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Una buona politica monetaria non basta

L'invecchiamento della popolazione minaccia l'equilibrio finanziario delle assicurazioni sociali (foto swissinfo/lisa schäublin) swissinfo/Lisa Schäublin

Il Fondo monetario internazionale esprime voti positivi per la politica monetaria e budgetaria della Svizzera e si rallegra per il ritorno della crescita nel 2004.

Secondo gli esperti internazionali, occorre però accelerare le riforme strutturali per far fronte alle sfide del futuro, a cominciare dall’invecchiamento della popolazione.

Al termine di una visita di dieci giorni nella Confederazione, gli esperti del Fondo monetario internazionale (FMI) hanno definito «equilibrata» la crescita dell’economia svizzera.

Per il 2005 si attendono un aumento del prodotto interno lordo (Pil) tra l’1 e l’1,5%, ossia un livello leggermente più basso rispetto all’1,7% del 2004.

Secondo Bob Traa, capo della delegazione dell’FMI, dopo una fase di debolezza si assisterà a un’accelerazione nella seconda metà dell’anno.

I principali rischi che pesano sull’evoluzione futura vanno ricercati nel corso del dollaro e nell’andamento nei paesi della zona Euro.

Riforme strutturali necessarie

Agli occhi della delegazione, il meccanismo del freno all’indebitamento si è rivelato uno strumento prezioso per riequilibrare i conti pubblici.

L’abbattimento del deficit strutturale mediante il programma di sgravio 2004 – 2007 ha costituito un passo nella giusta direzione, è stato rilevato.

Gli specialisti internazionali hanno definito buona anche la poltica monetaria della Banca nazionale svizzera (BNS), pur invitando alla prudenza per quanto riguarda nuove manovre da parte dell’istituto di emissione.

Una buona politica monetaria e di bilancio non può rappresentare un surrogato delle riforme strutturali necessarie ad assicurare una crescita duratura, hanno sottolineato i delegati del Fondo.

A loro avviso è in particolare urgente liberalizzare il mercato interno.

Invecchiamento crescente della popolazione

In primo luogo bisognerà puntare su misure volte ad affrontare le sfide finanziarie derivanti dall’invecchiamento della popolazione.

Grazie a un «secondo pilastro» esteso, la Svizzera si trova in una posizione relativamente confortevole. Le discussioni vanno però avviate, ha detto il capo della delegazione.

Per favorire l’espansione economica, l’FMI propone al paese di adottare riforme per aumentare il potenziale di crescita e provvedimenti per alleggerire i problemi finanziari delle assicurazioni sociali.

Occorre agire in fretta, poiché le modifiche diventano più difficili man mano che il tempo passa, secondo gli esperti del Fondo.

Banche e assicurazioni

Per quanto riguarda la distribuzione delle riserve auree eccedenti, l’FMI raccomanda di utilizzarle per ridurre i debiti, poiché si tratta di fonti finanziarie temporanee. Se dovessero essere destinate a nuove uscite, le riforme verrebbero differite.

D’altro canto i delegati del Fondo hanno messo in rilievo la buona annata 2004 per il settore bancario. La sorveglianza da parte delle autorità funziona, è stato osservato.

Nel campo assicurativo, il ramo vita presenta debolezze, in particolare in materia di copertura delle casse pensioni. Per Kraa, occorre dare maggiore spazio al mercato.

Reazioni positive

Ulrich Kohli, capo economista presso la BNS, si è mostrato soddisfatto del verdetto del Fondo monetario. Ha criticato, come anche gli esperti dell’FMI, le conseguenze dell’aggancio delle pigioni ai tassi ipotecari.

Se la Banca nazionale stringe la vite monetaria per lottare contro l’inflazione, gli affitti salgono. Visto che i canoni locativi rappresentano il 20% dell’indice dei prezzi al consumo, spingono ulteriormente sul rincaro.

Kohl ha detto d’altro canto di condividere le previsioni dell’FMI di un tasso d’espansione del Pil dell’1-1,5% per il 2005.

Nella sua visita in Svizzera, la delegazione del Fondo ha discusso con rappresentanti dell’Amministrazione federale, della BNS e dell’economia privata.

swissinfo e agenzie

In virtù dell’articolo IV dei suoi statuti, il Fondo monetario internazionale è incaricato di valutare e sorvegliare la situazione economica e finanziaria dei paesi membri.
Una delegazione dell’FMI ha visitato la Svizzera tra il 28 febbraio e il 7 marzo, incontrando rappresentanti dell’Amministrazione federale, della Banca nazionale svizzera e dell’economia privata.

Nel suo rapporto sulla Svizzera, la delegazione dell’FMI considera positivamente le misure adottate nel 2004 in materia di politica finanziaria e budgetaria.

Per garantire una crescita duratura, gli esperti invitano però ad accelerare le riforme strutturali, a cominciare dalla liberalizzazione del mercato interno.

Tra i settori in cui sono ancora necessarie delle riforme figurano l’energia, le telecomunicazioni, la posta, la ferrovia e le assicurazioni sociali.

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