Relazioni preziose tra Berna e Ankara
La consigliera federale Micheline Calmy-Rey ha sottolineato l’importanza delle relazioni commerciali tra i due paesi, anche in ottica futura.
Rivolgendosi agli industriali turchi, la responsabile degli Affari esteri ha menzionato i possibili effetti dell’entrata della Turchia nell’Unione europea.
La consigliera federale Micheline Calmy-Rey, durante l’ultimo giorno del suo viaggio in Turchia, ha auspicato relazioni commerciali ancora più intense tra Berna e Ankara, rivolgendosi ad un pubblico di industriali della «Comunità di affari Svizzera-Turchia» e alla camera di commercio di Istanbul.
La Turchia, principale partner commerciale della Svizzera in Medio Oriente, rappresenta infatti uno sbocco importante per le esportazioni elvetiche. Nel 2004 esse hanno raggiunto 1,9 miliardi di franchi, in rialzo del 17% rispetto all’anno precedente. La Svizzera figura all’ottavo posto tra i fornitori della Turchia.
Gli investimenti elvetici raggiungevano 1,1 miliardi di franchi a fine 2003, 84 milioni di franchi in più rispetto all’anno precedente, secondo la Banca nazionale svizzera (BNS). La Svizzera occupa il sesto posto tra gli investitori esteri in Turchia.
Unione europea: orientamenti diversi
Micheline Calmy-Rey ha sottolineato l’importanza dei legami esistenti tra i due paesi, esprimendo nello stesso tempo il timore che la Svizzera venga trascurata quando Ankara si unirà all’Unione europea (UE).
I due paesi hanno infatti operato scelte diverse in merito all’UE: la Turchia preferisce l’adesione mentre la Svizzera privilegia la via bilaterale. Secondo Calmy-Rey, la Confederazione trarrebbe profitto dall’adesione di Ankara all’UE sul piano economico visto che avrebbe accesso ad un «mercato allargato», ma potrebbe patirne a livello politico poiché la Turchia privilegerebbe i rapporti con Bruxelles.
«Il campo delle relazioni bilaterali della Confederazione si assottiglia a mano a mano che l’UE si espande», ha affermato la consigliera federale, che ha quindi ribadito l’urgenza di migliorare le relazioni già esistenti: «La mia visita è un segnale chiaro della volontà svizzera di consolidare e approfondire i rapporti con la Turchia».
La responsabile degli Affari esteri ha ricordato che Berna si è impegnata a più in favore della regione, partecipando ad iniziative diplomatiche come i colloqui sulla riunificazione di Cipro tenutisi in Svizzera nel 2004.
Inoltre, ha ricordato Calmy-Rey, il Dipartimento degli Affari esteri sostiene diversi progetti umanitari nella regione, finanziando ad esempio quattro Organizzazioni non governative (ONG) a Diyarbakir. A queste ONG viene versato un totale di 3,7 milioni di franchi ripartiti su diversi anni.
swissinfo e agenzie
Tra le imprese presenti in Turchia figurano Novartis, Nestlé, ABB, Ciba, Roche, Givaudan e Syngenta; complessivamente, occupano 9’000 persone.
Nel 2004, risiedevano in Turchia circa 1’600 svizzeri, di cui 1’200 in possesso della doppia cittadinanza.
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