Svizzera in ritardo nell’innovazione
Messa in guardia di Avenir Suisse sul crescente divario esistente nella concretizzazione commerciale della ricerca industriale e tecnologica.
Lanciato un programma per avvicinare gli obiettivi del mondo scientifico e dell’economia.
La forza innovatrice della Svizzera non è sufficiente: è l’allarme lanciato venerdì a Berna da Avenir Suisse, una fondazione indipendente vicina agli ambienti economici.
“Se non promuoviamo oggi la nostra economia, domani saremo in ritardo, fuori dal giro”, ha ammonito la consigliera nazionale liberale ginevrina Barbara Polla.
Il punto principale della denuncia di Avenir Suisse è che nella Confederazione, nonostante le elevate prestazioni del mondo scientifico, la ricerca universitaria non dà abbastanza impulsi alla crescita economica.
Situazione allarmante
“Il paese deve creare un vero mercato dell’innovazione”, ha rincarato Xavier Comtesse, vicedirettore di Avenir Suisse.
La Svizzera non è più «al top» non solo per quanto riguarda i dati relativi alla crescita, ma anche rispetto ad altri indicatori.
“La situazione è allarmante”, ha aggiunto il vice-responsabile della fondazione con sede a Zurigo ed una filiale a Ginevra.
Gli indicatori del gap
Tra gli indicatori del ritardo nell’innovazione produttiva elvetica quello della produttività è emblematico.
Tra il 1992 ed il 2001 la produttività nella Confederazione è cresciuta all’incirca dell’1 percento l’anno. Un valore al di sotto di quello registrato da molti Paesi occidentali e lontano dal 3,5 percento di crescita annua della produttività registrato dalla Finlandia.
Anche la parte del Prodotto interno lordo (Pil) investita come capitale a rischio nelle start-up, ossia nelle giovani ditte, è insufficiente, secondo quanto denuncia Avenir Suisse che si definisce un “laboratorio di idee sul futuro della Svizzera”.
L’anno scorso la parte del Pil investita come capitale a rischio nelle giovani ditte ha raggiunto lo 0,089 per mille del Pil: troppo poco, se si pensa che nella zona di Boston ammonta allo 0,8 per mille.
Domande di brevetti
Nel 1997 la Svizzera era ancora la numero due al mondo in fatto di domande di brevetti, ma già nel 2000 era scivolata al decimo posto, ha reso noto Beth Krasna, presidente del consiglio d’amministrazione della Albert di Losanna, una multinazionale produttrice di software.
Il messaggio è chiaro. Brevetti, prototipi e prodotti sono altrettanto importanti della documentazione scientifica. Il gap tra ricerca e mercato va quindi colmato.
Un esempio di sinergia tra ricerca e mercato è quella dell’ESBA Tech, una spin-off, ossia una società creata in collaborazione con l’Istituto di biologia molecolare dell’Università di Zurigo.
Dominik Escher è l’amministratore delegato di questa ditta che si occupa di ricerche bio-chimiche: “Gli scienziati non hanno idea di come fondare un’azienda. Per questo sono dell’opinione che gli atenei dovrebbero creare dei sistemi di supporto e d’informazione sui passi da effettuare per avviare una start-up”.
Le ricette del cambiamento
Per uscire da questa situazione Avenir Suisse propone un piano d’azione in tredici punti che si pone quale obiettivo l’ottimizzazione della catena di trasmissione tra ricerca, innovazione ed industria.
Concretamente Avenir Suisse chiede, oltre ad ulteriori mezzi finanziari, più potere per le direzioni delle scuole universitarie.
Nella proposta della fondazione indipendente attiva dal 1999, gli atenei devono specializzarsi e abbandonare i settori deboli. Inoltre sono necessari team dirigenziali che possano imporre scelte strategiche.
La fondazione propone infine di separare la Commissione per la tecnologia e l’innovazione (CTI) dall’amministrazione federale. Secondo Avenir Suisse questa separazione consentirebbe alla CTI di dare maggiore dinamismo all’economia.
swissinfo e agenzie
In Svizzera la forza innovatrice della ricerca scientifica sulla produzione è insufficiente.
Lo denuncia Avenir Suisse, una fondazione indipendente vicina agli ambienti economici che si definisce un “laboratorio di idee sul futuro della Svizzera”.
Per colmare il gap tra università e mondo produttivo lanciato un progetto che si propone di ottimizzare gli impulsi alla crescita economica.
1 %, media annua della crescita della produttività in Svizzera tra il 1992 ed il 2001
3,5 %, media annua della crescita della produttività in Finlandia nello stesso periodo
0,089 per mille, parte del Pil investita nel 2002 in Svizzera come capitale a rischio in start-up
0,8 per mille, la parte del Pil investita in capitale a rischio a Boston lo scorso anno
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