Primo semestre in crescita per il commercio al dettaglio
Nei primi sei mesi del 2007 i consumatori svizzeri hanno fatto ricorso al proprio portamonete con più frequenza rispetto all'anno scorso. Le vendite del commercio al dettaglio sono cresciute del 3,7%.
Particolarmente richiesti sono stati i prodotti di arredamento casalingo e gli articoli elettronici per l’ufficio. Per il secondo semestre si preannunciano però tempi più duri.
Le vendite del commercio al dettaglio in Svizzera sono decisamente progredite nel corso del primo semestre del 2007.
La crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si è attestata al 3,7%. Considerata l’inflazione – rileva mercoledì l’Ufficio federale di statistica (UST) – l’incremento delle cifre d’affari cumulate è stato del 4,9%.
In termini reali e tenuto conto del numero dei giorni di vendita, si legge nel comunicato dell’UST, l’aumento è stato del 4,5%.
Ad aver registrato la crescita maggiore sono state le vendite di abbigliamento e calzature, seguite da quelle nel settore «alimentari, bevande e tabacco». In controtendenza invece l’evoluzione della cifra d’affari per i prodotti di bricolage (fai da te) e per il tempo libero.
Giugno in chiaroscuro
Durante il solo mese di giugno le vendite nominali sono progredite del 4,1% (5,1% tenuto conto del rincaro) rispetto al giugno 2006.
L’aumento più marcato, scrive l’UST, è stato registrato nel settore dell’arredamento per la casa (+16,4%), seguito dai gruppi «elettronica per il tempo libero e l’ufficio» (+11,3%) e «effetti personali» (+10,2%). Soltanto la categoria «bevande» ha al contrario subito un calo del fatturato (-3,1%).
Sempre in giugno, il ramo dell’economia che più è cresciuto è stato quello dell’«altro commercio al dettaglio in esercizi specializzati» (+7,2%), indica l’UST. Bene anche le vendite di prodotti farmaceutici, medicali e cosmetici (+3,5%) e di oggetti di antiquariato e articoli di seconda mano (+2,4%).
Negativa invece l’evoluzione nominale nel campo della riparazione di articoli personali e domestici (-7,1%), nel commercio al dettaglio al di fuori dei negozi (-4,1%) così come nel commercio al dettaglio in esercizi specializzati (-0,2%).
L’UST rileva infine che sono nuovamente state le aziende di medie dimensioni – che impiegano da 15 a 45 persone a tempo pieno – ad aver avuto l’andamento più favorevole, con un aumento delle cifre d’affari nominali del 6,3%. Seguono le grandi ditte con più di 45 impiegati (+5%) e quelle piccole con meno di 15 dipendenti (+1,8%).
Futuro incerto
Le cifre del primo semestre sono quindi rassicuranti. Per la seconda metà dell’anno i commercianti al dettaglio devono però prevedere tempi più difficili.
Per la prima volta da un anno e mezzo, i consumatori hanno manifestato nel mese di luglio un certo pessimismo, in particolare nei confronti dello sviluppo economico e delle possibilità di costituire risparmi.
Da un’indagine condotta dalla Segreteria di Stato dell’economia su 1’100 economie domestiche è risultato che il clima di fiducia dei consumatori è in calo: dai + 20 punti di aprile ai +15 di luglio.
Ciò nonostante, il clima di fiducia rimane nettamente al di sopra del livello medio caratteristico per molti anni (-8,4).
swissinfo e agenzie
Cifra d’affari nominale: +3,7% rispetto ai primi sei mesi del 2006.
Cifra d’affari reale con inflazione: +4,9%.
Arredamento (cifra d’affari reale): +6,5%.
Salute e cure del corpo: +10,9%.
Tempo libero ed elettronica: +15,3%.
Abbigliamento e scarpe: +7,7%
Alimentazione e bevande: +1,9%.
Tabacco: -0,7%.
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