Turismo, una rondine non fa primavera
Dopo un primo trimestre deludente il settore alberghiero elvetico ha registrato in aprile una lieve ripresa.
Le prospettive sono però negative: per quest’estate le previsioni indicano una diminuzione della domanda. La ripresa attesa per l’inverno.
Per il turismo svizzero è attesa una stagione estiva difficile. I pernottamenti negli alberghi dovrebbero segnare una flessione del 3,2 %.
La ripresa è attesa solo per la stagione invernale, periodo nel quale le presenze dovrebbero risalire dell’1,3%.
Le previsioni sul settore alberghiero elvetico, componente base dell’offerta turistica svizzera, sono state presentate lunedì a Berna dall’organizzazione settoriale hotelleriesuisse.
Le previsioni si basando sull’analisi effettuata dal BAK Basel Economics. Secondo il centro basilese l’inversione di tendenza si avrà nel 2004 e nel 2005, quando i tassi di crescita saliranno dell’1,2%.
Differenze regionali
I dati mettono in risalto differenze regionali: nelle zone alpine si prevede un’estate in calo dello 0,8%; nelle grandi città del 4,7%, mentre la categoria «altre regioni» dovrebbe vedere una flessione del 7,6% per l’esaurirsi dell’effetto Expo.02.
In Ticino è invece atteso un incremento dei pernottamenti dello 0,6%. Un dato in controtendenza, che si spiega da una parte con la rinuncia ai viaggi verso destinazioni lontane, a causa delle incertezze geopolitiche e, dall’altra, unicamente con un effetto statistico di rimbalzo (nel 2002 era stato registrato un calo del 14%).
Nell’insieme della Svizzera il BAK si aspetta un calo del 2,4% fra la clientela elvetica e del 3,9% per il segmento degli stranieri.
«Le previsioni per l’estate sono negative per il calo dei turisti tedeschi, che l’anno scorso hanno rappresentato oltre il 18% dei pernottamenti. Nonostante il tasso di cambio favorevole dell’euro con il franco, subiscono gli effetti della crisi che mina l’economia del loro Paese”, dichiara a swissinfo Christian Rey, presidente di hotelleriesuisse.
Guardando ad Est
“Abbiamo buone speranze di aumentare le quote dei turisti russi e di quelli provenienti dall’Europa dell’Est in generale”, aggiunge Christian Rey.
Gli operatori del settore guardano con interesse anche alla Cina: “Adesso che la Svizzera ha regolato il contenzioso che la opponeva alle autorità di Pechino, niente più si oppone alla venuta di turisti cinesi”, precisa il presidente di hotelleriesuisse.
Il breve termine
La tendenza dovrebbe invertirsi nella stagione invernale 2003-2004. Grazie alla svalutazione del franco svizzero rispetto all’euro ed alla prevista ripresa dell’economia mondiale il numero delle notti passate in hotel dovrebbe crescere dell’1,3%. Per gli indigeni la progressione prevista è dello 0,5%; per gli stranieri dell’1,5%.
Nell’estate del prossimo anno si dovrebbe verificare una crescita sostenuta, mentre sull’insieme del biennio, la progressione dovrebbe risultare moderata.
Hotelleriesuisse ha ribadito inoltre lo sforzo verso una maggiore qualità dell’accoglienza: «Nel campo della cordialità c’è ancora molto da fare», ha concluso il presidente Christian Rey, il quale ha aggiunto che si dovrà pure migliorarea formazione del personale.
L’organizzazione mantello del settore alberghiero elvetico chiede infine che il tasso speciale dell’IVA, cui è sottoposto oggi il settore, venga definitivamente iscritto nel nuovo regime finanziario della Confederazione.
swissinfo e agenzie
Momento difficile per il settore alberghiero elvetico, confrontato ad una continua erosione delle quote di mercato.
Dopo la guerra in Iraq e la Sars, le previsioni per l’estate sono ancora negative per la crisi in Germania, che limita l’arrivo di turisti tedeschi.
Per la ripresa, in inverno, il settore punta sui turisti provenienti dai Paesi dell’Est Europa e dalla Cina.
3,2%, la flessione attesa per quest’estate dal settore alberghiero
2,4%, il calo previsto tra i turisti indigeni
3,9%, la flessione del segmento dei turisti stranieri
1,3%, le previsioni di ripresa nella stagione invernale 2003-2004
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