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Telekiosk: 10 franchi al minuto

I numeri in questione non sono solo quelli delle linee "rosse" ma anche, ad esempio, di certi servizi d'informazione... Keystone

Attenzione ai numeri telefonici con prefisso 099, 0901, 0906: la loro tariffa massima passa da 4,23 a 10 franchi al minuto. L'aumento non è stato annunciato.

L’aumento, superiore al 100 per cento e deciso dalle compagnie telefoniche senza informare il pubblico, è già in vigore dal primo settembre, ma è stato rivelato solo mercoledì dal periodico “K-Tipp”. Le associazioni dei consumatori gridano allo scandalo, mentre le autorità federali fanno spallucce.

I numeri in questione sono utilizzati non solo dai cosiddetti telefoni erotici, ma anche per la prenotazione nei cinema o per accedere alle hotline informatiche. Il prezzo massimo al minuto viene definito – del tutto unilateralmente – dall’associazione Telecom Data Services (Tedas), in cui figurano operatori come Swisscom, Sunrise e Orange.

La Tedas ha ritoccato verso l’alto – 20 franchi – anche la cosiddetta tariffa setup, che alcuni operatori fanno pagare immediatamente appena è stato stabilito il collegamento. Chi gestisce questi numeri è libero di scegliere una tariffa unica a setup, una puramente basata sul prezzo al minuto o un misto delle due forme. Unica condizione: per una singola chiamata non possono essere fatturati più di 620 franchi.

Le compagnie telefoniche non rivelano i guadagni incassati grazie a questi numeri, ma non è difficile immaginare che siano enormi: stando a “K-Tipp” Swisscom e Sunrise incassano infatti il 10-12 per cento della tariffa, quando nella telefonia fissa guadagnano solo 10 centesimi al minuto.

Secondo i due operatori attualmente nessuno pretende già 10 franchi al minuto, ma circolano spesso tariffe di 6,66 franchi. Una conversazione a luci rosse di una ventina di minuti costa quindi più di 120 franchi. Per “K-Tipp” la tariffa dei 10 frs/min potrebbe fare furore in Internet nei cosiddetti programmi dialer, che si collegano direttamente, spesso all’insaputa dell’utente a partire dal computer di casa.

La Fondazione per la protezione dei consumatori ha reagito alle rivelazioni del quindicinale svizzerotedesco con sbigottimento: la presidente Jacqueline Bachmann giudica l’aumento un “vergognoso taglieggiamento che si avvicina all’usura, totalmente sproporzionato”. La fondazione chiede a “mister prezzi”, Werner Marti, di intervenire immediatamente.

A Berna però non ci si scompone. L’autorità di sorveglianza sui prezzi interviene solo in caso di cartelli, ha spiegato il portavoce Rudolf Lanz. Di primo acchito nulla fa pensare all’esistenza di un accordo illecito: nei giornali i vari offerenti presentano infatti tariffe diverse, sostiene Lanz. Il suo ufficio avvierà comunque un’inchiesta preliminare per chiarire se esista un cartello. “Ma non ci si deve aspettare una risposta i tempi rapidi”, ha precisato Lanz.

Da parte sua l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) afferma di non aver alcun influsso sulle tariffe massime del cosiddetto “telekiosk”: al contrario – ha detto Beat Hofmann dell’UFCOM – ulteriori rincari non sono da escludere, visto che è il mercato a fissare i prezzi.


swissinfo e agenzie

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