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Venti contrari all’energia eolica

Le eliche del Mont-Crosin nel canton Berna, il primo parco eolico svizzero costruito nel 1996. Suisse Eole

Tagli ai programmi nazionali di ricerca e ricorsi popolari rischiano di paralizzare i progetti previsti per far "decollare" l'energia eolica in Svizzera.

Riserve vengono sollevate perfino dagli ambientalisti, che invocano non solo ragioni di carattere estetico.

Considerata alcuni anni fa all’avanguardia, la Svizzera rischia in futuro di venir superata da molti altri paesi europei nella ricerca e nello sviluppo di energie rinnovabili. Soprattutto quella eolica si vede frenata da “correnti” particolarmente sfavorevoli.

A togliere il vento in poppa alle energie “pulite” è stata innanzitutto la decisione adottata dal popolo svizzero, lo scorso 18 maggio, di continuare a puntare sull’atomo anche nei prossimi decenni.

Gli svizzeri hanno infatti bocciato entrambe le iniziative popolari che chiedevano di rinunciare all’energia nucleare, a breve o medio termine, e proponevano di potenziare le ricerche e l’impiego di fonti energetiche alternative.

Energie rinnovabili in crisi

Il verdetto popolare ha in pratica agevolato la decisione del governo di sacrificare, sull’altare dei risparmi, le sovvenzioni accordate a SvizzeraEnergia (55 milioni di franchi all’anno).

Il programma federale di ricerca e promozione delle energie rinnovabili potrebbe diventare una delle più grandi vittime del vasto piano di risanamento delle casse federali, sottoposto al parlamento.

Altre soluzioni di finanziamento, come una tassa energetica, non sembrano infatti molto realistiche, tenendo conto delle priorità politiche attuali e della fase di recessione economica.

La Svizzera andrebbe così “controcorrente”. Diversi paesi europei hanno infatti deciso di puntare sulle nuove fonti energetiche, non solo per proteggere l’ambiente, ma anche per sfruttare un mercato economico in piena crescita.

Opposizioni popolari

Rispetto alle altre energie pulite, il vento si vede oltretutto confrontato a forti opposizioni popolari. Una raffica di ricorsi è piovuta, ad esempio, contro il parco eolico di Crêt-Meuron (NE), il secondo previsto in Svizzera, che dovrebbe comprendere 7 torri ed eliche.

E, cosa apparentemente paradossale, tra gli oppositori figurano anche la Fondazione per la protezione del paesaggio, come pure diversi ecologisti o amanti della natura che si battono per salvaguardare la regione del Giura – la più adatta a sfruttare la forza del vento in Svizzera.

“I parchi eolici deturpano il paesaggio, senza risolvere minimamente i problemi energetici: per sostituire l’energia prodotta dalle centrali atomiche ci vorrebbero decine di migliaia di impianti eolici” afferma l’ingegnere Bernard Chapuis, capofila di un’associazione di oppositori.

“Il parco di Crêt-Meuron fornirebbe elettricità per almeno 4’000 o 5’000 economie domestiche” rileva invece Martin Kernen responsabile del centro d’informazione di Suisse-Eole, associazione incaricata della promozione dell’energia eolica in Svizzera.

“Se una produzione simile viene considerata troppo limitata, allora non val più la pena di far niente, neppure di istallare pannelli solari su un tetto, isolare una casa o spegnere la luce inutilizzata”.

Alibi politico?

Secondo i progetti della Confederazione, entro il 2010 le energie rinnovabili dovrebbero fornire l’1% del fabbisogno nazionale di corrente elettrica. E nemmeno un quinto di questa percentuale verrebbe prodotta grazie al vento.

Obbiettivi estremamente modesti rispetto ad altri paesi europei: in Germania soltanto l’energia eolica copre già oggi il 3,5% del consumo di elettricità, in Danimarca addirittura il 18%.

“Le coste danesi dispongono di un regime dei venti 4 volte superiore al nostro” fa notare Bernard Chapuis. “Da noi, l’energia eolica non può che rimanere un alibi politico per tranquillizzare la nostra coscienza ecologica, per dare l’impressione di fare qualcosa nel campo delle energie rinnovabili”.

“Ai danesi non possiamo chiedere di costruire delle montagne per produrre energia idroelettrica. Allo stesso modo, noi non possiamo importare il vento dalla Danimarca o il sole dal Sahara” aggiunge l’ingegnere neocastellano.

Per Bernard Chapuis, promotore di un manifesto nazionale per bloccare i parchi eolici, la Svizzera dovrebbe puntare piuttosto sui risparmi energetici e sullo sviluppo dell’energia geotermica, se vuole rinunciare un giorno al nucleare.

Sentenza decisiva

“Gli oppositori all’energia del vento sono in ritardo di 5 anni. Gli impianti eolici sono sempre più potenti e vengono sfruttati su grande scala anche in regioni simili alle nostre, come il sud della Germania. In Austria, la produzione di energia eolica supera di 25 volte quella svizzera” ribatte Martin Kernen.

I parchi eolici sono sostenuti dalle maggiori organizzazioni ecologiste svizzere, come il WWF e Pro Natura, che hanno una visione più globale della protezione dell’ambiente, sostiene il rappresentante di Suisse-Eole.

“Secondo noi, l’energia eolica è uno dei migliori modi per salvaguardare il paesaggio: non produce emissioni di C02 che rischiano di provocare gravi scompensi ambientali. I cataclismi naturali hanno un impatto molto più negativo sul paesaggio degli impianti eolici”.

Questa battaglia, condotta anche a suon di argomentazioni ecologiche, è sottoposta ora al verdetto del Tribunale amministrativo di Neuchâtel, incaricato di pronunciarsi sui ricorsi degli oppositori.

La sua decisione potrebbe segnare il destino di un’altra decina di parchi eolici, progettati dalla Confederazione e dalle aziende elettriche nel Giura e nelle Prealpi.

swissinfo, Armando Mombelli

L’energia eolica fornisce corrente elettrica a 16 milioni di economie domestiche nel mondo.
A livello mondiale è l’energia che ha registrato la più forte crescita: la sua potenza è più che triplicata negli ultimi 5 anni.
La forza del vento produce il 18% dell’elettricità consumata in Danimarca e il 3,5% in Germania.
In Svizzera, i parchi eolici dovrebbero coprire lo 0,1-0,2% del fabbisogno di corrente elettrica entro il 2010.

L’energia del vento viene sfruttata in Svizzera dalla metà degli anni ’90.

Attualmente sono in funzione una decina di singoli rotori e un parco eolico (7 rotori) sul Mont-Crosin (BE).

La potenza complessiva di produzione di elettricità è di circa 6 megawatt.

Gli enti pubblici e le aziende elettriche private prevedono di realizzare una decina di parchi eolici entro il 2010, nel Giura e nelle Prealpi.

Secondo un sondaggio, condotto nel novembre 2002 su un campione di oltre 400 persone, l’89% degli svizzeri sono favorevoli allo sviluppo dell’energia eolica.

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