Una carriera da consulente dopo il pensionamento
Un’ex albergatrice che lavora in Nepal e in Cile, un ex manager che dà una mano ad un’associazione di imprenditori rumeni: esempi di pensionati ancora attivi quali esperti nel proprio settore.
Da 25 anni Swisscontact manda anziani in giro per il mondo, come consulenti per associazioni e piccole e medie imprese.
Le fondazioni di utilità pubblica sono spesso conosciute per le loro campagne di beneficenza e le loro collette. Ma non è tutto: ce ne sono anche di quelle che operano nel settore dei servizi finanziari, del management, delle consulenze ad associazioni e piccole e medie imprese.
Una di queste è la fondazione «Swisscontact», attiva nella cooperazione tecnica.
«La fondazione ha cominciato 25 anni fa a mandare in giro anche pensionati, a titolo onorario, quali consulenti per piccole e medie imprese», spiega Ueli Stilli, responsabile della comunicazione a Swisscontact.
La fondazione, che si occupa di cercare dei mandati e di realizzarli, raccoglie quasi tre milioni di franchi all’anno dai suoi donatori, tra i quali figurano anche cantoni e comuni, oltre a ditte e privati.
Collaborazione tra pubblico e privato
Ma gli introiti globali sono dieci volte superiori a tale cifra. Perché, soltanto dalla Confederazione, Swisscontact riceve circa 25 milioni di franchi l’anno per mandati, lavori in regia e indennizzi – un esempio di intensa collaborazione tra pubblico e privato («Public Private Partnership» PPP).
«In tutto, sono una novantina i progetti di Swisscontact attualmente in corso», afferma Stilli. E uno di questi è il «Senior Expert Programm», incentrato sulle consulenze – un progetto che, con il suo «Senior Experts Corps» (SEC), ha fatto parecchio parlare di sé nei mass media svizzeri.
Quest’anno si commemora il venticinquesimo di fondazione del corpo, che ha chiuso i conti del 2002 con spese per 600’000 franchi. Pochi, per i quasi 150 interventi in tutto il mondo compiuti dal SEC, che conta attualmente 470 esperti, dell’età media di 65 anni.
Sviluppare un’economia di mercato
Tramite il SEC, Christian Boesch, 67 anni, si è recato in Transilvania, la regione della Romania più conosciuta per la leggenda di Dracula che per le attività industriali e l’economia di mercato.
Boesch, ex diplomatico, direttore della camera di commercio di Zurigo e consigliere di stato ha trovato in Transilvania una regione in piena trasformazione.
Dopo l’era Ceausescu, erano nate parecchie industrie nei settori delle arti grafiche, dei tessili e dell’alimentazione, che si battevano per ottenere dei crediti – e molti rumeni all’estero volevano investire. Si trattava però di regolare la produzione su determinati standard di qualità.
Secondo Boesch, «la gente del posto ha perfettamente capito i principi dell’economia di mercato». E oggi nella città di Odorheiu c’è un’associazione di industriali e artigiani che rappresenta 130 aziende «e che vanta un segretariato con 4 impiegati».
«In Romania, mancava la conferma di ciò che funzionava», dice Boesch, e aggiunge che i rumeni temevano di non poter concorrere con l’Occidente. «Ma poi hanno capito che nemmeno qui si fanno miracoli.»
Ora, Boesch è già pronto per il suo prossimo compito: organizzare una camera di commercio in Vietnam.
Camerieri maschi per il servizio ai piani
Anche Elsbeth Fopp-Bögli, di Davos, può offrire parecchio: l’albergatrice, ora in pensione, vanta una lunga esperienza professionale, in Svizzera e all’estero.
La sua prima missione per conto di Swisscontact l’ha portata per dieci settimane in Nepal. «Laggiù, per il servizio ai piani, ci vogliono camerieri maschi, perché le ragazze non possono svolgere lavori di quel genere», racconta. «Ma gli uomini, a casa, non imparano niente di bagni e toilettes, che negli alberghi devono essere puliti secondo gli standard occidentali.»
Naturalmente a Katmandu c’era già un Holiday Inn con standard occidentali, frequentato da americani ed europei. «Ma il mio compito era proprio quello di far adottare questi standard anche nel settore alberghiero locale», dice Elsbeth Fopp-Bögli. Così si possono attirare i turisti d’oltreoceano, che in Nepal sono considerati più redditizi di quelli indiani, perché pagano in dollari e non in rupie.
Rispetto per l’età
Un altro capitolo concerneva il trattamento riservato dalla direzione al personale femminile. Spesso, a Katmandu, a dirigere gli alberghi sono gli stessi proprietari, che non sempre hanno una formazione manageriale. E spesso sono indiani, che non hanno una grande stima dei nepalesi, ritenuti un popolo di montanari.
Queste tradizioni si scontrano con il principio del rapporto prezzo-prestazione e con gli sforzi per promuovere lo sviluppo economico. «Comunicazione standardizzata dall’alto verso il basso, riunioni quotidiane dei quadri in piedi e senza the, protocolli basati su principi organizzativi e non sulla simpatia personale… era molto quel che bisognava cambiare.»
«Quale anziana straniera avevo una posizione neutrale, che mi ha permesso di impormi sulla gerarchia maschile, più facilmente delle stesse nepalesi.»
E poi c’era il rispetto per l’età: «In Nepal, apparentemente, i capelli bianchi conferiscono autorità», dice Elsbeth Fopp-Bögli. Che nella gerarchia alberghiera non è quindi mai stata percepita come una concorrente o come un pericolo per il proprio posto.
E allorché, due anni più tardi, è tornata a Katmandu, ha potuto constatare con soddisfazione che i suoi standard erano tuttora rispettati. «Chi è competente è accettato dappertutto, anche se non parla la lingua locale», conclude l’albergatrice.
swissinfo, Alexander Künzle
(adattamento dal tedesco: Fabio Mariani)
Il SEC, corpo di esperti in pensione, ha 25 anni.
Oggi conta 470 consulenti dell’età media di 65 anni.
Nel 2002 il SEC ha compiuto 150 interventi, in America Latina, Asia, Europa orientale e Africa.
Due esempi di pensionati attivi come consulenti per Swisscontact:
Christian Boesch, ex direttore della Camera di commercio di Zurigo, è stato in missione in Transilvania, quale consulente di un’associazione di imprenditori.
Elsbeth Fopp-Bögli ha compiuto diversi interventi in Nepal e in Cile, dove l’ex albergatrice ha partecipato alla formazione dei quadri del settore alberghiero.
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