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Un passo verso l’ambiente con la mobilità sostenibile

Anche il Ticino promuove la mobilità aziendale. Pubblicata una guida swissinfo.ch

Razionalizzare gli spostamenti, specialmente nel tragitto casa-lavoro, non solo è possibile, ma è anche un obiettivo su cui occorre puntare.

In tutta Europa, Svizzera e Ticino compresi, sperimenti e progetti in corso mostrano la validità di quello che viene ormai chiamato il “mobility management”.

Proiettato sullo schermo gigante, in mezzo ad una galassia di stelle, il pianeta Blu, come viene chiamata la Terra. Subito dopo l’immagine del pianeta Rosso: Marte. “Prima di sondare se ci sono opportunità di vita su Marte – commenta Raffaele Domeniconi – cerchiamo di prenderci cura del nostro pianeta, la Terra, l’unica che abbiamo”.

Introducendo a Mendrisio il recente convegno dedicato alle aziende che gestiscono la propria mobilità, il direttore di Infovel (Centro di competenze per la mobilità sostenibile) ha voluto lanciare un richiamo etico insistendo sulla necessità – il tempo è quasi scaduto – di impegnarsi nella salvaguardia ambientale della Terra.

E nelle strategie di tutela dell’ambiente, la mobilità riveste un ruolo centrale: mobilità significa traffico, traffico significa inquinamento, inquinamento significa degrado della qualità della vita. Eppure le soluzioni ci sono, come emerso dal convegno. Quello che ancora manca, in certi casi, è la volontà di concretizzarle, che passa anche da un cambiamento di abitudini.

Relazioni pericolose….

Cambiare le abitudini significa anche cambiare il rapporto con la propria auto. “Lo scorso mese di marzo a Madrid – racconta Karin Fischer di Euromobility, organizzazione per la mobilità sostenibile – i colleghi spagnoli hanno evidenziato che, secondo un sondaggio, gli utenti hanno un rapporto quasi erotico con la propria auto”.

“Nelle auto, sempre più comode e accessoriate, si fa di tutto. Per cui la gente preferisce stare delle ore incolonnata nel traffico congestionato, piuttosto che optare per soluzioni alternative. Cambiare frequentazioni – sottolinea Fischer – sarà comunque presto indispensabile”.

Se da un lato è vero che le auto sono dei piccoli salotti che tendono ad inchiodare ai sedili gli utenti, dal profilo dell’impatto ambientale i progressi tecnologici sono importanti. “Le auto di nuova generazione – afferma a swissinfo il ministro ticinese Marco Borradori, direttore del Dipartimento del territorio – offrono, da un profilo ecologico, migliori garanzie e prestazioni”.

Gli esempi in Europa

In Italia il “Mobility management”, che beneficia di incentivi finanziari da parte dello Stato (l’ultima finanziaria ha stanziato 90 milioni di euro, quasi 135 milioni di franchi), è piuttosto diffuso e meglio organizzato al Nord e nel Nord-Est, dove la rete industriale è più densa.

Il decreto legislativo italiano prevede l’obbligatorietà del piano per le strutture aziendali pubbliche e private con più di 300 dipendenti per unità locale e per le imprese con complessivamente oltre 800 dipendenti.

A Malmö – la terza città, in ordine di grandezza, della Svezia – i progetti di gestione di mobilità aziendale risalgono al 2001. Sei anni dopo più di cinquanta aziende hanno optato per questo tipo di organizzazione degli spostamenti dei propri dipendenti. Positivi anche gli esempi nel Regno Unito.

Dati olandesi parlano di 225 aziende che hanno volontariamente implementato il Mobility Management: queste costituiscono il 6% di tutte le aziende olandesi con oltre 50 dipendenti e nel 37% dei casi i risultati sono stati positivi.

Progetti in Svizzera e primi passi in Ticino

In Svizzera i pendolari contabilizzano il 57% del consumo energetico del settore aziendale, incidendo quindi in modo significativo sulla mobilità. Un progetto pilota avviato in Svizzera nel 2003 con la partecipazione di undici imprese, ha dato esisti interessanti.

Gabriel Caduff, delegato svizzero per la gestione di sistemi ambientali, ha così illustrato che attraverso soluzioni come il “carsharing” (uso comune dell’auto) e l’uso della bicicletta per il tragitto casa-lavoro, il consumo energetico può essere ridotto del 33% per il traffico pendolare.

Christoph Kamber, “mobility manager” di Swisscom, spiega come una gestione aziendale della mobilità si traduce in un beneficio per tutti. Riducendo il parco veicoli (dai 5 mila 500 nel 2000 ai 3 mila 200 attuali a fronte di 16 mila impiegati) e incoraggiando l’uso di mezzi alternativi, l’efficienza del personale è aumentata. Come pure il contributo all’ambiente.

Anche in Ticino si stanno muovendo i primi passi. E pochi mesi fa il Dipartimento del Territorio ha pubblicato la “Guida alla mobilità aziendale”. “In Ticino – ricorda a swissinfo Marco Borradori – l’80% della popolazione e il 90% dei posti di lavoro si concentrano nel fondovalle. Di fronte alla necessità di trovare delle risposte per ridurre il carico ambientale, il Cantone si è dunque fatto promotore di una guida per incentivare la mobilità aziendale”.

E l’idea non è caduta nel vuoto. Quattro grandi gruppi del Mendrisiotto, una banca del Luganese e un ospedale del Sopraceneri – per un totale complessivo di 4 mila posti di lavoro – hanno deciso di progettare un sistema di trasporto aziendale innovativo.

swissinfo, Françoise Gehring, Mendrisio

Le tecniche di Mobility Management iniziano ad affermarsi agli inizi degli anni Niovanta negli Stati Uniti ed in alcuni Paesi europei, quali il Belgio, la Gran Bretagna, l’Olanda e la Svizzera.

Due progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea, MONUMENTUM e MOSAIC, hanno costituito la base teorica ed un utile riferimento a casi concreti, sui quali si sono sviluppate le esperienze più significative in ambito europeo.

A Mendrisio, nel quadro del convegno dedicato alla mobilità sostenibile, sono stati illustrati diversi esempi che indicano la fattibilità e la bontà di un’ efficace e condivisa gestione della mobilità.

Novartis, la multinazionale della chimica con sede a Basilea, incoraggia attivamente l’uso della bicicletta per il suo personale, sia per i tragitti pendolari (quasi il 30 % di ciclisti) che per quelli professionali (circa il 6% di ciclisti).

Le diverse succursali sono collegate da una rete di piste ciclabili che è allacciata a quella urbana (in collaborazione con le autorità di Basilea). Sono pure a disposizione 2 mila 600 biciclette di servizio per gli spostamenti professionali. Novartis promuove periodicamente delle campagne per incentivare l’uso della bicicletta.

Altro esempio. Gli impiegati comunali della Città di Ginevra pagano una tassa per un posto nei parcheggi dell’amministrazione. Gli introiti permettono di finanziare l’acquisto di abbonamenti annuali dei “Transports publics genevois” (TPG) per gli impiegati. Le persone che scelgono i trasporti pubblici usufruiscono così di una riduzione di 100 franchi all’anno.

Si aggiungono una sovvenzione di 100 franchi della città e una riduzione supplementare di 111 franchi concessa dai TPG (sconto sulla quantità). La somma di queste misure permette agli impiegati di disporre di un abbonamento annuale di 389 franchi al posto dei normali 700.

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