Visita test per le relazioni elvetico-russe
I rapporti commerciali con la Russia si sviluppano positivamente, ma a Mosca il ministro dell'economia elvetico potrebbe ricevere un'accoglienza assai fredda.
Il caso dell’ex ministro dell’energia atomica Adamov pesa sui rapporti bilaterali tra Svizzera e Russia.
La Russia è un paese che offre un grosso potenziale: lo si sente ripetere in continuazione. Il prezzo del petrolio spinge l’economia, i salari aumentano, la gente può permettersi più consumi.
Di questo sviluppo approfitta anche l’economia elvetica. Ma fare affari in Russia è una vera sfida.
Clima freddo
Anche il ministro dell’economia Joseph Deiss potrebbe percepirlo durante la sua visita a Mosca, prevista per il 20 e 21 ottobre. I rapporti tra Svizzera e Russia sono tesi.
Due settimane fa il ministero degli esteri russo ha convocato un responsabile dell’ambasciata svizzera a Mosca per esprimere il proprio disappunto per la decisione della Svizzera di estradare l’ex ministro per l’energia nucleare Ievgheni Adamov verso gli Stati Uniti.
L’ambasciatore russo in Svizzera, in una dichiarazione rilasciata ad un giornale domenicale, ha affermato a chiare lettere che l’estradizione è stata motivata da ragioni politiche.
Anche la Russia aveva richiesto formalmente l’estradizione per frode di Adamov, accusato dagli Usa di aver stornato fondi americani destinati a rendere sicure le istallazioni nucleari obsolete dell’ex Unione Sovietica.
Il crash aereo di Überlingen del 1. luglio 2002, con la morte di una cinquantina di bambini russi, aveva inoltre suscitato parecchie critiche nei confronti delle autorità politiche elvetiche, accusate dalla Russia di non essersi scusate della tragedia per troppo tempo.
Poi la questione dei conti del gigante petrolifero Yukos bloccati in Svizzera. Due vicende che avevano fatto da sfondo alla visita compiuta a Mosca dalla ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey nel novembre 2004.
Più commercio
Nonostante queste tensioni i rapporti commerciali si sono però intensificati. Nel 2000 la Russia ha acquistato servizi e beni in Svizzera per 555 milioni di franchi. Nel 2004 le esportazioni elvetiche verso la Russia hanno raggiunto 1,2 miliardi di franchi.
La Svizzera fa parte dei dieci investitori principali, e la Russia è uno di quei paesi sui quali l’industria dell’esportazione elvetica pone le maggiori speranze.
Nel programma di Joseph Deiss a Mosca figurano incontri con il ministro russo dello sviluppo economico, German Gref, con il ministro delle finanze, Alerei Kudrin, e con il capo della Banca centrale, Sergei Ignatiev. Deiss inaugurerà inoltre un forum economico svizzero-russo.
Sanzioni poco probabili
Anche se il viaggio ha uno scopo prettamente commerciale, il modo in cui Deiss verrà accolto a Mosca sarà un buon rivelatore dello stato delle relazioni tra i due paesi. In fondo l’economia e la politica sono sempre più legate in Russia.
È però improbabile che le imprese elvetiche siano sanzionate direttamente dalle autorità russe a causa del caso Adamov. E ciò malgrado l’ingerenza sempre maggiore dello Stato e soprattutto di funzionari di alto livello nell’economia russa per mettere fuori gioco la concorrenza.
Una situazione, questa, che preoccupa non solo i rappresentanti delle grandi aziende, ma anche la Banca mondiale.
swissinfo, Alexandra Stark, Mosca
traduzione, Raffaella Rossello
L’ultimo ministro dell’economia elvetico a recarsi a Mosca fu Pascal Couchepin nel 2001.
Negli ultimi anni il prodotto interno lordo della Russia ha registrato dei tassi di crescita di circa il 7%, grazie in particolare alle riserve di gas e di petrolio.
In Russia vivono 144 milioni di persone.
Joseph Deiss sarà in visita in Russia il 20 e il 21 ottobre.
Sono in programma dei colloqui con rappresentanti dei Ministeri dell’economia e dello sviluppo e delle finanze. Deiss incontrerà pure dei rappresentanti delle regioni russe.
Le relazioni tra la Svizzera e la Russia sono state avvelenate negli ultimi mesi dal caso Adamov, l’ex ministro dell’energia atomica russo incarcerato in Svizzera. Le autorità elvetiche hanno deciso di accettare la richiesta d’estradizione verso gli Stati Uniti, ma la Russia si oppone.
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