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Bambini presso la scuola all’aria aperta di Auguste Rollier a Leysin, negli anni ‘40. (Associazione per il Patrimonio di Leysin)
Association pour le Patrimoine de Leysin
Auguste Rollier (al centro) visita, attorno al 1930, un paziente nell’atelier all’aria aperta di Leysin. (Associazione per il Patrimonio di Leysin)
Association pour le Patrimoine de Leysin
Elioterapia a Leysin: particolare della monumentale pittura murale «La Svizzera, il paese delle vacanze dei popoli» realizzata da Hans Erni per l’esposizione nazionale del 1939. (Hans Erni, Eggen)
©Hans Erni
Max Bircher-Benner nella propria casa di vacanza a Braunwald, negli anni '20. (Archivio Bircher-Benner, Università di Zurigo)
Bircher-Benner-Archiv, Universität Zürich
Grattugia originale Bircher risalente al 1940. (Donat Stuppan, Museo nazionale svizzero)
Donat Stuppan, Schweizerisches Nationalmuseum.
Nel refettorio del sanatorio “Lebendige Kraft” del dottor Bircher-Benner, attorno al 1909. (Archivio Bircher-Benner, Università di Zurigo)
Bircher-Benner-Archiv, Universität Zürich
Originale in gesso della scultura monumentale «Ragazza con le braccia alzate» realizzata da Hermann Haller per l'esposizione nazionale del 1939. (Donat Stuppan, Museo nazionale svizzero)
Donat Stuppan, Schweizerisches Nationalmuseum.
Aerazione di coperte e materassi nel sanatorio «Lebendige Kraft» negli anni ‘20. (Archivio Bircher-Benner, Università di Zurigo)
Bircher-Benner-Archiv, Universität Zürich
Il sanatorio «Lebendige Kraft» sullo Zürichberg nel 1904, anno dell’inaugurazione della casa di cura. (Archivio Bircher-Benner, Università di Zurigo)
Bircher-Benner-Archiv, Universität Zürich
Cataplasma idroterapico su tutto il corpo al sanatorio «Lebendige Kraft», intorno al 1910. (Archivio Bircher-Benner, Università di Zurigo)
Bircher-Benner-Archiv, Universität Zürich
Apparecchio medico-meccanico per l’azionamento di un velocipede della ditta Rossel, Schwarz & Co, risalente al 1925. (Museo di storia della medicina dell’Università di Zurigo)
Medizinhistorisches Museum der Universität Zürich
Apparecchio del 1925 per la simulazione della vibrazione in equitazione della ditta Rossel, Schwarz & Co. (Museo di storia della medicina dell’Università di Zurigo)
Medizinhistorisches Museum der Universität Zürich
«Elmetto Clias»: casco da pompiere (intorno al 1880) trasformato in un elmetto destinato a rinforzare la nuca. (Museo svizzero dello sport, Basilea)
swissinfo.ch
«Blauer Heinrich»: sputacchiera tascabile per tubercolotici, intorno al 1910. (Museo di storia della medicina dell’Università di Zurigo)
Medizinhistorisches Museum der Universität Zürich
«Sedia vegetariana» proveniente dalla Valle Maggia, attribuita a Karl Gräser, intorno al 1910. (Fondazione Monte Verità)
swissinfo.ch
La Svizzera, un paradiso della salute all'inizio dei tempi moderni.
Questo contenuto è stato pubblicato al
29 marzo 2010 - 11:49
Aria salubre, acqua pulita, stazioni termali, case di cura in altitudine e alimenti naturali come il latte delle Alpi o il Birchermüesli: tra la fine del 19esimo secolo e metà del 20esimo, la Svizzera era una sorta di sanatorio d’Europa. Lo ricorda la mostra “Montagne incantate” del Museo nazionale di Zurigo.
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