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UBS: forte aumento dell’utile ma previsioni meno rosee

Nel primo semestre del 2007 l'UBS ha superato le previsioni degli analisti swissinfo.ch

L'utile netto della grande banca ha raggiunto 5,6 miliardi di franchi nel secondo trimestre dell'anno, registrando un aumento del 79% rispetto allo stesso periodo del 2006.

Il risultato semestrale, pari a quasi 9 miliardi di franchi, supera le previsioni degli analisti. Per la seconda metà dell’anno, le previsioni della grande banca sono però meno buone.

L’UBS ha archiviato il primo semestre dell’anno in corso con un utile netto di 8,897 miliardi di franchi, contro i 6,651 miliardi raggiunti nello stesso periodo del 2006.

Questa forte crescita è dovuta soprattutto ai risultati ottenuti nel secondo trimestre di quest’anno, durante il quale l’utile netto è salito a 5,622 miliardi di franchi, contro i 3,275 conseguiti nei primi tre mesi del 2007.

Tale importo supera le previsioni degli analisti, interrogati dall’agenzia Reuters, che si aspettavano mediamente un utile netto di 4,8 miliardi di franchi. Pure superiore ai pronostici si è rivelato l’afflusso di capitali nel settore del Wealth Management, che ha raggiunto 35 miliardi di franchi.

Alla metà dell’anno in corso la più grande banca svizzera amministrava patrimoni per un valore complessivo di 3’265 miliardi di franchi. Registrando un aumento del 23% rispetto ad un anno fa, l’UBS ha consolidato la sua posizione di primo amministratore patrimoniale a livello mondiale.

Cessione del pacchetto Julius Baer

Il forte incremento dell’utile nel secondo trimestre è da attribuire in particolare alla plusvalenza di 1,926 miliardi di franchi, generata dalla vendita della partecipazione del 20,7% detenuta presso la banca Julius Baer.

La chiusura del fondo hedge americano Dillon Read Capital Management ha comportato invece un onere di 229 milioni di franchi, dopo le imposte. L’unità di gestione di investimenti alternativi, lanciata nel 2006, non aveva raggiunto i risultati attesi, indica in una nota la grande banca elvetica.

Senza queste due operazioni, l’utile netto dell’UBS nel secondo trimestre avrebbe toccato 3,455 miliardi di franchi, con una progressione del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Prospettive meno positive

Per la seconda metà dell’anno, la grande banca prevede risultati inferiori a quelli conseguiti nello stesso periodo del 2006.

I mercati sono attualmente contrassegnati da una volatilità elevata ed è ancora più difficile del solito riuscire a formulare previsioni, rileva l’UBS nel suo comunicato.

Un perdurare della turbolenza dei mercati nei prossimi mesi comporterà probabilmente una flessione delle attività di negoziazione dell’Investment Banking. Tale calo potrebbe essere compensato solo parzialmente da un aumento dei ricavi nelle attività di gestione patrimoniale e di gestione di attivi.

L’UBS non ha fornito precisazioni per quanto concerne eventuali perdite previste in relazione alla crisi dei crediti ipotecari, che ha scosso in questi giorni il mercato immobiliare americano e le borse mondiali. Secondo l’amministratore delegato Marcel Rohner, i rischi per la grande banca sarebbero tuttavia limitati.

“Abbiammo osservato una forte dislocazione su tale mercato in luglio, ma abbiamo messo a segno risultati soddisfacenti”, ha dichiarato il CEO nel corso di una conferenza telefonica.

swissinfo e agenzie

Utile netto dell’UBS nel secondo trimestre: 5,622 miliardi di franchi (di cui 1,926 provenienti dalla vendita della partecipazione presso la Julius Baer).
Utile netto nel primo trimestre: 3,275 miliardi.
Utile netto nel primo semestre 2007: 8,897 miliardi.
Nello stesso periodo, l’utile netto del Credit Suisse ha toccato 5,9 miliardi.

L’UBS è la più grande banca svizzera. A livello mondiale si situa al settimo posto.

Il gruppo bancario fa seguito alla fusione nel 1998 tra l’Unione di banche svizzere e la Società di banche svizzere.

La grande banca occupa attualmente 80’000 persone, di cui 26’000 in Svizzera.

L’UBS e il Credit Suisse, i due più importanti istituti finanziari svizzeri, conseguono circa la metà del volume di affari complessivo delle banche elvetiche.

Le attività delle due aziende corrisponde a circa il 10% del Prodotto interno lordo della Svizzera.

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