Posta: apertura espresso
Il mercato delle lettere sarà liberalizzato più rapidamente del previsto. Lo ha deciso a sorpresa il governo svizzero che ha stabilito l'abolizione del monopolio in due tappe: la prima nel 2009, la seconda e definitiva nel 2012.
La decisione rallegra il mondo economico. Preoccupati invece sindacati e Posta.
Il Consiglio federale ha deciso di velocizzare il processo di apertura del mercato postale. Del resto, i punti chiave – in particolare per quanto riguarda l’abolizione in due fasi del monopolio – erano già stati decisi nel settembre del 2007. Ma il 27 febbraio, quando il governo ha comunicato la sua volontà di accelerare i tempi, la sorpresa è stata generale: il monopolio sulle lettere sarà smantellato due anni prima del previsto.
Nel 2012 il mercato sarà totalmente aperto e già dal primo aprile 2009 – non più dal 2011 – alla Posta resterà solo l’esclusiva sulle lettere dal peso inferiore ai 50 grammi. Oggi il limite del monopolio è fissato a 100 grammi.
Secondo il consigliere federale e ministro delle comunicazioni Moritz Leuenberger, il cambiamento non sarà radicale. «Tre lettere su quattro rimarranno coperte dal monopolio», ha dichiarato in conferenza stampa. A suo avviso, in 50 grammi trovano posto «invii di otto pagine stampate su ambo i lati: brevi novelle e lettere d’amore».
Rapidità a scapito della qualità?
Il gigante giallo avrebbe però preferito una dichiarazione d’amore più consistente. «La Posta non è contro l’apertura del mercato, ma tutta questa fretta non è giustificata», spiega a swissinfo Mariano Masserini, portavoce della Posta. «In questo modo è difficile garantire il servizio di base e mantenere alta la qualità». Per una volta, i sindacati sono dello stesso avviso. Transfair, ad esempio, sostiene che «solo i grandi clienti approfitteranno dei prezzi più bassi», mentre la gente comune rischia, a medio termine, «tariffe più elevate ed una rete di uffici postali ridotta».
Non nasconde invece la sua soddisfazione economiesuisse, l’associazione mantello degli impresari svizzeri. «Il governo ha preso una decisione che noi invocavamo da tempo», dice a swissinfo Stefano Modenini di economiesuisse. «Finalmente si va nella stessa direzione degli altri paesi europei. L’Unione europea ha un monopolio a 50 grammi e liberalizzerà completamente il mercato nel 2011. La Germania l’ha già fatto».
«La Germania però non era pronta», ribatte Masserini, «e ha dovuto correggere il tiro a posteriori, introducendo – ad esempio – un salario minimo. Le condizioni quadro legislative non erano sufficienti. Non vorremmo che succedesse lo stesso per la Svizzera».
Garantire il finanziamento dei servizi
Leuenberger ha spiegato la volontà di accelerare i tempi della liberalizzazione con il buon andamento dell’azienda – che per il 2007 prevede un utile record di un miliardo di franchi – e con i risultati di uno studio secondo il quale la Posta sarebbe in grado di finanziare il servizio universale in modo autonomo anche con l’attuazione della prima tappa del processo di liberalizzazione.
«Il mandato affidato alla Posta esige che l’azienda realizzi dei profitti», commenta Masserini. «Sono soldi che in fin dei conti vanno a favore del contribuente. Ma non possiamo garantire che fra cinque anni la situazione sarà la stessa. Pretendere di finanziare un servizio di base in questo modo non è responsabile. Per la Posta, l’unica soluzione affidabile è quella del monopolio residuo – 100 o 50 grammi – mantenuto per finanziare il servizio di base».
Secondo Leuenberger, la nuova legge – che dovrebbe essere messa in consultazione nelle prossime settimane – ha tenuto in considerazione questi timori e anche in futuro garantirà un servizio in ambito postale e nel traffico dei pagamenti qualitativamente all’altezza e finanziariamente solido in tutte le regioni del paese. Per assicurare il buon andamento del processo di liberalizzazione verrà istituita una Commissione delle poste (PostCom), ossia un’autorità di regolazione sul modello di quelle già esistenti per i mercati delle telecomunicazioni e dell’elettricità.
Per quanto riguarda Postfinance, il Consiglio federale ha confermato lo statu quo, ribadendo il suo no alla creazione di una banca postale. Postfinance potrà offrire anche in futuro l’attuale gamma di prestazioni finanziarie, ma per determinate operazioni – come la concessione di ipoteche – dovrà continuare ad appoggiarsi ad una banca (oggi l’UBS, da metà 2008 una banca tedesca).
swissinfo, Doris Lucini
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Consultazione
Nel 2006, La Posta ha realizzato un utile di 837 milioni di franchi; le cifre del primo semestre 2007 (507 milioni di utili) indicano una tendenza al miglioramento del 17%.
Il settore PostMail costituisce il 34,2% dei ricavi d’esercizio della Posta.
L’85% del volume di invii postali è generato da clienti commerciali.
I 200 principali clienti della Posta sono all’origine del 40% del traffico lettere.
La Posta conta circa 55’000 collaboratori e distribuisce quotidianamente 15 milioni di lettere.
L’apertura del mercato postale avverrà in due fasi: il primo aprile 2009 cadrà il monopolio per le lettere di peso superiore ai 50 grammi (oggi: 100 grammi), nel 2012 ci sarà una liberalizzazione totale. I tempi sono paragonabili a quelli dei paesi dell’Unione europea più lenti.
La nuova legge dovrebbe entrare in vigore nel 2012. La sua approvazione sottostà al referendum facoltativo; il popolo avrà dunque l’ultima parola. Non potrà però fermare la prima fase del progetto (monopolio a 50 grammi), legata ad un’ordinanza del Consiglio federale.
Il compito di assicurare il servizio universale rimarrà alla Posta fino al 2017. In seguito la concessione verrà messa a concorso. Se il servizio universale non riuscisse ad autofinanziarsi è prevista la creazione di un fondo.
La Posta dovrebbe essere trasformata in una società anonima e sottostare al diritto delle obbligazioni. Tutte le disposizioni che attualmente penalizzano o favoriscono la Posta rispetto agli altri operatori del mercato verranno soppresse. Il governo esclude la concessione di una licenza bancaria.
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