Swatch perde colpi ma rimane ottimista
L’epidemia Sars, il freno dei consumi e la forza del franco svizzero ha piegato il fatturato del leader mondiale degli orologi nel secondo trimestre 2003.
Nel primo semestre dell’anno, l’utile netto si è così ridotto del 9,7 %, fissandosi a 186 milioni di franchi.
Dopo aver retto positivamente di fronte alle difficoltà dell’economia mondiale nel 2002 e all’inizio del 2003, anche il Gruppo Swatch ha cominciato a subire gli effetti delle principali cause di debolezza della congiuntura internazionale.
Nel primo semestre dell’anno, il fatturato del gruppo ha raggiunto 1,82 miliardi di franchi, registrando una diminuzione del 6,6%. L’utile netto ha segnato una flessione del 9,7 %, fissandosi a 186 milioni di franchi.
Il risultato operativo è sceso del 17,3% nei primi sei mesi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Flessione dei consumi mondiali
Per il maggior fabbricante mondiale di orologi – che comprende marchi prestigiosi quali Breguet, Blancpain, Omega e Longines – le ragioni di questi risultati vanno attribuite a diversi fattori.
Tra questi la forza del franco svizzero che ha penalizzato il valore delle esportazioni, soprattutto tenendo conto che le vendite di orologi sono salite da 53,7 milioni di unità nel primo semestre 2002 a 60,3 milioni nella prima metà del 2003.
Le vendite hanno subito inoltre le ripercussioni della flessione dei consumi mondiali, dovuta tra l’altro all’epidemia di polmonite atipica Sars, all’intervento militare in Iraq e ad altri fattori che hanno portato ad un calo del flusso turistico internazionale.
Secondo trimestre molto negativo
Il primo trimestre del 2003 aveva ancora permesso di incrementare le vendite, realizzando una progressione del 7% del fatturato, calcolato in valuta locale. L’utile si era addirittura fissato ad un livello superiore di quello conseguito nello stesso periodo del 2002.
La situazione si è radicalmente mutata nel secondo trimestre: la cifra d’affari è scesa dell’8,9%. Più che il mercato dei sistemi elettronici sono state le vendite di orologi a soffrire maggiormente.
Da notare comunque che, globalmente, l’andamento degli affari nella prima metà dell’anno viene giudicato più positivo di quello del concorrente Richemont, che raggruppa i marchi Cartier, IWC, Piaget e Vacheron Constantin.
Previsioni ottimistiche
La diminuzione delle vendite di Swatch corrisponde all’evoluzione generale del settore: le esportazioni dell’industria orologiera svizzera si sono ridotte del 6,6% nella prima metà del 2003.
Il leader mondiale degli orologi rimane comunque ottimista per il resto dell’anno. Le vendite si sono sviluppate positivamente in luglio e anche il mese di agosto ha fatto registrare finora una tendenza al miglioramento.
Il secondo semestre viene inoltre considerato di maggiore importanza per l’industria degli orologi, che approfitta molto più di altri settori delle vendite natalizie.
“Se il franco svizzero non si rafforza ulteriormente, la situazione dovrebbe sicuramente migliorare nel corso dell’anno” ha dichiarato all’agenzia Reuters il direttore esecutivo del gruppo Swatch, Nicolas Hayek junior.
swissinfo e agenzie
6,6 % la flessione del fatturato nel primo semestre 2003
9,7% il calo dell’utile netto nello stesso periodo
17,3 la diminuzione del risultato operativo nella prima metà dell’anno
Gli orologi Swatch sono stati lanciati sul mercato il 1° marzo 1983.
Da allora oltre 300 milioni di unità sono state vendute a livello mondiale.
Il successo di questa nuova generazione di orologi ha contribuito fondamentalmente a salvare l’industria orologiera svizzera, piombata negli anni ’70 in una grave crisi dovuta in buona parte alla nuova concorrenza dei fabbricanti asiatici.
Il gruppo Swatch è attualmente il leader mondiale del settore e raggruppa una ventina di prestigiosi marchi, tra cui Breguet, Blancpain, Omega, Tissot e Longines.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.