Strade meno assassine nel 2004
Alcool e velocità eccessiva rimangono le cause maggiori di incidenti mortali della circolazione in Svizzera. La tendenza torna quindi al ribasso nel 2004.
Le vittime tra i motociclisti sono sempre più numerose. Circolare in auto o in biciletta diventa invece più sicuro.
Dopo l’aumento del 7 % segnato nel 2003, il numero delle vittime di incidenti della circolazione in Svizzera è nuovamente calato lo scorso anno.
Nel 2004, infatti, si contano 509 decessi: 37 in meno rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, i feriti gravi sono invece passati da 5900 a 5500.
Le cifre pubblicate venerdì dall’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (upi) sulla base dei dati raccolti presso le polizie cantonali evidenziano tuttavia un’evoluzione differenziata a seconda degli utenti della strada.
Motocicletta pericolosa
Fra i morti in incidenti della circolazione si è registrato un aumento del numero dei motociclisti (114, +14%) e dei pedoni (95, +4%). In flessione invece gli automobilisti (233, -10 %), i ciclisti (42, -13 %) e altri utenti della strada (25, -47%).
Sul fronte dei centauri, l’upi ritiene che l’impennata degli incidenti fatali possa essere dovuta all’aumento di moto più potenti.
L’ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni precisa infatti che nel 2004 il parco motociclette è aumentato del 3%, ossia di 15 600 unità: «fenomeno probabilmente dovuto al fatto che dal 2003 è possibile passare direttamente a una moto di maggiore cilindrata a partire dai 25 anni», si legge nel suo comunicato stampa.
L’upi, che l’anno scorso aveva imputato la crescita registrata nel 2003 all’aumento dei chilometri percorsi legato al lungo periodo di bel tempo, conferma questa tesi anche per quanto riguarda i dati del 2004.
Prevenzione efficace
Le principali cause degli incidenti letali sono rimaste invariate.
Tristemente primo in classifica, l’eccesso di velocità provoca il 40% degli incidenti. Anche la guida in stato di ebbrezza continua a rivelarsi assai pericolosa: un decesso della circolazione su cinque è dovuto a chi ha alzato un po’ troppo il gomito.
Per queste ragioni, l’upi rimane convinto della necessità di insistere sulla rigorosa applicazione delle leggi e sulle misure preventive.
La campagna «Uno puoi» dell’upi e le discussioni sull’introduzione del limite alcolemico dello 0,5 per mille sembrano aver avuto un effetto positivo già prima della sua entrata in vigore, il 1. gennaio 2005. Nei mesi di novembre e di dicembre si è infatti registrata una diminuzione degli incidenti mortali.
swissinfo e agenzie
509 morti sulle strade nel 2004:
233 automobilisti (-10%)
114 motociclisti (+14%)
42 ciclisti (-13%)
25 altri utenti della strada (-47%)
Nel 2004, l’Ufficio federale delle strade (ASTRA) ha presentato un catalogo di 56 misure che dovrebbero permettere di dimezzare, entro il 2010, il numero dei morti della strada.
Il programma prevede il miglioramento delle infrastrutture, nonché delle misure educative e di prevenzione. Sono inoltre previsti controlli più severi del rispetto delle regole della circolazione.
Il Consiglio federale ne discuterà probabilmente entro la fine dell’anno.
L’upi considera tuttavia quanto previsto nel catalogo dell’ASTRA insufficiente per raggiungere il limite massimo di 300 decessi della circolazione entro il 2010.
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