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Sciopero dei piloti di Swiss: “Gli spettri del passato”

La stampa elvetica ha dedicato ampio spazio allo sciopero presso Swiss swissinfo.ch

Dopo lo sciopero di martedì dei piloti della ex Crossair, il traffico aereo di Swiss si è lentamente normalizzato. La stampa elvetica mostra nei confronti degli scioperanti poca comprensione.

Mercoledì, la tedesca Lufthansa, a cui appartiene la compagnia aerea Swiss, ha dovuto annullare altri 14 voli. I media svizzeri sottolineano che lo sciopero avrà conseguenze negative per tutti.

«Il teatrino di Swiss non finirà quindi mai?» titola in seconda pagina il quotidiano «Blick» all’indomani dello sciopero dei 78 piloti dei voli europei Avro di Swiss. L’azione di protesta, che ha bloccato al suolo non meno di 8300 passeggeri, è definita dal giornale svizzero tedesco un ennesimo «grounding» in quel di Kloten.

Seppur con toni meno accesi, anche il «Tages Anzeiger» sottolinea che «cinque anni dopo riaffiorano gli spettri del passato. Ancora una volta la flotta aerea elvetica è in parte bloccata al suolo. Stavolta tuttavia, non a causa di ragioni strategiche, bensì come conseguenza di un conflitto sociale divenuto incontrollabile».

Per la «Basler Zeitung» paragonare i due eventi è appropriato, perché alcuni errori sono stati protratti nel tempo. «Sin dall’inizio la compagnia aerea era candidata a una ristrutturazione. Certi passi sbagliati commessi nell’ambito della sua creazione hanno potuto essere riparati ma il problema dei salari è la dimostrazione che sono stati commessi gravi errori».

Danno all’immagine

«Gli ex-piloti di Crossair paralizzano Swiss», titola il romando «Le Temps», che pur definendo inaccettabili le disparità salariali fra piloti, considera sbagliata la scelta di scioperare presa dal sindacato Swiss Pilots. «Piuttosto che paralizzare la loro compagnia, gli scioperanti avrebbero fatto meglio a portare avanti le discussioni per riguadagnarsi in tal modo la fiducia della direzione», scrive.

Critiche anche da parte del vodese «Le Matin» che nel suo titolo cita il ministro dei trasporti elvetico Moritz Leuenberger, definendo lo sciopero un gesto «egoista».

A soffrirne, per il quotidiano bernese «Bund» è soprattutto l’immagine positiva della compagnia aerea elvetica costruita essenzialmente sulla qualità delle prestazioni. «Con il loro sciopero senza preavviso i piloti hanno danneggiato il marchio Swiss e l’intero paese».

Un’azione di protesta che la «Neue Zürcher Zeitung» definisce «insensata», soprattutto perché fatta di sorpresa. La Svizzera dovrebbe prendere esempio dagli «scioperi presso Alitalia o Air France, sempre annunciati con un certo anticipo dai sindacati, in modo da rendere meno gravi i disagi per i passeggeri, che possono prepararsi a tale eventualità».

Situazione insostenibile

Maggiore comprensione nei confronti di coloro che hanno deciso di incrociare le braccia è dimostrata dagli editorialisti dei giornali della Svizzera italiana. Pur definendo «grave» la situazione, il «Corriere del Ticino» sottolinea che lo sciopero era nell’aria.

Da tempo infatti i piloti della ex Crossair, i cui salari sono nettamente inferiori a quelli dei piloti che Swiss impiega per i tragitti medi e lunghi, si sentono penalizzati ed hanno deciso di optare per la «scelta forte» di incrociare le braccia. «Confrontati con una situazione di totale incertezza (…), i piloti dell’ex Crossair aderenti a Swiss Pilots hanno deciso che non bastavano più le dichiarazioni e le critiche, come avevano fatto negli ultimi quattro anni senza successo», scrive.

Sulla stessa linea d’onda anche l’editorialista de «La Regione Ticino», secondo cui «i piloti, ex dipendenti Crossair, da tempo lamentano una situazione precaria. Da tempo chiedono un trattamento salariale adeguato. Da tempo si sentono l’ultima ruota del carro di Swiss». Con le loro rivendicazioni, gli scioperanti «non chiedono la luna, ma una negoziazione concertata». Concorde su questo punto anche il commentatore del quotidiano friburghese «La Liberté», secondo cui i piloti penalizzati sbaglierebbero se non esigessero un miglioramento delle loro condizioni di lavoro.

Paese che cambia

«La Regione Ticino» sottolinea inoltre che lo sciopero dei 260 piloti della Swiss European Airlines è «lo specchio di un paese cambiato». Un esempio significativo, quasi emblematico per una Svizzera sempre più confrontata con la «normalità» europea.

«Vi ricordate la sicura, affidabile, sempre in pista Swissair? Il simbolo inossidabile della Svizzera è affondato drammaticamente cinque anni fa e con esso è scomparsa la tradizionale – e dai più invidiata – concertazione elvetica. È morto il modello e quello che abbiamo davanti agli occhi non ci piace perché è la brutta copia della peggiore Europa. Con una differenza sostanziale: Italia, Francia e Germania (solo per fare alcuni esempi) hanno da tempo imparato a gestire i conflitti sindacali, hanno il conflitto metabolizzato nei propri ‘anticorpi’. Non così la Svizzera».

swissinfo, Anna Passera

Nell’agosto del 2005, sei mesi dopo il rilevamento di Swiss da parte di Lufthansa, la compagnia aerea ridimensiona la sua flotta regionale, la ex Crossair. Nell’ottobre 2005 Swiss crea la compagnia Swiss European, una nuova flotta regionale esterna a Swiss.

Nel dicembre 2005 Swiss e i piloti della compagnia regionale si accordano sull’inizio di negoziati per la nuova convenzione collettiva di lavoro.

Nel marzo del 2006 i piloti approvano l’accordo negoziato tra Swiss e il sindacato Swiss Pilots, che ritocca verso il basso i salari.

Il 3 maggio il sindacato annuncia la scoperta di manipolazioni di voto. Swiss Pilots prepara un nuovo scrutinio, ma la direzione di Swiss rifiuta.

In assenza di una convenzione collettiva, da inizio aprile sono in vigore dei contratti individuali le cui condizioni sono peggiori rispetto a quelle di cui beneficiano gli altri piloti della compagnia.

Martedì Swiss ha annullato 128 voli europei. Mercoledì la compagnia aerea ha dovuto rinunciare ad altri 14 voli.
Lo sciopero ha avuto conseguenze per 8271 passeggeri. La maggior parte di loro ha trovato posto su voli di altre compagnie o ha optato per un viaggio in treno o in bus. 129 persone sono state ospitate negli hotel zurighesi.
24 apparecchi Jumbolino pilotati da ex piloti della ex Crossair sono rimasti bloccati al suolo.

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