Un’abbuffata da … 20 kg di formaggio a testa
Le vendite di formaggio hanno registrato un nuovo record l'anno scorso in Svizzera: in media ogni abitante ne ha consumato quasi 20 chili.
Nel 2005, le vendite sono aumentate di 1’015 tonnellate, raggiungendo 149’991 tonnellate complessive. Il 79% del formaggio consumato era di provenienza svizzera.
Gli svizzeri, già campioni mondiali del consumo di formaggio, nel 2005 hanno dunque battuto un nuovo record.
Anche l’anno scorso, gli amanti del buon cacio hanno continuato a privilegiare le specialità locali: dell’aumento del consumo ha beneficiato principalmente il formaggio svizzero.
Negli ultimi anni il consumo è aumentato costantemente, indica lunedì l’Organizzazione del formaggio svizzero (KOS): dal 2001 al 2005 i quantitativi smerciati sono progrediti del 2.4%.
Nel 2005 le vendite sono aumentate di 1’015 tonnellate, raggiungendo 149’991 tonnellate. Il 79% proveniva dalla Svizzera.
David Escher, direttore del KOS, ha spiegato a swissinfo che la Svizzera si situa tra i maggiori consumatori di formaggio d’Europa. “Ci sono paesi dove il consumo è ancora maggiore. In Francia ad esempio, con 27 kg per persona, ma la media si aggira attorno agli 11-17 kg”.
Il fatto che la Svizzera sia un grande produttore di formaggio spiega gli storicamente elevati livelli di consumo tra la popolazione. Secondo Escher, il formaggio svizzero ha anche beneficiato dell’attuale trend verso i prodotti sani in quanto fatto con prodotti naturali.
I più amati
I formaggi freschi – quali mozzarella e mascarpone – sono sempre molto amati: ogni abitante ne consuma in media 6.3 chili a persona.
Al secondo posto si trovano i formaggi a pasta semi-dura, quali l’Appenzeller, il Tilsiter, il Raclette o il Tête de moine (5,5 kg).
Sono seguiti da quelli a pasta dura come il Gruyère, l’Emmental o quelli d’alpe (3,5 kg). I ranghi successivi sono occupati dai formaggi a pasta molle (1,7 kg), dal formaggio fuso e dalla fondue pronta per l’uso (1,5 kg).
Chiudono la classifica il formaggio a pasta extra-dura (0,91 kg) e i prodotti speciali fabbricati con latte di capra e pecora (0,12 kg).
Si esporta di più
Come i consumi, nel 2005 sono cresciute anche le esportazioni. In totale, comunica la KOS, sono state vendute all’estero quasi 57 mila tonnellate di formaggio, il 2.4% in più rispetto all’anno precedente.
Un leggero aumento di 47 tonnellate (0.15%) ha riguardato pure le importazioni, che si sono issate a 31’500 tonnellate.
Sulla base di queste cifre, gli operatori del settore qualificano in maniera positiva l’esercizio 2005.
I principali mercati d’esportazioni delle specialità svizzere restano, come vuole la tradizione, l’Italia, la Francia, la Germania e gli Stati Uniti d’America.
swissinfo e agenzie
La produzione casearia svizzera riposa su tradizioni secolari.
I primi accenni ad un formaggio svizzero risalgono dallo storico romano Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. Plinio lo chiamò Caseus Helveticus – il “formaggio degli Elvetici”, che erano una delle tribù che abitavano la Svizzera al tempo.
L’Emmental, il Gruyère e lo Sbrinz, ma pure l’Appenzeller o il Tête de Moine sono tra i formaggi svizzeri più celebri all’interno del paese e all’estero.
In Svizzera si producono circa 450 varietà di formaggio.
La metà del latte prodotto in Svizzera viene trasformato in formaggio.
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