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Swiss: altri 3000 posti di lavoro se ne volano via

André Dosé ha presentato il piano per salvare la compagnia aerea Keystone

La compagnia taglia per sopravvivere: 3000 posti di lavoro soppressi e 34 velivoli rimarranno a terra. Un ridimensionamento che permetterà di risparmiare 1,6 miliardi.

È questo il terzo e più radicale taglio dal lancio della compagnia, poco più di un anno fa.

La notizia era nell’aria da tempo e da martedì è ufficiale: la compagnia aerea Swiss riduce la flotta e taglia 3’000 posti di lavoro. L’obiettivo è di comprimere i costi di 1,6 miliardi di franchi.

Pesanti le conseguenze anche per l’indotto: nella manutenzione tecnica, nel catering e nei servizi aeroportuali potrebbero andare persi altri 2’000 impieghi. Le misure saranno effettive dall’entrata in vigore dell’orario invernale.

Illustrando il drastico ridimensionamento, il presidente del consiglio di amministrazione Pieter Bouw ha spiegato durante la conferenza stampa a Basilea che Swiss vuole reagire alle mutate condizioni del mercato. «Il settore aereo, ha detto Bouw, funziona come tutti i comparti economici, ma avverte più rapidamente degli altri gli effetti congiunturali».

«Il mondo è cambiato»

La ristrutturazione, gli ha fatto eco il presidente della direzione André Dosé, è molto dolorosa, ma inevitabile: «In gioco vi è la sopravvivenza stessa della compagnia».

Il mondo, ha spiegato Dosé, è cambiato rispetto all’ottobre del 2001 quando si sono delineati i contorni della attuale Swiss. Il piano commerciale iniziale, che mirava anche a salvaguardare un massimo di posti di lavoro, oggi non è più attuabile e urgono quindi correzioni.

La produttività è rimasta stabile, i costi sono saliti e i passeggeri si sono fatti più rari. «Il problema di Swiss è strutturale e anche il rimedio dovrà essere tale», si è detto.

34 aerei e 3’000 posti in meno

Swiss conterà dal prossimo inverno 18 apparecchi per i voli intercontinentali (-7), 21 per le rotte di medio raggio (-3) e 35 per i collegamenti regionali (-24). In altri termini saranno ritirati dalla circolazione 34 aerei.

Rispetto alla situazione attuale l’offerta subirà una riduzione del 35 per cento. Dei 3’000 posti di lavoro verranno cancellati: 650 riguardano i piloti, 850 gli assistenti di volo e 1’500 il personale a terra.

Non sono state fornite informazioni sulle rotte soppresse e sulle conseguenze nei singoli aeroporti svizzeri: ma tutti subiranno ripercussioni, in particolare l’hub di Zurigo e gli aeroscali di Ginevra e Basilea, ha detto Dosé.

Con particolare apprensione si attendono i dettagli all’aeroporto di Lugano-Agno che dipende attualmente in gran parte dai voli di Swiss.

Rivoluzione nei voli europei

Il nuovo motto per il futuro sarà «eccellenza nei voli intercontinentali ed efficienza in Europa». Nei voli di lungo raggio Swiss vuole rimanere una compagnia al top delle prestazioni, e continuerà quindi ad offrire ai viaggiatori tre diverse classi (prima classe, business ed economica).

La rivoluzione concerne i voli europei. Se in passato si accettava che talune rotte continentali fossero deficitarie, ora la situazione è cambiata: «Anche i collegamenti europei dovranno diventare redditizi», ha affermato Dosé.

Swiss metterà a punto in Europa una struttura delle tariffe molto trasparente e il cliente avrà la possibilità di scelta: potrà volare a prezzi normali e allora avrà diritto alla ristorazione di bordo e ad altri servizi aggiuntivi; oppure potrà volare a prezzi scontati sacrificando qualcosa sul piano del comfort. Il passeggero in altre parole riceverà in funzione di quello che è disposto a pagare.

Swiss «low cost»

I prezzi dei biglietti «scontati» saranno in linea con quelli delle compagnie «low cost». Il cliente Swiss avrà però notevoli vantaggi: sarà infatti trasportato nei principali aeroporti delle diverse capitali europee e non in aeroscali periferici situati a centinaia di chilometri dal centro città.

L’ambizioso obiettivo dell’attuale ristrutturazione è di generare risparmi per 1,6 miliardi di franchi. Potrà però essere raggiunto solo con il concorso di tutti i partner: Confederazione, cantoni, fornitori e sindacati.

Il solo taglio occupazionale non basta, ha detto Dosé: in taluni settori bisognerà operare riduzioni salariali. Ma saranno necessarie anche misure esterne alla compagnia: le tasse aeroportuali, quelle del controllo aereo e i dazi sul carburante dovranno scendere, così come le tariffe della manutenzione tecnica e del catering.

Sentenza del tribunale arbitrale inapplicabile

Dosé e Bouw hanno parlato anche della sentenza del tribunale arbitrale di Basilea, che ha dichiarato abusivi i precedenti licenziamenti decisi dalla direzione e imposto a Swiss una «simmetria di sacrifici» tra piloti ex Swissair ed ex Crossair.

La direzione ha affermato che la sentenza è inapplicabile, in quanto genera notevoli costi supplementari e limita gravemente lo spazio di manovra sul piano operativo. La sentenza, ha detto Bouw, intralcia l’applicazione del nuovo piano commerciale e «non possiamo assumerci la responsabilità di tale decisione».

Per uscire dall’impasse, il consiglio di amministrazione ha stabilito di avviare immediatamente negoziati con i sindacati. Vista la gravità della situazione le trattative dovranno essere portate a termine entro il 15 luglio.

swissinfo e agenzie

Attualmente Swiss collega 99 destinazioni (58 europee e 41 intercontinentali in 56 paesi)
La compagnia impiega poco più di 9’000 persone con una flotta di 112 velivoli
Il piano annunciato martedì prevede il licenziamento di 3’000 posti di lavoro e la rinuncia a 34 velivoli
650 piloti, 850 membri del personale di cabina e 1’500 dipendenti a terra verranno licenziati
I costi di ristrutturazione sono calcolati fra i 150 e i 200 milioni di franchi fino al 2004
Con la manovra, Swiss spera di risparmiare un miliardo di franchi l’anno.

Swiss ha cumulato nel 2002 una perdita di 980 milioni di franchi. Nel primo quadrimestre 2003, le perdite sono state di 200 milioni su un giro d’affari di 1,04 miliardi.

A colpire l’azienda si sono cumulati il conflitto in Iraq, la SARS e la congiuntura economica negativa.

Per salvare il salvabile la compagnia ha già lanciato un programma per dividere i voli regionali da quelli a lunga distanza.

Prima della realizzazione di questa ristrutturazione è arrivato il nuovo piano che impone la riduzione di un terzo di organico e flotta.

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