Veicoli a quattro ruote in perdita di velocità
Nel 2005 sono state vendute 262'500 automobili in Svizzera, il 2,7% in meno rispetto al 2004. È da una dozzina d'anni che il settore non registrava un risultato così negativo.
Ciò nonostante gli importatori di automobili rimangono fiduciosi e per il futuro a medio termine prevedono un andamento più favorevole.
I primi dati presentati in febbraio da Auto-Svizzera – l’associazione degli importatori elvetici di automobili – dipingevano un quadro inquietante: le vendite di automobili nel 2005 sono state non solo inferiori al 2004, ma anche le più modeste da una trentina d’anni.
Poi le cifre sono state riviste e per produttori e importatori è emerso un risultato leggermente meno amaro. «Con circa 262’500 automobili nuove vendute, il risultato 2005 si situa ai livelli registrati nel 1993», indica a swissinfo Rudolf Blessing, collaboratore tecnico di Auto-Svizzera.
«Dopo un periodo molto positivo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 le vendite sono generalmente diminuite», aggiunge.
Boom di Aston Martin
Se nel 2005 il mercato delle quattro ruote è stato nel complesso malandato (-2,7% rispetto alle già scarse vendite del 2004), alcune singole marche hanno invece registrato incrementi.
Le vendite sono cresciute per 19 marche di importazione su 41. Tra queste figurano Aston Martin (+97,2%), Cadillac (+42,9%), Skoda (+39,8%), Kia (+34,6%) e Ferrari (+26,4%).
Tra le 10 marche più vendute in Svizzera, soltanto Toyota (+1,8%), Mercedes (+2,2%) e Citroën (+4,6%) hanno fatto segnare un aumento.
L’anno scorso è al contrario da dimenticare per Jaguar, Smart, MG/Rover, Alfa Romeo e Saab. Le loro vendite hanno registrato un calo compreso tra il 18 e il 30%.
I motori diesel hanno confermato la loro popolarità crescente: il 28% delle automobili vendute funzionano a gasolio (6,5% nel 1999).
Vendite frenate dalle vecchie «carrette»
«Oltre alla difficile situazione congiunturale – commenta Blessing – è soprattutto la lunga durata di utilizzo di un veicolo che ha esercitato un impatto negativo sulle vendite».
Su un totale di 3,86 milioni di veicoli circolanti in Svizzera (1 ogni due abitanti) si stima che quasi un terzo abbia oltre 10 anni.
Il parziale rinnovo del parco veicoli in Svizzera – come auspica il collaboratore tecnico di Auto-Svizzera – rischia tuttavia di ripercuotersi negativamente sul settore automobilistico. Comprando auto nuove e quindi qualitativamente migliori, i conducenti cambieranno veicolo con meno frequenza, ciò che inciderà sulle vendite.
Il balzo del prezzo del petrolio, osserva Blessing, non ha invece influito sul mercato. «Al contrario: più il carburante è caro e più la gente dovrebbe acquistare un’auto nuova dal consumo ridotto».
Non cala l’inquinamento
La notizia del calo delle vendite di automobili potrebbe far sorridere i sostenitori del protocollo di Kyoto e della riduzione delle emissioni di gas nocivi. Meno auto vendute, meno inquinamento.
La realtà è tuttavia ben diversa. Anzi, diametralmente opposta. «Se la gente acquista meno auto nuove significa che circolano più veicoli vecchi, i quali inquinano maggiormente», sottolinea Rudolf Blessing.
Per lottare contro le emissioni di CO2 – tra i principali gas di scarico – gli importatori affiliati ad Auto-Svizzera si sono impegnati ad abbassare, entro il 2008, il consumo medio delle nuove automobili vendute a 6,4 litri/100 km.
Mercato saturo
Nonostante il difficile periodo, Blessing non vuol parlare di un settore in crisi. Per il futuro si attende al contrario un aumento del mercato. Le cifre relative al primo semestre 2006 dimostrano che l’ottimismo è giustificato: 144’012 i veicoli venduti, ovvero il 4,1% in più rispetto ai primi sei mesi del 2005.
Crescite più elevate saranno comunque difficili da ottenere, siccome il mercato automobilistico in Svizzera è praticamente saturo. «Il parco veicoli in Svizzera aumenta, ma molto lentamente: 1-2% negli ultimi anni. Non credo che supereremo le 300’000 vendite a medio termine», rileva l’esperto.
Se la tendenza osservata fino ad oggi si confermerà, la gente continuerà ad acquistare di preferenza piccole auto economiche oppure opterà per un’auto d’occasione.
Un comportamento che non farà il gioco di importatori e costruttori, visto che il margine di guadagno è più limitato per le auto economiche rispetto ai grossi modelli.
Quattro ruote ed economia
Per attirare i clienti e contrastare l’offensiva della concorrenza (diventata ancora più agguerrita dopo la liberalizzazione del settore nel 2005), i venditori non potranno puntare soltanto sulla qualità. Saranno costretti a proporre sconti e incentivi finanziari all’acquisto.
«Chi vuole oggi sopravvivere alla dura concorrenza deve conquistarsi il suo spazio, altrimenti si farà schiacciare», ha avvertito Martin Winterkorn, a capo di Audi.
La lotta fratricida all’interno del settore automobilistico avrà ripercussioni non solamente sui professionisti delle quattro ruote. Con i suoi 77 miliardi di franchi di cifra d’affari (2004) e il coinvolgimento di 280’000 persone, quello dell’auto è infatti il segmento preponderante dell’economia svizzera.
swissinfo, Luigi Jorio
Nel 2005 sono state vendute circa 262’500 automobili nuove (-2,7% rispetto al 2004).
Le marche più gettonate sono state Volkswagen, Opel, Toyota, Renault e Audi.
La cifra d’affari globale del settore automobilistico si aggira attorno ai 77 miliardi di franchi all’anno.
In Svizzera circolano 3,86 milioni automobili.
Dai confronti svolti da Roadtodata, una società specializzata nell’analisi internazionale del mercato a quattro ruote, emerge che la Svizzera è il paese dove il prezzo delle automobili è il più basso d’Europa. Per uno stesso veicolo, gli italiani o gli austriaci devono ad esempio sborsare il 10% in più.
Nel 2004 l’acquirente elvetico ha speso in media 38’000 franchi per la sua auto (optional inclusi).
Nonostante la situazione congiunturale sfavorevole, i cittadini svizzeri hanno acquistato nel 2005 numerosi veicoli fuoristrada e grosse cilindrate.
In proporzione, la Svizzera è il paese al mondo che conta più Ferrari, Porsche, Aston Martin e Maserati.
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