Serono non è più in vendita
Il patron di Serono, Ernesto Bertarelli, non cede la maggioranza azionaria che detiene nel gruppo biotecnologico. Crollo del titolo alla Borsa svizzera.
Secondo la famiglia Bertarelli, le proposte ricevute dal novembre scorso «non consideravano sufficientemente le prospettive future del gruppo».
Lunedì, Serono ha chiarito come intende procedere in futuro, mettendo fine a mesi di speculazioni e incertezze.
Il CEO del gruppo biotecnologico Ernesto Bertarelli – il quale è pure a capo della squadra di vela elvetica Alinghi, vincitrice della Coppa America 2003 – ha rinunciato a vendere la maggioranza del pacchetto azionario in suo posseso.
«La multinazionale investirà nello sviluppo delle sue attività esistenti e seguirà le opportunità di crescita attraverso delle acquisizioni», indica Bertarelli in un comunicato.
Gamma limitata
L’annuncio fatto lunedì fa dunque pensare che Serono rinuncia non solo all’opzione di vendita a terzi, ma anche all’idea di fusione. Tra i possibili acquirenti, erano stati fatti i nomi del gigante farmaceutico elvetico Novartis, dell’americana Pfizer e Merck e della britannica GlaxoSmithKline.
Gli analisti stimano tuttavia che il gruppo con sede a Ginevra sia al momento troppo dipendente dai risultati ottenuti dal suo medicamento contro la sclerosi a placche (Rebif), a cui si deve oltre il 50% delle vendite.
Secondo loro, la società non è ancora in grado di garantire altri medicamenti altrettanto proficui da proporre assieme al Rebif. Una o più acquisizioni potrebbero portare dei prodotti nuovi e quindi rimediare al problema.
Yasemin Ersan, analista presso la Banca cantonale di Zurigo, sottolinea come siano “molte le compagnie del settore troppo concentrate su un solo prodotto”.
“Ma da Serono, una grande azienda con una lunga tradizione, ci si sarebbe potuti aspettare una maggiore capacità ad allargare la gamma di prodotti”.
“Sulla base di questa situazione, i passi logici erano la vendita della compagnia -ma non è più il caso- o, in alternativa, l’acquisizione di altri gruppi”.
Aumento del capitale
Un segnale premonitore di questa scelta era già emerso una decina di giorni fa, quando Serono aveva annunciato un aumento del capitale.
Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea generale del 25 aprile la creazione di un capitale autorizzato di 190,47 milioni di franchi tramite l’emissione di 7’618’860 nuovi titoli al portatore (valore nominale di 25 franchi). Il capitale autorizzato sarà valido per due anni.
Con questa operazione, che sarà effettuata in una o più tappe, il capitale proprio del leader europeo nel settore delle biotecnologie potrebbe così aumentare a 4 miliardi di franchi.
La strada scelta da Serono non sarà tuttavia priva di difficoltà. “Ci sono molte grandi aziende farmaceutiche o biotech con capacità finanziarie più elevate di quelle di Serono che intendono acquistare compagnie più piccole”, sottolinea Ersan.
“Sarà perciò difficile trovare un buon obbiettivo a prezzi interessanti. L’opzione scelta dalla società rischia dunque di essere piuttosto cara”.
Crollo in borsa
Intanto, a fine della giornata di contrattazioni sulla borsa svizzera, l’azione di Serono ha chiuso con un calo dell’8.35% ad un valore di 845 franchi.
Dopo la conferma di Serono, l’autunno scorso, di voler trovare un acquirente, il titolo aveva invece fatto registrare un notevole balzo in avanti a oltre 1’100 franchi.
swissinfo e agenzie
Basato a Ginevra, Serono è il numero 1 europeo e numero 3 mondiale dell’industria biotecnologica.
Il gruppo è invece il leader mondiale per quel che riguarda il trattamento dell’infertilità e detiene elevate quote di mercato in ambito neurologico, del metabolismo e della crescita.
La società commercializza 8 prodotti biotecnologici in 90 Paesi ed impiega 4900 persone in tutto il mondo.
Dall’autunno scorso, erano emerse varie voci in merito ad un’eventuale vendita del gruppo elvetico.
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