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Petrolio per gli Stati uniti

Fila ad una pompa di benzina in Alabama: l'uragano Katrina si ripercuote sull'intero mercato mondiale del petrolio Keystone

La Svizzera intaccherà le sue riserve di prodotti petroliferi per aiutare gli USA, dove l'industria del greggio è stata duramente colpita dall'uragano Katrina.

Il contributo elvetico fa parte del piano d’emergenza approvato venerdì dall’Agenzia internazionale dell’energia.

La Svizzera ha approvato il piano dell’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), di cui è membro. L’obiettivo è di aiutare gli Stati uniti, devastati dall’uragano Katrina, a superare l’emergenza.

I paesi dell’AIE faranno ricorso alle loro riserve. Si tratta di un’operazione da 60 milioni di barili di petrolio distribuiti su un mese (2 milioni di barili al giorno). I paesi dell’AIE sono liberi di scegliere le modalità dei loro contributi. Non si fa distinzione nemmeno tra greggio e prodotti raffinati, come i carburanti, ma la preferenza sarebbe data a questi ultimi.

L’iniziativa dell’AIE, volta ad immettere del petrolio sul mercato, risponde ad una domanda degli Stati uniti, costretti ad affrontare una forte riduzione delle loro capacità di produzione e raffinazione del greggio. Al momento è ancora presto però per dire quale sia l’entità dei danni delle piattaforme di estrazione e delle raffinerie presenti nella regione colpita da Katrina.

L’AIE ritiene che questa situazione «potrebbe avere delle ripercussioni sul mercato internazionale per diverse settimane». Il suo direttore, Claude Mandil, ha detto senza mezzi termini che una crisi che riguarda il settore del petrolio è una crisi che si estende a livello mondiale: «Nessuno deve credere che i problemi si limiteranno agli Stati uniti».

Non ci saranno domeniche senz’auto

Venerdì sera, il Segretariato di Stato dell’economia (seco) e l’Ufficio federale dell’energia (UFE) hanno diramato un comunicato, in cui si legge che aderendo al piano dell’AIE «la Svizzera contribuisce agli sforzi messi in atto per riassorbire le difficoltà d’approvvigionamento».

Concretamente, la Svizzera avrebbe due possibilità per dare seguito al piano dell’AIE: ricorrere alle sue riserve di petrolio o diminuire la sua domanda, per esempio riducendo la velocità sulle autostrade o prendendo dei provvedimenti come le domeniche senz’auto.

Stando a quanto indicato da Gerold Lötscher, vicedirettore dell’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del paese (UAE), saranno però escluse le misure che colpiscono la popolazione.

«La Svizzera ha intenzione di acconsentire a dei prelievi dalle sue riserve strategiche», si legge in un comunicato di sabato dell’UAE. «Non sono in discussione altre misure, visto che al momento il paese non ha problemi di rifornimento».

Il ministro dell’economia Joseph Deiss dovrebbe pronunciarsi nel corso della prossima settimana sull’entità del contributo svizzero.

Per Walter Steinmann, direttore dell’UFE, la Svizzera potrebbe fornire 360’000 barili di petrolio, quantità che corrisponderebbero allo 0,6% del totale di 60 milioni di barili che l’AIE vuole immettere sul mercato entro un mese.

Riserve per quattro mesi e mezzo

La Svizzera dispone di riserve strategiche di prodotti petroliferi che coprono il fabbisogno di quattro mesi e mezzo. Si tratta di riserve che possono essere intaccate solo in caso di penuria. La legge esclude l’utilizzazione delle riserve per spingere al ribasso il prezzo del petrolio.

Da quando le ha istituite, nel 1946, la Svizzera non ha mai fatto ricorso alle sue riserve di petrolio. Ora, con l’adesione alla proposta dell’AIE, potrebbe essere venuto il momento di fare questo passo.

swissinfo e agenzie

La Svizzera ha aderito al piano d’emergenza dell’Agenzia internazionale dell’energia(AIE) volto a sormontare la penuria di petrolio provocata dall’uragano Katrina negli Stati uniti.

Per contribuire al piano dell’AIE, la Svizzera attingerà alle sue riserve strategiche.

Le riserve di prodotti petroliferi coprono il fabbisogno elvetico di quattro mesi e mezzo. Sono state decise nel 1946 e mai utilizzate.

La Svizzera è uno dei 26 paesi dell’AIE, agenzia creata nel 1974 in seguito alla prima crisi petrolifera.

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