Siccità: chi perde e chi guadagna
La prolungata assenza di piogge e l’eccezionale ondata di caldo che da giugno interessa la Svizzera e l’Europa, non crea solo inconvenienti.
A seconda dei settori economici, la siccità crea in Svizzera vincitori e vinti. Swissinfo ve li svela.
L’emergenza siccità in Svizzera provoca delle ripercussioni su svariati settori economici, dal turismo, all’agricoltura, alla produzione d’elettricità.
Non tutti sono però danneggiati dalla calura: mentre settori come quello agricolo e della produzione d’ortaggi piangono, altri, invece, se la ridono e sono soprattutto quelli che dal caldo traggono profitto, come i produttori di gelato, birra, elettricità, i gestori di funicolari e teleferiche in montagna.
Il caldo piace ai turisti
La canicola stimola il turismo di montagna, dove i gestori di funicolari e teleferiche si fregano le mani per l’inaspettato aumento dei turisti trasportati.
“Il caldo ha reso la Svizzera più attrattiva. Molti turisti hanno deciso di fuggire la canicola nelle alpi svizzere”, dice a swissinfo Silvia Devito di Svizzera Turismo.
“L’aumento riguarda soprattutto i turisti svizzeri – prosegue la rappresentante di Svizzera Turismo – che compensano il calo d’ospiti giapponesi, asiatici e statunitensi”.
La presenza di turisti in montagna è particolarmente accentuata durante la fine settimana, sia per la tendenza alle ferie “mordi e fuggi”, sia per la fuga dalle città bollenti.
Elettricità alle stelle
Siccità e canicola fanno salire alle stelle i prezzi dell’elettricità: sui mercati europei si sono decuplicati, mentre in Svizzera sono molto più elevati che in inverno.
In questa situazione fanno buoni affari le società che dispongono di bacini d’accumulazione idrica: le riserve consentono loro di fornire immediatamente quantità supplementari d’energia elettrica.
La società grigionese Rätia Energie fornisce in questo periodo elettricità a 63 centesimi il chilowattora .
“Si tratta di prezzi orrendamente alti, mai visti finora. Prezzi circa dieci volte superiori alla norma: negli ultimi anni in estate il chilowattora si situava fra i 4 e gli 8 centesimi”, precisa il presidente della direzione di Rätia Energie Karl Heiz.
Tra le cause principali della penuria d’elettricità vi è l’aumentato utilizzo di frigoriferi e impianti per l’aria condizionata.
Nello stesso tempo la siccità provoca un rallentamento della produzione: mancando l’acqua per il raffreddamento, le centrali nucleari sono costrette a ridurre le loro prestazioni quando raggiungono temperature elevate.
Magri raccolti
Effetti negativi si sono pure registrati sui raccolti. Nessun cantone è risparmiato.
Le mietiture sono precoci – da 15 giorni ad un mese prima del solito – ma la produzione è inferiore del 10-30 % alla media, a seconda delle regioni, indica Josef Wuest dell’Unione svizzera dei contadini.
Gli agricoltori sono preoccupati anche per le coltivazioni di tabacco, patate, barbabietole e granoturco. Le produzioni di tali colture, che si raccolgono più tardi, rischiano d’essere scarse.
Pascoli brulli
La siccità ha ripercussioni anche sui pascoli svizzeri. In seguito all’assenza di precipitazioni ed al divieto di annaffiare i prati, in diverse regioni comincia a scarseggiare l’erba.
Gli allevatori stanno cercando alternative.
In alcuni casi hanno fatto «emigrare» le loro mandrie in pascoli alpini d’altri cantoni. Ad esempio alcuni contadini zurighesi e sciaffusani hanno inviato le mucche sulle alpi bernesi, mentre i loro colleghi vodesi le hanno trasferite sulle alpi vallesane.
Foraggio e bestiame
Per far fronte all’annunciata penuria di foraggio, che seguirà il periodo di siccità, le autorità grigionesi hanno deciso d’incentivare gli allevatori a ritirare dagli alpeggi prima del solito il bestiame destinato al macello.
Chi farà abbattere gli animali fra inizio agosto e fine settembre riceverà come indennità cantonale un importo fino a 160 franchi, contro gli 80 odierni.
Attualmente vi sono circa 70.000 capi di bestiame nelle valli retiche. L’incentivo finanziario dovrebbe portare alla macellazione di diverse migliaia di capi prima del previsto.
L’acquisto di foraggio all’estero è considerata un’alternativa troppo cara, anche considerata la situazione provocata dalla siccità in tutta Europa. Ciò nonostante il cantone vuole trattare con la Confederazione su una diminuzione dei relativi dazi.
Il caldo fa bene all’uva
La siccità estiva, accompagnata dall’assenza d’umidità, giova all’uva e la vendemmia di quest’anno in Svizzera si annuncia di qualità eccellente.
Lo dicono i responsabili cantonali della viticoltura: “Il tempo caldo e secco giova alla vigna, ma non per un periodo prolungato”, dichiara a swissinfo Matteo Bernasconi, consulente viticolo del Canton Ticino.
I ceppi di una certa età resistono bene alla mancanza d’acqua, mentre quelli giovani hanno bisogno di essere irrigati regolarmente.
Ciò causa qualche problema in particolare nei cantoni di Vaud, Ginevra e Grigioni.
La quantità del raccolto sarà inevitabilmente inferiore a quella del 2002, ma in compenso la qualità dovrebbe ampiamente sopperire.
“Finora la qualità è molto buona. Le malattie sono quasi completamente assenti, ma è ancora presto per dire se il millesimo 2003 sarà eccellente: bisogna aspettare agosto e vedere quale tempo farà”, conclude Matteo Bernasconi.
swissinfo e agenzie
L’assenza prolungata di pioggia e la canicola stanno compromettendo in Svizzera il raccolto di alcune produzioni agricole.
Altri settori, come quello della produzione di energia elettrica, di gelati e di birra, traggono invece profitto dall’aumento della temperatura.
L’assalto alle montagne di chi fugge l’afa delle città si traduce in un’impennata degli affari per i gestori di funicolari e teleferiche.
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