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Sul set di “Una campana per Ursli”

L’avventura del piccolo Ursli, coi suoi boccoli e il cappello a punta, ha fatto sognare milioni di bambini. A 70 anni dalla pubblicazione della fiaba di Selina Chönz e Alois Carigiet, il regista svizzero Xavier Koller, premio Oscar nel 1990 per “Il viaggio della speranza”, porta questo classico sul grande schermo.

La storia è ambientata nella Bassa Engadina dove ogni anno, il 1° di marzo, i bambini sfilano per le strade dei villaggi con un campanaccio per scacciare l’inverno e salutare la primavera. Anche Ursli vorrebbe partecipare alla festa del Chalandamarz, ma con la sua piccola campana dovrebbe rimanere in fondo al corteo. Di nascosto dai genitori, si incammina così sull’Alpe – d’inverno – alla ricerca del campanaccio più grande. La sua avventura ha inizio.

Pubblicato in romancio nel 1945, “Una campana per Ursli” è stato venduto in più di un milione di copie e tradotto in nove lingue. Il film diretto da Xavier KollerCollegamento esterno, costato 5,5 milioni di franchi, ha suscitato l’entusiasmo di tutta la regione che intende sfruttare la fama internazionale di questa favola per promuovere il turismo

Sul set è arrivato anche un ospite speciale: il ministro della cultura Alain Berset. «È impressionante vedere quanta gente lavora su un set, come sono professionali e precisi. Non c’è niente che è lasciato al caso. Stando a fianco degli attori, si ha l’impressione di entrare nella storia, di viaggiare indietro nel tempo”, ha dichiarato a swissinfo.ch il consigliere federale.

Anche Ivo Kummer, il mister cinema della Svizzera, si è detto emozionato: «Ricordo che da piccolo avevo un po’ paura. Carigiet aveva creato un mondo fantastico e allo stesso tempo reale e questi due elementi erano difficili da mettere assieme per un bambino. Era strano… c’era sempre qualcosa di storto nelle case, sui muri, nelle finestre…».

swissinfo.ch ha seguito le riprese di “Una campana per Ursli”Collegamento esterno, che uscirà nelle sale svizzere il 14 ottobre. 

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