Freedom House: libertà declina nel mondo, migliora Asia del sud

Il livello di libertà dei popoli è diminuito l'anno scorso nel mondo con l'autoritarismo che ha rafforzato la sua morsa, ma l'Asia del sud si è distinta per alcuni miglioramenti: lo afferma oggi Freedom House, la ong statunitense per la difesa della democrazia.
(Keystone-ATS) Nel suo rapporto annuale, il gruppo di ricerca con sede a Washington promuove due Paesi al rango di cosiddetti “liberi”: il Senegal e il Bhutan, il regno himalayano che ha consolidato la sua transizione verso la democrazia attraverso le elezioni.
L’organizzazione senza scopo di lucro, che riceve sovvenzioni dal governo degli Stati Uniti, stila ogni anno una classifica basata su un indice che include il livello di democrazia e di libertà civili di ciascun Paese. Sebbene il piccolo regno del Bhutan sia l’unico paese dell’Asia meridionale classificato come libero, Freedom House nota progressi in altri Paesi della regione, come il Bangladesh e lo Sri Lanka, dove Anura Kumara Dissanayake è stato eletto presidente con una piattaforma anti-corruzione dopo aver spezzato il controllo dei due partiti a lungo dominanti.
Il miglioramento più notevole nell’indice, che tiene conto sia dei Paesi sia dei territori, è stato registrato nel Kashmir amministrato dall’India, dove si sono tenute le elezioni per la prima volta da quando il governo nazionalista indù di New Delhi ha revocato lo status speciale della regione a maggioranza musulmana nel 2019. Tuttavia, secondo la ong, l’India del premier Narendra Modi nel suo complesso ha assistito ad un ulteriore deterioramento. Nel 2021 l’organizzazione aveva declassato la più grande democrazia del mondo da “libera” a “parzialmente libera”.
Secondo Yana Gorokhovskaia, coautrice del rapporto, questo è il 19mo anno consecutivo di declino della libertà in tutto il mondo. In Bangladesh e in Siria, dove i combattenti islamici hanno rovesciato Bashar al-Assad a dicembre, si sono registrati notevoli miglioramenti nelle libertà civili, ma per i passi avanti nel mondo della politica ci vorrà più tempo, ha affermato. La Giordania, che è passata da Paese “non libero” a “parzialmente libero”, è un caso raro in Medio Oriente. D’altro canto, quattro Paesi sono stati declassati da “parzialmente liberi” a “non liberi”: Kuwait, Niger, Tanzania e Thailandia.