Rotolano le teste ai vertici della Banca cantonale zurighese
Il "caso Sulzer" è costato caro al direttore della Banca cantonale di Zurigo (ZKB): Hans Vögeli è stato costretto a dimettersi per la fine di maggio. Partenza immediata invece per il capo del settore affari e capitale.
La ZKB si è ritrovata sotto il fuoco delle critiche perché ha aiutato degli investitori ad acquisire pacchetti azionari di un altro dei suoi clienti, la Sulzer.
Il presidente della direzione della Banca cantonale di Zurigo tira le conseguenze della vicenda Sulzer. Hans Vögeli lascerà la sua funzione alla fine di maggio e non come previsto alla fine dell’anno quando avrebbe dovuto andare in pensione.
La sua successione è chiara. Dal primo giugno lo sostituirà Martin Scholl, che assumerà il nuovo incarico con un po’ più di sei mesi d’anticipo.
Lo ha annunciato lunedì in un comunicato la più grande banca cantonale svizzera.
Un affare d’opzioni
Il Ceo della ZKB era finito nel mirino delle critiche poiché l’istituto aveva aiutato il miliardario russo Viktor Vekselberg e la società austriaca di partecipazioni Victory di Ronny Pecik e Georg Stumpf a racimolare un pacchetto del 32% di titoli Sulzer, malgrado la ZKB sia la banca di fiducia del gruppo di Winterthur.
La ZKB ha anche annunciato il licenziamento con effetto immediato di Markus Hofmann, responsabile della divisione negoziazioni e mercato dei capitali.
Hans Fischer, capo dell’investiment banking e private banking, ha già lasciato la banca a causa della vicenda Sulzer.
Vögeli si assume formalmente la responsabilità degli errori commessi a vari livelli nella negoziazione di titoli Sulzer, si legge in una nota odierna dell’istituto. Le transazioni con titoli del gruppo di Winterthur erano contrarie alle direttive interne della banca.
Venerdì la ZKB aveva reso noto la rinuncia al commercio di opzioni in caso di Opa ostili su società quotate. Il sistema d’allarme interno è stato quindi rafforzato, aveva affermato la ZKB, rilevando di accogliere con favore il previsto inasprimento dell’obbligo di notifica per operazioni su azioni e opzioni, il quale dovrebbe accrescere la trasparenza in caso di acquisizioni.
Chiarimenti legali
La Commissione federale delle banche (CFB) sta attualmente valutando il ruolo della Banca cantonale zurighese nell’affare del rilevamento di azioni della società Sulzer.
La portavoce della CFB, Eveline Oehrli, ha affermato lunedì che si tratta di esaminare se l’obbligo legale di annunciare talune transazioni finanziarie è stato rispettato. Non ha però fornito ulteriori dettagli.
swissinfo e agenzie
Altri sviluppi
Commissione federale delle banche (CFB)
Dopo Saurer e Oerlikon è Sulzer – altro fiore all’occhiello dell’industria elvetica – ad essere entrata nelle mire degli investitori stranieri.
La società d’investimenti austriaca Victory è implicata nell’affare. In accordo con il miliardario russo Viktor Vekselberg, Victory ha rilevato il 32% delle azioni di Sulzer, come comunicato lo scorso 21 aprile.
Questa operazione in borsa ha fatto parecchio parlare di sé. Si è scoperto che benché partner di Sulzer, la Banca cantonale di Zurigo ha sostenuto in modo consistente l’attacco degli investitori stranieri al capitale del gruppo zurighese.
Alla luce di ciò, la ZKB ha licenziato venerdì Hans Fischer, direttore della banca d’affari e di gestione della fortuna.
L’entrata di Victory e di Renova nella Sulzer ha sollevato per l’ennesima volta numerosi interrogativi riguardo il dovere d’annuncio delle operazioni finanziarie in Svizzera.
Attualmente un acquirente può restare anonimo se acquista fino al 4,99% del capitale-azioni di una società. Può inoltre acquisire anche il 4,99% delle opzioni, sempre senza dover rendere nota la sua identità.
Gli acquirenti potenziali possono inoltre acquisire un numero illimitato di opzioni di calcolo senza bisogno di annunciarsi. Il parlamento è però intenzionato a rendere più severe queste regole ancora entro quest’anno.
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