutto alla riduzione del divario salariale fra uomo e donna.
Sempre fra i primi venti – quindi ben davanti alla Svizzera – il WEF classifica lo Sri Lanka, la Croazia, l’Australia, il Canada, il Belgio e l’Africa del Sud.
Italia 84esima
Grecia (72. posizione), Malta (76), Cipro (82) ed Italia (84), segnala lo studio del WEF, continuano ad occupare il fondo classifica per ciò che concerne l’Unione europea.
Dal canto suo la Francia (51esima) registra ottimi risultati riguardo l’accesso alla formazione e alla salute. La rappresentazione femminile in seno alle sue istituzioni politiche rimane al contrario decisamente troppo bassa.
Negli Stati Uniti rimane insufficiente la partecipazione delle donne alla vita economica. Per questa ragione, il Paese a stelle e strisce si piazza solo al 31esimo rango mondiale.
swissinfo e agenzie
Solo il 25% dei membri del Parlamento svizzero sono di sesso femminile. Con questa percentuale, la Svizzera si situa al 31esimo rango a livello mondiale.
Nel 2004, il salario medio delle donne svizzere raggiungeva 4’735 franchi, contro 5’910 degli uomini. La differenza è del 20%.
Tre quarti degli uomini in età lavorativa hanno un’attività professionale, contro il 60% delle donne. Il 57% delle donne che lavorano hanno un impiego a tempo parziale, contro il 12% degli uomini.
Il tasso d’attività delle donne attive è aumentato dell’1,5% dal 2001 al 2005, fissandosi al 74,7%.
Nel 2006 le donne rappresentavano il 45,9% delle persone attive in Svizzera.
Nel 2006, il 57,9% delle donne in Svizzera lavoravano a tempo parziale (contro il 32,4% nell’Unione europea).
Fra il 2001 e il 2006 il lavoro a tempo parziale fra le donne è aumentato ovunque in Europa: +8,2% in Svizzera e +17,8% nell’Ue.
Nello stesso periodo la percentuale di donne occupate a tempo pieno è aumentata dell’1,4% in Svizzera e del 2,6% nell’Ue.
In Svizzera, l’85,8% delle donne lavorano nel settore dei servizi.
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