Swiss: cronologia di un’avventura nell’aria
Nata dal naufragio di Swissair, la nuova compagnia di bandiera è partita con un programma ambizioso. Ora combatte per non morire.
A ritroso, le tappe di un’impresa in un settore piagato dalla crisi.
30 aprile 2003
Il Consiglio federale rifiuta la richiesta di ulteriori aiuti. La compagnia ha chiesto un sostegno indiretto da parte della Confederazione: riduzione delle tasse aeroportualidei e dei dazi sui carburanti, nonché una minore partecipazione ai costi dei controllori di volo.
29 aprile 2003
Un giorno prima del colloquio con il governo, il direttore André Dosé lancia un appello alle banche e allo Stato. Chiede l’intervento attivo per migliorare le possibilità di sopravvivenza della compagnia.
19 aprile 2003
André Dosé difende di fronte ai media i premi distribuiti ai quadri, malgrado la situazione economica sia pessima. Secondo la funzione, i dirigenti di Swiss ricevono una o due mensilità straordinarie.
15 aprile 2003
Swiss taglia dei voli. La motivazione ufficiale: l’epidemia di SARS e la guerra in Iraq. Vengono ridotti i voli verso il Medio e l’Estremo Oriente, come quelli verso l’Africa. Anche nei voli continentali si effettuano dei tagli.
20 marzo 2003
Le truppe alleate, capitanate dagli USA, attaccano l’Iraq. Lufthansa e altre compagnie tagliano immediatamente una serie di voli. Non così Swiss che aspetta, malgrado i voli siano deficitari.
14 marzo 2003
Nel primo anno di attività Swiss registra già un deficit di bilancio di 980 milioni di franchi. Il giro d’affari raggiunge i 4,3 miliardi. Il risultato è quindi migliore di quanto previsto nel piano finanziario, ma rappresenta un peso che erode la liquidità aziendale.
25 febbraio 2003
Swiss comunica il taglio di 700 posti di lavoro e una riduzione della flotta. Originariamente erano previsti 132 velivoli. Con i tagli, la flotta viene ridotta di 20 unità. Sono soprattutto i vettori a corta e media distanza a rimanere a terra.
6 febbraio 2003
Swiss ottiene il «Business Traveller Award» come migliore compagnia per i voli verso l’America del sud e del nord.
17 gennaio 2003
Swiss ha trasportato 11,6 milioni di passeggeri, 1,8 in più di quanto previsto dal piano di finanziamento. Ma nell’ultimo trimestre del 2002 si sono fatte sentire le difficoltà: debolezza congiunturale e insicurezza geopolitica rendono vieppiù precaria la situazione. Negli Stati Uniti le compagnie più importanti devono appellarsi alla moratoria concordataria per evitare la bancarotta.
19 novembre 2002
Swiss riduce la flotta di 8 velivoli e licenzia 300 persone. D’altro canto vengono assunte 200 persone nell’ambito tecnico e informatico.
29 Ottobre 2002
La direzione di Swiss decreta il blocco delle assunzioni per portare il bilancio in pareggio entro la fine del 2003. Il preventivo 2003 viene rifiutato.
16 settembre 2002
Nei primi sei mesi di attività, Swiss ha cumulato un deficit di gestione di 447 milioni di franchi. È un terzo in meno di quanto previsto dal piano finanziario. Anche nel giro d’affari i traguardi sono superati: invece dei previsti 1,2 miliardi, Swiss ha generato 1,75 miliardi di franchi.
6 settembre 2002
Swiss abbandona il sistema a punti per i clienti fissi «Qualiflyer».
16 luglio 2002
Il sindacato degli ex-piloti di Crossair vincono la causa di fronte al tribunale di Basilea: hanno diritto ad un trattamento analogo a quello degli ex-piloti di Swissair, meglio pagati anche nel nuovo contratto collettivo.
31 marzo 2002
Swiss decolla, i voli Swissair, che volavano grazie alla moratoria concordataria, terminano il loro compito sotto la vecchia bandiera.
25 marzo 2002
American Airlines, la prima compagnia statunitense, diventa partner di Swiss. Comincia la ricerca dei partner continentali per un’alleanza solida.
31 gennaio 2002
Il nuovo direttore André Dosé comunica il nome della nuova compagnia: Swiss Airlines International. Il creatore del nome è lo specialista del «lifestyle» canadese Tyler Brûlé.
1° ottobre 2001
Dopo il «grounding» un accordo fra le grandi banche svizzere porta alla sepoltura di Swissair. Una nuova società, nata sulle basi di Crossair, raccoglie l’eredità per dare un futuro all’aviazione nazionale. Il progetto di chiama Phönix. Si cercano le forze per far volare la fenice: nasce il modello 26 voli a media distanza e 26 a lunga distanza.
swissinfo e agenzie
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