Un migliaio di aziende non vogliono pagare la tassa sul CO2
Quasi un migliaio di aziende hanno chiesto di venir esonerate dal pagamento della tassa sul C02, applicata dall'anno prossimo sui combustibili per ridurre i gas ad effetto serra.
L’Ufficio federale dell’ambiente, che ha annunciato lunedì le modalità di riscossione della tassa, farà sapere dal mese prossimo quali imprese potranno sfuggire alla nuova imposizione fiscale.
Quasi mille aziende con un elevato consumo energetico domandano di essere esonerate dalla nuova tassa sul CO2 che sarà riscossa in Svizzera dal 1. gennaio 2008. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) vaglierà le richieste all’inizio di dicembre.
Il nuovo balzello sarà prelevato sui combustibili fossili importati. Ammonterà a 12 franchi per tonnellata di anidride carbonica (CO2). Gli introiti, a partire dal 2010, saranno ridistribuiti alla popolazione e alle imprese.
Incentivare uso energie con minori emissioni
Lo scopo è di incentivare un uso più efficiente delle risorse energetiche fossili e di aumentare gli investimenti in fonti energetiche con minori emissioni. La Svizzera mira così a rispettare gli impegni assunti nel Protocollo di Kyoto per la riduzione di gas ad effetto serra.
In tale ambito, la Confederazione si è impegnata a ridurre entro il 2010 le emissioni di gas serra dell’8% rispetto al 1990. Di conseguenza, le emissioni di CO2 dovranno diminuire di 4 milioni di tonnellate (-10%).
Occorreranno ulteriori misure
Le misure già decise – ossia la tassa sul CO2, il centesimo per il clima e la defiscalizzazione dei biocarburanti non basteranno tuttavia a raggiungere l’obiettivo, ha avvertito lunedì in una conferenza stampa a Berna il direttore dell’UFAM Bruno Oberle.
Si calcola che occorreranno altri provvedimenti per consentire di eliminare circa 0,5 milioni di tonnellate supplementari. Il maggior potenziale di riduzione risiede nei veicoli a motore e nel risanamento degli edifici, ha osservato Oberle.
Riguardo alla tassa sul CO2, un’esenzione del pagamento è prevista per le imprese con elevato consumo energetico affinché possano restare competitive a livello internazionale. In cambio devono però impegnarsi formalmente a ridurre le emissioni. In totale 970 aziende hanno presentato una domanda in tal senso per il 2008. Insieme emettono fra 3 e 3,5 milioni di tonnellate di CO2, sui circa 50 milioni emessi ogni anno in Svizzera.
Esenzioni possibili con controprestazioni
Al momento non è possibile pronosticare quante richieste saranno ammesse, ha indicato la responsabile della sezione Clima all’UFAM Andrea Burkhardt. La maggior parte dovrebbe tuttavia ricevere il nullaosta. “Pensiamo che le società preferiranno studiare come abbassare le emissioni piuttosto che ribaltare le tasse sui consumatori”, ha spiegato.
Le aziende esonerate dalla tassa riceveranno ogni anno dei diritti di emissione in proporzione all’impegno. Se supereranno l’obiettivo di riduzione, potranno rivendere ad altre società la loro eccedenza.
Le imprese possono pure acquistare certificati all’estero, ma al massimo nella misura dell’8% del loro obiettivo di riduzione. Tutte le transazioni saranno iscritte nel Registro nazionale delle quote di emissione.
Ridistribuzione delle tasse incassate
Gli introiti, che dovrebbero aggirarsi sui 220 milioni di franchi nel 2008, saranno ridistribuiti alla popolazione tramite le assicurazioni malattia. Il primo anno, ossia nel 2010, saranno versati 16 franchi per abitante. Alle aziende, ad eccezione di quelle esonerate dal pagamento, saranno versati circa 37 franchi ogni 100mila franchi di massa salariale sottoposta all’AVS.
swissinfo e agenzie
Nel giugno scorso il parlamento svizzero ha approvato l’introduzione di una tassa sul CO2 per i combustibili, allo scopo di ridurre le emissioni di gas responsabili del surriscaldamento del pianeta.
L’obbiettivo è di abbassare dell’8%, entro il 2012, le emissioni di gas ad effetto serra rispetto al livello del 1990.
La tassa sul CO2 sarà accompagnata da altre misure di politica energetica e ambientale, tra cui la riscossione di un “centesimo per il clima” sui carburanti da parte del settore privato e la defiscalizzazione dei biocarburanti.
Queste le scadenze fissate per l’introduzione della nuova imposizione fiscale sul CO2:
– dal 2008, una tassa di 12 franchi per tonnellata di CO2 (3 ct. per litro di gasolio), se nel 2006 le emissioni sono diminuite di meno del 6% rispetto al livello del 1990.
dal 2009, una tassa 24 franchi per tonnellata di CO2 (6 ct. per litro di gasolio), se nel 2007 le emissioni sono diminuite di meno del 10% rispetto al livello del 1990.
dal 2010 una tassa di 36 franchi per tonnellata di CO2 (9 ct. per litro di gasolio), se nel 2008 le emissioni sono diminuite di meno del 13,5% rispetto al 1990.
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