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Primo semestre da incorniciare per il Credit Suisse

Un primo semestre 2007 "illuminato" da ottimi risultati finanziari per il Credit Suisse Reuters

Tra gennaio e giugno l'utile netto della banca svizzera è cresciuto del 40% a 5,9 miliardi di franchi, un risultato nettamente superiore alle attese.

L’aumento è stata particolarmente forte nel settore dell’Investment Banking, mentre la divisione Private Banking ha registrato una crescita più contenuta.

Robusta performance per il Credit Suisse sotto la guida del nuovo Ceo Brady Dougan, in carica da maggio 2007.

Tra inizio aprile e fine giugno la seconda banca elvetica ha realizzato un utile netto di 3,189 miliardi di franchi, pari a una crescita del 48% rispetto al periodo corrispondente dell’anno scorso. Il risultato è chiaramente superiore alle attese.

Nei primi sei mesi del 2007 l’utile netto è cresciuto del 40% a 5,9 miliardi di franchi. In tale periodo il rendimento del capitale proprio si è attestato al 27,4%, contro il 23,1% del primo semestre 2006.

Sorpresa in positivo

Tenuto conto solo delle attività mantenute, l’incremento si attesta al 70%. Lo scorso anno il Credit Suisse ha ceduto la filiale assicurativa Winterthur al gruppo francese Axa.

Nella divisione Wealth Management (clientela facoltosa) l’afflusso netto di fondi si è attestato a 13,3 miliardi di franchi e nell’unità Asset Management (gestione patrimoniale per clienti istituzionali) a 20,4 miliardi, ha fatto sapere il Credit Suisse in una nota diffusa giovedì.

Gli analisti interrogati dall’agenzia Reuters avevano previsto in media un utile netto trimestrale di 2,3 miliardi di franchi e nuovi fondi netti di 14,4 miliardi per il Wealth Management.

Dougan soddisfatto

La banca annuncia d’altro canto che intende accelerare i ritmi del programma di riacquisto di azioni proprie per un volume massimo di 8 miliardi di franchi. Ora prevede di arrivare a conclusione nel 2008 invece del 2010 previsto inizialmente.

“I risultati operativi record del secondo trimestre continuano a beneficiare della forte accelerazione degli utili che siamo riusciti a mettere a segno nell’ultimo anno. I proventi sono aumentati sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto allo stesso periodo del 2006”, osserva il presidente della direzione, citato nella nota.

Dougan si dice “particolarmente soddisfatto dei risultati ottenuti nonostante le condizioni più difficili su alcuni mercati che, secondo le nostre stime, manterranno questo andamento”.

Prudenza negli USA

La crisi sul mercato ipotecario americano non ha scalfito il risultato della banca elvetica. “L’abbiamo riconosciuta tempestivamente e dalla seconda metà del 2006 abbiamo agito con prudenza”, ha rilevato in una conferenza telefonica Renato Fassbind, direttore delle finanze.

Gli analisti non si attendevano d’altro canto sorprese negative da parte del Credit Suisse a causa delle ipoteche ad alto rischio (subprime) negli Stati Uniti.

La banca – come altri istituti europei – è relativamente poco esposta in tale campo. Le attività nel settore subprime rappresentano il 2% delle entrate dell’Investment Banking e l’1% di quelle del gruppo, ha aggiunto Fassbind.

swissinfo e agenzie

Il Credit Suisse è stato fondato nel 1856 da Alfred Escher allo scopo di finanziare la rete ferroviaria e l’industrializzazione svizzera.

Nel 2006, l’istituto ha ottenuto un utile netto record di 11.3 miliardi di franchi, quasi raddoppiato rispetto all’esercizio precedente.

A fine giugno, Credit Suisse amministrava capitali per circa 1629 miliardi di franchi.

Oggi il gruppo con sede a Zurigo dà lavoro a circa 45’000 persone ed è la seconda banca svizzera dietro all’UBS.

UBS e Credit Suisse realizzano insieme il 50% del bilancio totale di tutte le banche svizzere. Le attività dei due gruppi generano il 10% del Prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera.

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