UBS fornirà 4’450 nomi al fisco americano
Svizzera e Stati Uniti hanno firmato mercoledì l'accordo extragiudiziale raggiunto nel contenzioso fiscale riguardante UBS. La banca fornirà alle autorità fiscali statunitensi i nomi di 4'450 clienti. In compenso non dovrà pagare alcuna multa.
In base all’accordo firmato a Washington ed entrato immediatamente in vigore, gli USA rinunciano ad adottare misure unilaterali volte all’acquisizione di informazioni in violazione dell’ordinamento giuridico e della sovranità della Svizzera, indica un comunicato dell’Amministrazione federale.
Concretamente, gli Stati Uniti s’impegnano a ritirare l’istanza d’esecuzione pendente davanti al tribunale competente di Miami nel procedimento civile a carico di UBS. Inoltre, non presenteranno altre istanze analoghe.
Intentando la causa civile, gli USA volevano costringere UBS a rivelare i nomi di 52 mila clienti americani sospettati di reati fiscali. Per tre volte di seguito il giudice della Florida Alan Gold aveva concesso rinvii del processo per permettere una soluzione extragiudiziale, giunta la settimana scorsa.
Si tratta del «più grande caso di assistenza amministrativa» nella storia della Svizzera, ha commentato il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz.
Conflitto di sovranità
Il governo svizzero è sollevato dal fatto che le relazioni tra Svizzera e Stati Uniti non siano più minacciate da questo «conflitto di sovranità», ha dichiarato la ministra della giustizia Eveline Widmer-Schlumpf.
Non bisogna però lasciar spazio all’euforia, ha avvertito Widmer-Schlumpf, sottolineando che sebbene il peggio sia passato la questione non è ancora completamente risolta.
Sulla base della Convenzione contro la doppia imposizione vigente tra i due paesi, l’autorità fiscale americana IRS (“Internal Revenue Service”) presenterà all’Amministrazione federale delle contribuzioni una nuova domanda di assistenza amministrativa.
La richiesta si baserà su criteri specifici che permettono di identificare casi di frode fiscale o violazioni analoghe (ad esempio la sottrazione continuata di importanti somme d’imposta), si legge nel comunicato.
Sono circa 4’450 i conti presso UBS che soddisfano tali criteri. Questi casi, ha puntualizzato Widmer-Schlumpf, concernono sottrazioni fiscali di lunga data e riguardano grosse somme.
L’analisi dei conti bancari sarà affidata a un gruppo formato da 30 specialisti di una società di revisione e da una quarantina di giuristi e fiscalisti dell’Amministrazione.
Accordo senza precedenti
«Questo accordo contribuisce a risolvere uno dei problemi più urgenti di UBS», ha reagito Kaspar Villiger, presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto, precisando che non è previsto alcun pagamento da parte di UBS.
L’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) si dichiara dal canto suo soddisfatta dell’accordo extragiudiziale firmato mercoledì. In una nota odierna, l’ASB definisce «convincente» il contenuto dell’intesa.
È così stato evitato un lungo processo con esito incerto e l’UBS può ora proseguire sulla via del consolidamento. La soluzione trovata è pienamente conforme al diritto svizzero in vigore, prosegue l’ASB. Tale elemento è particolarmente importante per la piazza finanziaria, poiché la prevedibilità del sistema giuridico svizzero è essenziale per la clientela estera.
Per l’IRS americano, l’accordo che consente a Washington di accedere ai dati di 4’450 clienti di UBS, è «senza precedenti» e segna «un passo fondamentale» nella lotta all’evasione fiscale.
«Continueremo a procedere in maniera molto energica nei confronti delle istituzioni che aiutano gli americani a evadere il fisco», ha avvertito il commissario dell’IRS Doug Shulman.
swissinfo.ch e agenzie
Partito popolare democratico: Bisogna conoscere i dettagli dell’accordo prima di esprimersi, ha detto il presidente Christophe Darbellay, il quale non nasconde però i suoi timori. Secondo Darbellay, l’intesa odierna potrebbe costituire un precedente per altri istituti finanziari.
Partito liberale radicale: Nella vertenza tra l’UBS e il fisco americano il Consiglio federale ha lavorato bene, ha dichiarato il presidente Fulvio Pelli, secondo cui l’accordo evita ulteriori danni alla piazza finanziaria elvetica.
Partito socialista: L’accordo conferma che la banca si è resa colpevole di complicità di frode fiscale. Così facendo, si legge in una nota, la banca ha causato considerevoli danni alla reputazione della Svizzera e all’immagine della piazza finanziaria elvetica.
Unione democratica di centro: Quando saranno noti i dettagli dell’accordo bisognerà esaminare se la doppia punibilità, principio fondamentale dell’ordinamento giuridico svizzero, è rispettato, ha reagito il segretario generale Martin Baltisser.
Organico: 27’262 dipendenti.
È presente in 414 siti.
Gestisce un massa monetaria di 600 miliardi di franchi.
L’attività negli Stati Uniti corrisponde a circa un terzo del peso complessivo della banca nel mondo.
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